Salvami

3K 58 1
                                    


Ciro vedeva solo il vuoto, nella sua mente era tutto buio e poi all'improvviso gli apparve l'immagine di Eleonora che lo guardava...aveva un labbro sanguinante.
Si maledisse perché era stato lui a provocarle quel taglio. Ora si sentiva ancora peggio di quanto già non stesse, le aveva fatto del male e forse non se lo sarebbe mai perdonato.
Non sapeva, però che a Eleonora non importava niente del labbro, non lo aveva fatto apposta ne era convinta.

Edoardo stava girando per la sua cella da quasi un quarto d'ora mentre aspettava l'ambulanza che Lino aveva chiamato. Anche lui era preoccupato per Ciro.
Eleonora: 'edoà statt ferm per piacere m'è venuto male alla testa a vederti girare come una trottola'. La mora era incredibilmente tranquilla e questo non faceva altro che agitare di più suo fratello.
Edoardo: 'ma mi vuo spiega ca tieni rint a chella capa Eleonò? Ciro sta na merda e tu si così tranquilla'
Eleonora: 'edoà stamm a sentì, Ciro di sicuro non starà meglio sa ci facimm a maratona rint a sto buco' Eleonora scese dal letto di Ciro e andò alla finestra accendendosi una sigaretta. Guardava il casino che aveva combinato il moro per colpa della sua rabbia e abbassò la testa appoggiandosi una mano sulla fronte.

Ciro era stato portato in infermeria e li aspettava l'ambulanza per essere portato in ospedale. Quando sentirono le sirene Edoardo e Eleonora si affacciarono alla finestra e videro quattro soccorritori scendere dall'ambulanza con la barella e pochi minuti dopo tornarono indietro con il corpo inerme di Ciro. Lo caricarono e partirono per l'ospedale.

Direttrice: 'Ciro è stato portato via, ha chiesto di te Ele...' la donna era arrivata nella cella dove stavano i due fratelli per avvisarli.
Eleonora rimase bloccata sentendo quelle parole e chiese alla bionda davanti a lei se poteva andarlo a trovare in ospedale.
Direttrice: 'si tesoro tra qualche ora vi faccio accompagnare entrambi da Lino e beppe'
Edoardo: 'grazie direttrì' disse sinceramente il castano facendosi scappare alcune lacrime. La direttrice lo abbracciò e lui si lasciò andare a un pianto liberatorio.
Eleonora lo guardò sorridendo teneramente e gli appoggiò semplicemente una mano sulla spalla prima di uscire per andare nella sua cella.

Naditza: 'amo ma ch è succies?'
Eleonora: 'niente raga Ciro è stato male e lo hanno portato in ospedale' disse lei mentre si toglieva i vestiti per cambiarsi.
Silvia: 'e ora vai a trovarlo?'
Eleonora: 'si vado con Edo' si mise un paio di jeans, una maglietta semplice grigia e sopra infilò la felpa nera di Ciro.
Naditza: 'ci dispiace amo' era sincera, anche se non sopportava Ciro era comunque una ragazza molto empatica e sensibile.
Eleonora: 'qualcuna di voi tiene un telefono?'
Silvia: 'lo tiene Vesna amo' le rispose la mora con uno sguardo dispiaciuto
Eleonora fece un ghigno e uscì dalla cella seguita dalle due ragazze che si alzarono di scatto preoccupate.
Eleonora: 'ue nennè mi serve il telefono' disse Eleonora guardando male Vesna.
Vesna: 'e che ci devi fare sentiamo, devi chiamare l'ospedale per sentire se il tuo maritino è ancora vivo?' Chiese lei in modo sarcastico.
Eleonora: 'mi sta sfidando?' La mora si rivolse alle sue amiche alzando un sopracciglio e Naditza si mise a ridere
Eleonora: 'lo prendo come un si' allargò le braccia e si voltò verso Vesna.
Eleonora: 'senti vedi di darmi sta sfacimm e telefono prima che ti strappo quei capelli e merd ca tieni in coppa a chell capa o cazz' ora la mora le stava tirando i capelli facendole guardare il soffitto. Prese il telefono che le stava porgendo la ragazza.
Eleonora: 'hai fatto la scelta giusta' la guardò mostrandole il telefono e uscì dalla sala digitando un numero.

Eleonora: 'Terè ascoltami, Ciro è stato male, io Edo tra poco andiamo in ospedale da lui. Vedi di farti trovare li. Ciao chiatti' non le diede nemmeno il tempo di rispondere che buttò giù la chiamata e tornò nella sala lanciando il telefono a Vesna facendole l'occhiolino.
Sapeva che la chiattila ci sarebbe stata sicuramente una volta arrivati in ospedale.

Lino venne pochi minuti dopo a chiamare Eleonora che scese in cortile e andò verso la macchina di beppe dove dentro c'era già suo fratello. Dopo una ventina di minuti arrivarono in ospedale e fuori dall'ingresso videro Pietro che si stava fumando una sigaretta appoggiato al muro. Il moro la guardò stringendo gli occhi. Eleonora non ci fece caso e si accese anche lei la sigaretta che aveva appena finito di chiudere mentre Edoardo andò dentro.
I due finirono di fumare quasi contemporaneamente è una volta gettato il mozzicone Eleonora entrò seguita da Pietro che ora gli stava appoggiando una mano sulla spalla.
Eleonora: 'ma che vuo?' Chiese lei in tono irritato.
Pietro: 'chi vai a trovare principessa?'
Eleonora: 'o saij benissimo' non disse altro e si diresse vero le scale.

Edoardo: 'chiede di te' il fratello era appena uscito dalla stanza dove stava Ciro e si rivolse alla sorella che era seduta su una sedia nel corridoio accanto a Teresa che intanto era arrivata. Eleonora si alzò e si diresse verso la stanza lasciando Edoardo con Teresa.

'Cì' sentì solo quella parola il moro e un sorriso si fece spazio sul suo viso imbronciato.
'Era lì e era venuta per lui' la mente del moro aveva solo quel pensiero in testa ora e lui si sentiva più leggero. Si voltò per guardarla...era così bella e poi si era anche messa la sua felpa.

Eleonora entrò nella stanza e lo vide steso sul lettino: aveva i capelli in disordine ed era ancora più bello. Vederlo così però, con un tubicino attaccato al braccio che arrivava fino a una sacca, la fece stare male. Aveva la fronte sudata, in viso era bianco come un fantasma e l'unica cosa che dava colore erano le occhiaie violacee più pronunciate del solito.
Gli si avvicinò per accarezzargli una guancia e lo sentì tremare al suo tocco, gli sorrise e lui fece lo stesso. Lo vide chiudere gli occhi e spingersi di più contro la sua mano appoggiandoci sopra la sua. Rimasero così per un tempo che Ciro sperava non finisse mai.
Eleonora: 'Cirù ma che hai combinato?' Chiese lei.
Ciro: 'non lo so nennè' disse con un filo di voce, era debole e si vedeva.
Nessuno dei due si azzardò a dire altro, specialmente del bacio di qualche giorno prima. Fu Eleonora però che posò delicatamente le labbra sulle sue e Ciro poteva giurare di non desiderare altro in quel momento se non approfondire quel bacio e stringerla forte tra le sue braccia.

Eleonora si voltò quando sentì un rumore e vide il fratello di Ciro in piedi sulla porta della stanza che li guardava. Ciro aveva perso il sorriso di nuovo e lei lo guardò preoccupata.
Ciro: 'vattene Eleonora, ora'
Eleonora lo guardò senza capire
Ciro: 'ti ho detto che te ne devi andare, adesso' era arrabbiato e lei non capiva il perché, ma fece quello che gli aveva detto. Uscì dalla stanza e sentì lo sguardo di Pietro bruciarle addosso. Guardò Ciro e gli sembrò che i suoi occhi stessero per prendere fuoco.

Eleonora: 'andiamo' si rivolse a suo fratello e a Teresa che stavano ridendo parlando di qualcosa. Eleonora fu sollevata a vederli così è per un attimo si dimenticò di quello che era appena successo.
Lino li venne a prendere dopo aver salutato Ciro e insieme andarono a parlare con il dottore.
Dottore: 'abbiamo già detto tutto al padre e al fratello, voi non siete parenti e non potete sapere nulla'
Edoardo: 'strunz' sussurrò lui, ma Lino lo sentì e gli diede una spinta.
Lino: 'vabbuò dotto però si riprende si?'
Dottore: 'certo, è forte'
Edoardo alzò la testa sorridendo quando sentì quelle parole. 'È un re lui e i re non si arrendono mai'.

I ragazzi tornarono verso il carcere e Teresa andò con loro. Lino, Beppe e le due ragazze si subirono i discorsi di Edoardo sul piano per far entrare Teresa all'IPM per tutto il tragitto e quando finalmente arrivarono aveva convinto Lino a parlarne col comandante.
Eleonora tornò subito in cella salutando Teresa e lasciandola con Edoardo ancora un po'.

Non andò in mensa e nemmeno in sala comune, pensava a come Ciro l'aveva mandata via e ancora non capiva il perché.

Ciro in ospedale stava meglio fisicamente, aveva avuto un crollo dovuto allo stress e al poco sonno, ma ora si era ripreso. Mentalmente però stava peggio di prima, aveva mandato via l'unica che sarebbe stata in grado di aiutarlo e ora non sapeva come fare a riprenderla, non sapeva niente di come sarebbe andata la sua vita da quel giorno in poi.

'Nennè salvami...ti prego, da solo non posso. Ho bisogno di te' si addormentò a fatica con questo pensiero in testa.

***
Okay eccone un altro!! Nel prossimo succederanno un po' di cose...
Fatemi sapere se vi piace!!! ❤️❤️

Il colore del mare🤍Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora