Eleonora sperava che nessuno si accorgesse di nulla, ma in realtà erano tutti con gli occhi puntati su di lei.
La mora alzò la ragazzina dalla poltrona sulla quale era seduta, tirandola dai capelli mentre lei si dimenava per liberarsi dalla sua presa.
La portò in una specie di sgabuzzino per non essere vista da nessuno e le tenne una mano sulla bocca per evitare di farla urlare.
Gettò a terra la bionda e le diede quattro calci nelle gambe, voleva farle capire che ci avrebbe dovuto pensare prima di affrontarla la prossima volta...
Eleonora: mo alzati e vai di là dagli altri...e vedi di stare zitta. La mora le tese una mano per aiutarla ad alzarsi.
'Cosa aveva nella testa quella ragazza? Prima la picchia e poi la aiuta...' pensò Ciro che era appoggiato allo stipite della porta di quello sgabuzzino mentre si godeva la scena.La bionda uscì velocemente dallo stanzino lanciando un'occhiata veloce a Ciro. Eleonora si accorse della presenza di quella figura che stava in piedi con le braccia incrociate, non si preoccupò, sapeva che non avrebbe detto nulla.
Ciro: litigavate per me? Chiese con un'aria beffarda, imitando quello che aveva detto qualche ora prima la ragazza che intanto si stava toccando la guancia che non smetteva di sanguinare.
Eleonora: in realtà sì... Si avvicinò al moro e si mise in punta di piedi per arrivare alla sua altezza...lui poteva sentire il respiro di Eleonora sul mento. Rimase immobile, non pensava davvero che stessero litigando per lui.
Eleonora: in realtà lei ha voluto litigare...ti vuole tutto per sè e non le è andata giù la storia dell'accendino... la mora si era allontanata di due passi e ora stava aprendo il suo porta tabacco per prendere filtro e cartina...le venne in mente Teresa, probabilmente lei avrebbe cercato di fermarla, le mancava.Edoardo, Cardiotrap e Pino arrivarono nello stanzino chiedendo cosa fosse successo e lei di risposta accennò un sorriso quasi inquietante.
Pino: certo che tu te le cerchi con lanternino però...
Cardiotrap: Pino tiene ragione piccerè, ma ca cumbini?
I due risero, le stavano simpatici in realtà, ma sicuramente non glielo avrebbe fatto presente.
Edoardo: sorellì tu mi farai diventare scemo. Il castano scosse la testa sorridendo e accarezzandole la guancia tagliata e poi richiamò gli altri che tornarono a giocare a biliardino.Ciro: ti fa male? Chiese chinandosi su di lei e sfiorandole la guancia.
Eleonora: no è solo un graffio, poi passa. Accennò un sorriso scansando la mano del moro che era troppo vicino al suo viso.
Eleonora: senti io so chi sei tu, ma poco mi frega, però sono costretta a chiederti un favore altrimenti impazzisco...
Ciro: dimmi nennè...la guardò con un sorrisetto da pervertito.
Eleonora: una canna Ciro, ti volevo chiedere una canna... rispose lei alzando gli occhi al cielo.
Il ragazzo tirò fuori il suo borsellino e lo porse alla mora..
Ciro: vediamo che sai fare
Eleonora: mi stai sfidando Ciro Ricci? Chiese mentre di guardava intorno.
Non gli diede il tempo di rispondere che lo prese per mano e lo trascinò pochi metri più in là davanti a una porta, fece leva sulla maniglia che fortunatamente collaborò e così i due si ritrovarono in una specie di balconcino che si affacciava sul mare.
Là ragazza si sedette mentre Ciro la guardava interessato...girò forse la canna migliore della sua vita e guardò il suo capolavoro soddisfatta prima di accenderla soffiandoci sopra. Diede qualche tiro veloce...
Eleonora: bum bum...
Il moro la guardò stranito, non capiva..
Eleonora: ma che razza di fumatore sei? Chiese lei allargando le pupille...diede un altro tiro e sputò il fumo sul viso del moro prima di passargli la canna.
Rimasero così, seduti uno di fianco all'altra con la schiena appoggiata al muro, senza dire una parola finché non si sentirono chiamare da Edoardo che li stava avvisando di tornare, era ora di andare nelle celle.
Eleonora si voltò un attimo a guardare il mare lasciandosi scappare un sospiro per poi superare Ciro senza degnarlo di uno sguardo.Tornarono nelle celle accompagnate da Nunzia. Silvia e Naditza prima di addormentarsi le dissero che il giorno seguente Eleonora avrebbe dovuto raccontare loro tutto quello che era successo, compreso il fatto che fosse sparita col 'boss' (così lo chiamavano). Alzò gli occhi al cielo sentendo quel nomignolo ridicolo, ma promise di raccontare tutto anche se in realtà secondo lei non era successo niente...
Ciro era seduto sulla scrivania della sua cella mentre guardava il mare, pensò a poco prima e si chiedeva se la mora non avesse detto niente per tutto il tempo perché aveva paura o semplicemente perché non le importava...a rispondere alle sue domande interiori fu il suo compagno di cella.
Edoardo: hai fatto fumare mia sorella?
Ciro: me l'ha chiesto lei..
Edoardo: e brav così magari si rilassa pure un po' che va sempre incazzata chella...immagino non abbia detto una parola mentre eravate fuori..
Ciro: in effetti no
Edoardo: eh ja 'o sapia, chell e già tanto ca parla se glielo chiedono...le piace il silenzio. Disse Edoardo marcando l'ultima parola mentre si metteva sotto le coperte.
Edoardo si addormento subito, 'è peggio di un bradipo' pensò Ciro che invece faceva una gran fatica a dormire.Nella cella di sopra anche Eleonora faticò ad addormentarsi, ma fortunatamente la canna aveva in qualche modo aiutato e quindi invece delle solite due ore che le ci volevano per prendere sonno stavolta fu solo una.
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Eccone un altro!! Fatemi sapere cosa ne pensate 🥰
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Il colore del mare🤍
FanficEleonora Conte, 17 anni, un fratello in carcere e un altro che cerca in tutti i modi di tirare fuori il peggio che c'è in lei. Non che di buono ci sia molto, comunque... Edoardo Conte, 17 anni, rinchiuso all' IPM di Napoli, innamorato della vita (an...