Prologo

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Avevo deciso di andare in biblioteca per poter continuare a studiare, come solitamente facevo dopo il pranzo servito alla mensa del castello di Hogwarts.
Quel giorno ero irritata e tra l'altro ancora non so come Aron ebbe il coraggio di avvicinarmisi.
Avevo i libri e i quaderni tra le braccia, alcuni fogli stropicciati spuntavano dai lati dei quaderni tutti storti, tutti stretti al petto per non lasciare che cadessero.
Ero sovrappensiero e la mia fronte era corrucciata quando mi ero seduta su una sedia di fronte ad uno dei tavoli della biblioteca; non appena avevo aperto il manuale di "pozioni" ero rimasta corrucciata e concentrata sulle parole del libro, intenta a studiare in modo approfondito: ero inaprocciabile.
Avevo sentito qualche risatina fastidiosa provenire dal tavolo di fronte al mio, ma avevo deciso di ignorarle prima di sentire un'improvvisa risata beffarda che mi fece innervosire. Avevo alzato dunque lo sguardo sul gruppo di ragazzi seduto di fronte a me, e un ragazzo dai capelli scuri e boccolosi aveva tirato uno schiaffo sulla spalla di un'altro ragazzo, anche se questo aveva i capelli biondissimi: il secondo era quello che aveva riso, facendo in modo che tutti gli studenti attorno a loro si girassero e guardassero male l'intero gruppo, compresa me.
Erano in 6: avevo riconosciuto solo i due ragazzi di prima, i cugini Malfoy. Erano entrambi di bell'aspetto e i loro tratti erano i simili, se non per il colore e la texture dei capelli.
Il primo, quello riccio, aveva un bel naso alla francese, gli zigomi alti e le sopracciglia scure e pronunciate; il viso ero incorniciato da morbidi boccoli scuri e gli occhi erano tremendamente chiari da fare contrasto con la pelle pallida di lui. Il cugino invece, era biondo; i capelli erano lisci e ben pettinati ai lati con una "middle part"; i tratti della mascella e del viso erano simili all'altro Malfoy ma le labbra carnose erano sempre curvate in un sorrisino beffardo e snob. Gli occhi erano di ghiaccio, quasi grigi ed erano completamente inespressivi. Quelli del riccio invece erano profondi e curiosi: me ne ero accorta quando si era avvicinato dopo aver rimproverato il cugino che aveva sghignazzato troppo rumorosamente.
Aveva preso una sedia che aveva messo vicino alla mia, sedendovici sopra al contrario, con lo schienale a contatto con il petto. Sorrideva mentre mi guardava e mentre io lo ignoravo.
Mi passai due dita di entrambe le mani sulle tempie, massaggiandole prima di alzare lo sguardo scocciato sul ragazzo seduto alla mia destra.
"Che cazzo vuoi?" avevo chiesto sgarbatamente, con l'intento di cacciarlo via.
Lui però sembrava divertito e il suo gruppetto seduto qualche metro più avanti aveva preso a ridacchiare, alzando il volume quando il biondo aveva posto le mani a coppa davanti alla bocca gridando "Sei patetico Aron, ti guarda come fossi una merda di piccione sulla sua spalla!".
Aron aveva accennato un sorriso, evitando di rispondere al cugino.
"Scusalo, è spesso immaturo. Posso chiederti come ti chiami?" fece lui. La sua voce era profonda e morbida e sembrava educato e gentile.
Io non avevo risposto e avevo abbassato lo sguardo sul suo corpo: portava un maglioncino nero smanicato sopra una camicia larga che aveva le maniche alzate fino ai gomiti. Una cravatta verde e grigia era posta in modo ordinato sotto il colletto della camicia. Avevo quasi subito dopo abbassato lo sguardo sul libro, ancora innervosita, aspettandomi che se gli avessi riservato un silent treatment se ne sarebbe andato. E invece aveva insistito.
"Io sono Aron Malfoy" aveva detto dopo, porgendomi la sua mano larga.
"Puoi portare via i tuoi amici? State disturbando tutti qua dentro, forse è il caso che scherziate da un'altra parte" sbottai, ignorando la sua presentazione.
Lui aveva riso, le sopracciglia sollevate in segno di sorpresa.
"Ah ma allora parli?"
"Fanculo" avevo ringhiato alzando lo sguardo sul suo viso perfetto.
Lui aveva inclinato leggermente il capo.
"Ce ne andremo se mi dirai il tuo nome e mi darai la possibilità di chiederti di uscire".
Avevo riso in risposta alla sua proposta, scuotendo il capo.
"Andatevene e basta e scompari dalla mia vista se tu e il tuo amichetto biondo non volete un pugno nel naso".
Ero infastidita dal modo in cui mi guardava, come se fossi un piccolo gattino tenero: volevo solo se ne andasse e mi lasciasse studiare, ecco perchè ero cosí aggressiva.
"Oh eddai, che ti costa? Ti pago una cena e un sorriso, Miss..?" aveva tentato ancora.
"Abbott. Katherina Abbott" avevo risposto in fine.
Il cugino biondo aveva fischiato alla mia risposta, tirando una gomitata ad uno dei ragazzi vicino a lui. Io avevo uno sguardo torvo in viso e Aron si era girato sbuffando per poi sussurrare "Cazzo, chiudi quella bocca Draco". Io avevo accennato un leggero sorriso a quel punto, capendo l'imbarazzo del riccio che sorrise a sua volta, contento del mio leggero ammorbidimento nei suoi confronti.
"Allora, Miss Abbott, le chiederei se lei disponibile un appuntamento in un bel ristorante elegante che mi preoccuperò io stesso di pagare." aveva poi detto con un'espressione fiera in viso.
Io avevo chiuso il libro e mi ero alzata poi in piedi, ancora davanti alla sedia.
"Paghi per entrambi?" avevo chiesto rivolgendogli il mio sguardo, porgendo la mia mano verso di lui.
Aron aveva sorriso, alzandosi in piedi anche lui e io lo avevo seguito con lo sguardo, alzando di poco di capo per il guardarlo in viso per via dell'altezza di circa, oserei dire, 1,87 cm, e mi aveva poi stretto la mano in segno di patto.
"Per entrambi" aveva poi confermato.







you warm my cold heart {Draco Malfoy ff}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora