|| Cαpitolo sei

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« Yakkun in ritardo, non capita mai! » disse Kuroo salutando appunto Yaku che aveva insistito per entrare in palestra da solo, senza farsi portare da Lev. « Simpaticissimo. » rispose, fermandosi vicino la panchina, dove sedeva il coach Nekomata.
Yaku ammirava il suo coach anche ora era solo un anziano con una grande passione per la pallavolo. Spesso si era ritrovato a parlare con lui che consigliava saggiamente come comportarsi, come essere un ottimo senpai. Dopotutto durante la sua giovinezza, Nekomata fu un ottimo giocatore.
« Mi aspettavo saresti venuto, sai Yaku? » disse quasi improvvisamente, osservando il campo che i ragazzi stavano preparando per l'allenamento.
Yaku guardò il coach come chiedendogli di continuare il discorso. « Lev e Shibayama, no? Si vede che ci metti tutto te stesso, sei un bravo senpai. » si sapeva, Yaku era un ragazzo responsabile; qualsiasi incarico gli veniva assegnato doveva portarlo a termine nel migliore nei modi, anche se finendo a pezzi, distrutto non importava: doveva concludere quel che iniziava nel migliore dei modi.
« Oh grazie mille! Sono sicuro che potremo vincere quest'anno. Dobbiamo solo sperare di impegnarci al massimo, come programmato. »

Andare ai nazionali: un sogno. Niente avrebbe potuto eguagliare quel desiderio, era IL desiderio, condiviso da tutti i membri della squadra. Soprattutto quelli del terzo anno ambivano a questo, il sogno che aveva reso amici tre ragazzi ben diversi tra loro: Yaku, Kuroo e Kai. Tra i primi due c'era un continuo battibeccare, mentre il terzo li osservava contento per poi fermarli. Erano così diversi, ma con lo stesso obiettivo che in poco tempo gli aveva resi amici. Effettivamente, le squadre funzionavano così.

« Yaku-senpai! Come stai? Vuoi dell'acqua? Come va la frattura? » Shibayama, il solito. Yaku gli sorrise e gli scompigliò i capelli: « Tranquillo Shibayama, grazie. Che ne dici di provare a ricevere qualche schiacciata? » il tono rassicurante del senpai convinse subito Shibayama, che ringraziò molto contento andando a prepararsi da un lato del campo. « Oi, Yamamoto! Vai a fare qualche schiacciata a Shibayama. » il libero prima di raggiungere la sua zona nella parte di campo, piuttosto rosso passò la palla a Yamamoto, che sorrise fiero di avere quel compito (non che fosse molto importante, ma parliamo di Yamamoto) prendendo la palla e preparandosi sulla linea bianca.

Shibayama aveva fatto passi da gigante, era pronto. Se fosse riuscito a controllare la sua ansia avrebbe ricevuto la palla perfettamente, Yaku ne era convinto. Credeva in Shibayama, e voleva allenarlo al meglio visto che prima o poi sarebbe stato lui il titolare.
« Shibayama, stai pronto! » urlò Yaku, e subito il ragazzo piegò leggermente le ginocchia per prepararsi a ricevere. « Arriva! » disse Yamamoto alzandosi in aria con un salto, insieme alla palla. Shibayama strizzò gli occhi e con sicurezza analizzò velocemente la situazione, facendo qualche passo avanti e preparando le braccia. Avrebbe preso la palla, facendola tornare in alto. Era convinto.

Yaku sorrise fieramente: la palla aveva prodotto un forte rumore, battendo sugli avambracci di Shibayama, che fecero in modo che la palla finisse nel punto giusto.
La matricola sorrise in direzione del suo Senpai, e poi si fece festeggiare dalla squadra: era una ricezione perfetta. « Se questo avvenisse in partita.. » disse Yaku parlando da solo e fantasticando. « Potrei schiacciare la palla diventando l'ace! » Yaku sussultò, capendo immediatamente di chi fosse quella voce: Lev era dietro di lui, probabilmente era arrivato in ritardo, con gli occhi che osservavano la sua squadra. « Oppure potrebbe schiacciare Yamamoto. » rispose Yaku, provocandolo. Lev fece quella faccia buffa, la solita di quando i suoi amici scherzavano con lui. « Oh dai, io sono forte! »

« Be' lo dimostrerai sabato, Lev. »
Sia Yaku che Lev guardarono il sensei Naoi che teneva in mano un blocco di appunti con un sorriso soddisfatto in faccia. « Cosa intende? » domandò Yaku, anche se aveva ben capito. « Sei per caso mezzo addormentato, Yaku-san? » disse Lev ironicamente ridacchiando, beccandosi uno scappellotto - ovviamente da parte di Yaku.
Nel mentre, il resto dei giocatori si era radunato in cerchio parlottando tra di loro, per poi sedersi. « Questo sabato, quindi tra tre giorni, giocheremo un'amichevole. » annunciò Naoi, piuttosto soddisfatto di esser riuscito a trovare un avversario per la sua squadra. Sui volti dei ragazzi si dipinse un sorriso, Inouka si mise a saltellare osservato da Shibayama a cui si era formato un groppo in gola.
Mancava solo un ragazzo ai festeggiamenti, Kenma: era disinteressato, la pallavolo non era né un piacere né una noia. Semplicemente avrebbe preferito starsene a casa con i suoi amati videogiochi. « Oi Kenma! Sai contro chi giocheremo? » disse Kuroo, dopo aver letto il blocco note di Naoi. L'alzatore guardò il suo amico, attendendo una risposta.

« Il Karasuno. Vedrai Chibi-chan, contento? » disse con un tono divertito, aspettando una reazione di Kenma che non tardò ad arrivare.
« Chissà se è migliorato con le ricezioni. » disse Kenma sorridendo leggermente.
Lev sorrise e si alzò in piedi, attirando l'attenzione di tutti, con aria fiera:
« Anche se fosse migliorato, non basterà. Le mie schiacciate metteranno in difficoltà anche il loro libero. Vinceremo sicuramente! »
Calò il silenzio, tutti fissavano Lev.
« Ma smettila » disse Yaku, tirandogli un pugno sullo stomaco. « Imbarazzante. » disse Kenma guardando per terra, come sempre del resto, mentre Lev si sedeva nuovamente. « Montati meno la testa. » disse Yamamoto nonostante fosse divertito. Infondo, Lev era divertente; certo, voleva risultare serio ma almeno faceva ridere.
« Be' abbiamo riso abbastanza adesso pasta. » disse Fukunaga, con un sorrisetto strano in faccia.
« Se non fossi così lontano ti picchierei. » disse Yaku piuttosto sconcertato, guardando male Lev che si era addirittura sdraiato per terra dal ridere. Chissà perché rideva per ogni cavolata..
« Potevi rispiarmartela questa- » aggiunse Kai, anche se divertito.
« Uhm, è difficile sono spendaccione. » rispose Fukunaga, preparandosi ad una possibile sberla da parte di Yamamoto, che però disse: « Io ti disconosco. »

« Cooomunque, sono sicuro che vinceremo. Shibayama è migliorato tantissimo, vero? » disse Inouka fiero del suo amico che era diventato piuttosto rosso, scompigliandogli i capelli. « Inouka ha ragione, ne sono sicuro. » aggiunse Yaku, sinceramente.
« Anche se siete così sicuri, dovreste allenarvi. Come siete migliorati voi lo sono anche loro, no? » disse Naoi come per dire "Si ma allenatevi"; difatti i ragazzi si alzarono, e corsero tutti fuori dalla palestra, per allenarsi nella corsa. Solo Lev era rimasto dentro, a parlare con Naoi.

Yaku lo scrutò, come se stesse capendo l'energia che Lev aveva, la sua determinazione, il suo essere così esuberante. E poi attese che uscisse dalla palestra continuando a guardarlo senza farsi notare.

« Vinceremo. » pensarono entrambi.
Proprio come era successo durante il suo primo anno, Yaku si era legato a qualcuno che era il suo opposto ma con lo stesso obbiettivo: vincere e andare ai nazionali.
Anche se la sensazione che qualcosa fosse diverso era più che presente. Ma cosa era diverso?

[ Angolino imbarazzante ]

SONO VIVO, GIURO. Ho i miei motivi lol, ma comunque AMO QUESTO CAPITOLO LA NEKOMA È COSÌ FANTASTICA, PERIODO. Inoltre io e Fukunaga siamo troppo twins, LO SO SONO UN GENIO DELLE BATTUTE. Spero stiate bene e che il capitolo vi sia piaciuto, anche se è solo i passaggio e per non farlo solo 700 misere parole ho messo tanto fan service LOL, spero apprezziate comunque😼<3.

Detto questo mi eclisso, shippate Yakulev e stannate la Nekoma ciao.

-♡Wabi

KOMOREBI || YakuLevDove le storie prendono vita. Scoprilo ora