Il silenzio è snervante mentre Leyla legge la conversazione avvenuta con Logan, gli occhi azzurri che analizzano ogni singola parola e solo dopo aver letto il mio ultimo messaggio senza risposta dall'altra parte, alza lentamente gli occhi, lanciandomi uno sguardo di pieno disappunto.
"Ti ha chiesto di uscire e tu gli hai risposto così? chiede, un sopracciglio inarcato, ed io arretro di un passo davanti alla sua aura scura e spaventosa.
Se uno sguardo potesse uccidere...
"Cosa-" sussurro confusa, prima che Leyla mi mostri lo schermo del mio telefono, indicando un messaggio in particolare.
"Comunque dovresti venire ad un mio incontro un giorno e vedere con i tuoi occhi, se dubiti delle mie capacità." recita la mia amica, le nuvole di condesa che le escono dalla bocca ad ogni parola pronunciata.
Oh.
"Non stava mica intendendo quello! Era per-" sbuffo, ma vengo interrotta subito.
"Stava flirtando, Hal!" esclama esasperata la ragazza, stavolta un po' meno severa.
Oh.
"Io...non lo sapevo! Ti ricordo che le mie interazioni con il sesso opposto si fermano a quando mi sono dichiarata ad un bambino della classe di fronte alla mia alle elementari...e mi ha friendzonata."
Una risata coperta da un colpo di tosse alla mia sinistra mi fa voltare verso Ethan, che sta ascoltando la conversazione stranamente senza commentare come il suo solito.
"Scusa, non dovrei ridere-" dice, il muscolo della mascella che guizza e le mani con i palmi rivolti verso di me che si agitano, cercando di scusarsi.
"No va bene, lo faccio anche io per superare i traumi." lo interrompo scrollando le spalle, per poi tornare a prestare attenzione ad una Leyla che sta fissando intensamente i miei due ultimi messaggi, il visualizzato sotto di essi che mi fa storcere la bocca.
Forse non avrei dovuto parlare di suo cugino? Sono in così brutti rapporti? Eppure Justin è venuto a prenderlo a scuola quel giorno...
"Probabilmente si sarà dimenticato di rispondere, può succedere." interviene Ethan, sbirciando la chat da sopra la testa della fidanzata.
Come sempre, il suo modo di prendere la vita con razionalità e tranquillità, riesce in qualche modo a tranquillizzarmi e con un gesto rapido, mi riprendo il telefono, chiudendo la pagina di instagram nello stesso momento.
Devo prendere la vita con filosofia. Non sono mai stata una di quelle persone che pretendono una risposta dopo qualche secondo dall'invio e non comincerò di certo ora.
Quando vorrà, mi risponderà.
"Probabilmente hai ragione tu. Comunque sia, ora devo scappare in classe perché sono interrogata alla prima ora, quindi ci vediamo dopo?" mi sistemo meglio lo zaino su una spalla mentre sorrido ai loro auguri di buona fortuna e mi incammino verso la mia aula, trovando Ardin al solito posto mentre sta ascoltando la musica con le cuffiette.
Ha gli occhi chiusi e un'espressione rilassata sul viso.
Gli batto sulla spalla con una penna, avvisandolo della mia presenza, e dopo aver ottenuto un grugnito come saluto, apro il libro di chimica , ripassando le ultime nozioni fondamentali da sapere.
"Hai bisogno di una mano?" mi chiede dopo un po' il rosso, il silenzio della classe che rende la sua voce un po' più forte del necessario. E subito delle teste si voltano nella nostra direzione, probabilmente sentendo la sua voce per la prima volta in questi tre anni insieme.
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Compagni di Guerra | Raccolta di momenti
Short StoryTutto ciò che non riesco ad inserire nella storia principale: spin-off, one-shots, momenti, storie di universi alternativi...