18. Light

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Quell’uomo era la violenza in persona, mi aveva legato i polsi sopra la testa e non toccavo terra se non con le punte dei piedi, mi aveva spogliato ed ero nudo sotto al suo sguardo. Mi faceva male ovunque, non riuscivo più a sostenere il mio peso e supplicai varie volte quell’uomo a lasciarmi andare, che gli avrei dato tutti i soldi che voleva ma lui non ne voleva sapere di soldi o quant’altro, lui desiderava il mio corpo, desiderava me ed avrebbe fatto di tutto per avermi.

Sentii un tessuto freddo e duro passarmi nel ventre e mugolai cercando di evitarlo quanto potevo, poi un colpo forte in un punto preciso del mio ventre mi fece gemere se non urlare, una risata riecheggiò nella stanza. Altri colpi al centro del mio petto, alle cosce, nella schiena e soprattutto al mio sedere mi fecero gemere e strillare per il dolore acuto che venne poco dopo in quei punti. Capii da subito che quei colpi furono dovuti da un frustino. Passò lentamente un dito fra le mie natiche e sperai con tutto me stesso che non mi penetrasse da un momento all’altro, lo speravo con tutto me stesso e fortunatamente non lo fece poiché secondo me capii la mia paura ma lui si divertiva a vedermi così.

Odiavo sentirlo ridere, odiavo sentirlo sorridere sulla mia pelle mentre baciava i miei capezzoli, odiavo quando mi faceva paura in quel modo e odiavo essere così debole in quel momento.

Ad un certo punto passò dietro di me e mi baciò le fossette di Venere e d’istinto inarcai la schiena dimenandomi e riuscendo a dargli un calcio. Lui di rimando mi diede un pugno sul fianco, uno sul petto ed un altro alla mandibola e fu questo a farmi perdere i sensi all’istante.

Sentivo una melodia dolce accarezzarmi l’udito e sorrisi lievemente. ‘Bimbo apri gli occhi’ sussurrò la melodia ma scossi la testa, il nero mi invadeva la testa. ‘Mostrami i tuoi bellissimi smeraldi’ di nuovo quella voce e questa volta la riconobbi subito poiché più vicina.

Aprii lentamente gli occhi e mi ritrovai fra le braccia di Louis, lo vedevo. Piansi forte e la sua voce mi richiamava mentre spariva. La sua immagine si fece sempre più confusa, più nera. Scossi la testa allungando le braccia per afferrare le sue mani, non ci riuscivo in alcun modo, non lo vedevo più ormai. Un suo grido acuto mi attraversò i timpani, che ne era stata della sua melodica voce? Un solo urlo straziante e fui costretto a tapparmi le orecchie per il forte dolore ai timpani.

Mi svegliai urlando e piangendo ma due mani mi fermarono anche se stavo scalciando come un matto in cerca di qualcosa, per potermi difendere in qualche modo. Urlai forte fino a sentire la gola far male, le corde vocali bruciare.

Aprii gli occhi in preda al panico e cercai di liberarmi dalla presa forte che qualcuno aveva sul mio corpo, una luce accecante mi stordiva quanto le innumerevoli voci in quella stanza in quel momento. Mi dimenai anche quando delle braccia si avvolsero al mio corpo. No, no, no doveva lasciarmi andare, dovevo pensare ora a come fuggire, dovevo calmarmi e pensare per un secondo, urlai in modo da poter rilasciare tutta la disperazione, la frustrazione, la tristezza, la malinconia, l’angoscia, la depressione, la debolezza e la paura che avevo in corpo ma mi resi conto che il mio urlo ai miei timpani acuto si rivelò un sussurro stridulo interrotto dai singhiozzi rumorosi dovuti al pianto continuo.

“Harry fermo! Harry sono Louis mi senti? Bimbo apri gli occhi sono qui.. Ssh”

Aprii di scatto gli occhi, non vedevo nulla se non il buio ma quella luce continuava ad esserci e non ne capivo il motivo.

Mi stringeva forte ed accarezzai lentamente una sua guancia per sentire se era lui, appena ne fui abbastanza sicuro nascosi il volto nel suo collo singhiozzando.

“È tutto finito ssh, sono riuscito a trovarti Har” mi strinse così forte che le costole mi facevano male ma non mi importava, era lui a stringermi e un suo abbraccio non poteva fare più bene di qualsiasi altra cura.

Appena fui più calmo Louis mi spiegò che avevano arrestato quell’uomo credo si chiamasse Sean O’pry o qualcosa di simile, prima che mi provocasse altro dolore anche da svenuto. Era così cattivo quell’uomo? Violentarmi pure dopo che avevo perso i sensi?

Mi strinse con sé nella coperta che gentilmente un poliziotto mi aveva offerto per coprirmi fino agli arrivi dell’ambulanza. Louis non mi lasciava un secondo, anzi mi coccolava di continuo lasciandomi vari baci sulle guance ancora umide e nella fronte, fra i capelli e qualcuno sul dorso di una mia mano. Mi sentivo sempre protetto con lui.

* * *
Questo capitolo è dedicato a tutte le persone che si erano disperate per il rapimento di Harry uu
Questo capitolo l'ho scritto ascoltando varie canzoni di Ed Sheeran perchè io amo Ed quindi dovete amarlo anche voi e farò si che ci sia nel sequel.

TaTaaTaaaan

Si ci sarà un sequel della storia e questa si sta per concludere!

Non uccidetemi, non sparirò del nulla ma semplicemente ho molte idee per altre ff quindi ne inizierò di nuove finchè penserò a come continuare Soul Off
Se avete dubbi o state sclerando o vi disperate contattatemi pure dove volete blblb
A prestoo!

Giulia xx

Soul Off. ❆ Larry StylisonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora