Appena sveglie Silvia e Naditza chiesero alla mora cosa fosse successo la sera precedente.
Eleonora: e ch'è succies? Niente! La bionda doveva pagare per quello che ha fatto!
Silvia: noi intendevamo con Ciro in realtà...
Eleonora: con Ciro è successo ancora meno!! Avevo voglia di fumare e lui è l'unico stronzo qui dentro che ha la roba quindi ho chiesto a lui, semplice.
Le due amiche erano davvero poco convinte di quello che diceva Eleonora, ma decisero comunque di crederle. Più che altro avevano pura che lei avrebbe reagito male a un'altra domanda. Andarono tutte a farsi la doccia e a vestirsi.
Una ragazza, amica della biondina (della quale Eleonora non si era preoccupata di conoscere il nome) andò verso Eleonora con aria di sfida. Lei si chiamava Vesna, se lo ricordava solo perché era un nome un po' strano.
Vesna: vuoi un po' di trucco per coprire quel taglio principessa? Chiese lei ridendo in modo sarcastico voltandosi verso il suo gruppetto di amiche che stavano a guardare dietro di loro.
Eleonora: e tu vuoi un po' di trucco per coprire quella faccia ro cazz ca tien? La mora le passò di fianco dandole una spallata e si andò a vestire.Erano tutte in mensa a fare colazione quando Lino, la guardia del reparto maschile, entrò nella stanza cercando Eleonora.
Lino: Eleonò tieni o colloquio, vieni ja
Eleonora: Linù e chi mi cerca?
Lino: mo vieni e o virLino continuava a camminare e Eleonora non capì dove fossero diretti, la sala colloqui era dall'altra parte rispetto a dove stavano andando loro. Solo quando si ritrovò davanti agli alloggi dei maschi si rese conto che c'era qualcosa che non andava.
Lino: ja piccerè non tengo tutto lo juorno, camina. Disse fermandosi per aspettare la ragazza che si era bloccata a guardare il vuoto. Aveva già capito cosa la aspettava, ma almeno avrebbe scoperto la verità.Lino: Edoà azati, tieni il colloquio
Edoardo: oh Linù m'agg a sistemà i capelli nun rump ro cazz
Eleonora: Edoà movt tanto sempre nu scem rimaniEdoardo senti la voce della sorella e posò il barattolo del gel sulla scrivania andandola ad abbracciare. Anche lui capi cosa gli aspettava e sorrise teneramente alla ragazza che lo guardò sorridendo.
Ciro: ma crè ca dint? U circo?
Il moro entrò nella cella, era in mutande, probabilmente si era appena fatto la doccia.
Eleonora: chell o faj tu da solo nun te preoccupà! Disse avvicinandosi al ragazzo. Sperava che durante la notte fosse calato di qualche centimetro per arrivare alla sua altezza, ma rimase male quando vide che gli arriva sempre al petto.
Ciro: oh ci siamo svegliati bene stamattina mi pare. Sij chiu simpatica o saij? Mo di n'ata cosa e ti spacc a capa nennè. Lui la guardò accarezzandole la guancia. Ogni giorno le sembrava più piccolina e questo lo fece sorridere.Edoardo: siet tutt strunz voi due! Movt Eleonò, andiamo a sta smacimm e colloquio.
Lino: na parola bona l'ha ric pure tu ogni tanto allò. Ciro vestiti pure tu tien na visita
Ciro fece un cenno del capo e si vestì mentre i due fratelli uscivano dalla cella.Nella sala colloqui entrarono Edo e Eleonora. Seduto su una sedia c'era lui, il maggiore dei fratelli Conte, li stava aspettando...entrambi!
Uno schiaffo arrivò dritto sulla guancia della mora che non se l'aspettava e indietreggiò di un passo mancando per poco il corpo di Ciro che intanto era entrato nella sala e si stava dirigendo verso quelli che sembravano essere suo padre e suo fratello.
Eleonora: nun di nient. Guardò il moro quasi supplicandolo.
Davide: ah eccolo!! L'ultimo dei Ricci. Quello che mi ha portato via il mio uomo migliore. Disse per poi voltarsi a guardare Edoardo in cagnesco. Non si vedevano da mesi i due fratelli e Edoardo stava sicuramente molto meglio così.Lo sguardo di Ciro diceva tutto, lo avrebbe ucciso con le sue mani se solo avesse osato dire un'altra parola per sfidarlo. Guardò Eleonora che aveva la guancia viola e la sua rabbia crebbe, ma lei continuava a guardarlo implorandolo di stare fermo quindi rilassò i pugni e si diresse verso il fondo della sala.
Eleonora in realtà avrebbe pagato oro per vedere Ciro mettere le mani al collo al fratello, ma non era il momento ne il luogo adatto e lei ora doveva solo scoprire la verità sull'uomo che l'aveva portata a essere lì dentro.Eleonora: crè fratm ti mancavo? Non pensavo di vederti così presto, ah e grazie per il tuo saluto fraterno comunque. Disse lei sfiorandosi la guancia e guardandolo incazzata.
Io fratello la guardò male prima di parlare con Edoardo.Davide: tu sij nu strunz Edoà, ma dovevi sapere quello che ha fatto quella zoccola della tua sorellina.
Edoardo guardò sua sorella senza capire di cosa stesse parlando il più grande, ma Eleonora già sapeva cosa stava per dire.Davide: tu l'ha accis!! Sij na strunz! T'a da vergogna. Chell era nu compagn a me e tu l'hai ammazzato come un cane. Sei solo na zoccola, dovevi lasciarlo fare e sarebbe finito tutto...tanto lo so che ti sarebbe piaciuto!
Davide le stava urlando addosso ma lei sentiva tutto ovattato, era caduta in un limbo dal quale non era sicura sarebbe riuscita a tirarsi fuori...sentiva in lontananza la voce di Edoardo che in realtà era vicinissimo al suo volto e la stava scuotendo chiedendole di cosa parlasse il fratello.
A lei pareva di averlo già visto mentre gli teneva la pistola incollata al ventre, ma non ne era sicura e comunque poco le importava, si stava solo difendendo...difendendo da quello che a quanto pare era l'amico del fratello, quello con cui lui aveva passato l'infanzia...se si poteva definire così. Già da piccolo suo fratello era uno stronzo a cui piaceva fare del male senza un valido motivo. Aveva iniziato con gli animali e poi con gli anni era passato alle persone...Eleonora si alzò di scatto, sembrava avesse il diavolo negli occhi...prese una sedia che stava dietro di lei e la scagliò sul tavolo dove erano seduti, con una forza inaudita che non sapeva di avere. Stavano guardando tutti...Edoardo era sconvolto, Pino la guardava con una faccia incredula, Cardiotrap coprì la faccia della madre per non farle vedere quella scena e Ciro si bloccò appena sentì lo schianto. Lino stava per intervenire, ma il moro gli intimò di stare fermo e lui gli diede retta. Aveva ascoltato la loro conversazione e voleva vedere se la ragazzina teneva veramente le palle.
Il tavolo lasciò un rumore assordante che fece indietreggiare Davide...si alzò e si avvicinò al muro...aveva paura e si vedeva chiaramente. Davvero faceva uscire il peggio di lei e per quanto ci provasse non riusciva a resistere alle provocazioni del fratello.
Eleonora: tu si n'omm e merd! Nun vali niente e mi fa schifo sapere che devo tenere il tuo stesso cognome a vita. Mi hai rovinato la vita.
Eleonora ora stava urlando con tutta la forza che aveva in corpo, sicuramente non avrebbe pianto, ma la voce era strozzata da quella rabbia immensa che aveva dentro...non tristezza, solo rabbia. Teneva una mano al collo del ragazzo che benché fosse il doppio di lei, faticava a respirare. La mora lasciò la presa solo dopo averlo guardato altri due minuti buoni negli occhi dove ora c'era solo il vuoto.
Lino era ancora fermo vicino a Ciro che preso non si sa cosa andò vicino alla mora e la allontanò prendendola per le braccia. La voltò verso di sè, ora gli occhi di lei sembravano maledettamente uguali ai suoi: spenti e pieni di risentimento.
Edoardo intanto aveva approfittato della situazione e ora era davanti al fratello e gli urlava le peggio cose, quello che non era mai riuscito a dirgli in tutti questi anni. Quando si fu sfogato gli piazzò un destro dritto sul naso e se ne andò senza guardare nessuno proferendo queste parole: 'ora in famiglia c'è un Conte in meno'.
Abbracciò la sorella e le fece capire che lui le sarebbe stato vicino per sempre, non l'avrebbe mai abbandonata. Fu un abbraccio con cui si dissero tutto quello che non erano capaci di dirsi a voce.E poi lei la vide, lì in piedi sulla porta, aveva gli occhi lucidi ma erano lacrime di gioia, 'finalmente è riuscita a liberarsi'. Era Teresa che le corse incontro portandola via dalla braccia di Ciro che ancora erano posate sulle sue. La strinse in un abbraccio.
Eleonora: Terè piccerè comm mi si mancata. Ricambiò l'abbraccio e guardò Lino.
Eleonora: pozz aij for con lei un attimo? Tiemp e una sigaretta
Lino: ja piccerè andatePrima di uscire Eleonora guardò negli Ciro che stava ancora lì immobile e con un gesto della testa gli fece capire che lo stava ringraziando.
Lino intanto stava urlando addosso al fratello di Eleonora dicendogli che avrebbe fatto meglio a non farsi rivedere.
Prese la bionda per un braccio e uscirono nel cortile, avrebbe parlato poco la mora, ma almeno sarebbe stata cinque minuti con la sua amica.
Prima che Davide uscisse Ciro andò da lui.
Ciro: hai sentito chell c'a ritt a guardia? Nun te fa vrè maij chiu ca dint o t'accir cun e mani mije. Il moro disse questa frase stringendo i denti mentre teneva un lembo della maglia dell'altro stretto nella mano.
Forse Ciro e Eleonora avevano in comune più di quanto pensassero...sicuramente c'era per entrambi un girone all'inferno in cui si sarebbero incontrati in un'altra vita.
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Il colore del mare🤍
FanfictionEleonora Conte, 17 anni, un fratello in carcere e un altro che cerca in tutti i modi di tirare fuori il peggio che c'è in lei. Non che di buono ci sia molto, comunque... Edoardo Conte, 17 anni, rinchiuso all' IPM di Napoli, innamorato della vita (an...