CAPITOLO 8

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scusa: 

cominciamo col dire che solitamente ci sono tre modi in qui Val. reagisce quando gli rispondo male, mi oppongo, o semplicemente trovo il coraggio di dire basta. E finisce sempre che mi ritrovo a chiedergli scusa.

Nel primo caso: ci andrebbe giù così pesante con le botte, che mi ritroverei a scusarmi e a colpevolizzarmi purché la smetta.

Nel secondo caso: farebbe finta di niente: " ho detto smettila ! " " di fare cosa ? " lo direbbe con sicurezza, come se davvero non mi stesse facendo niente. Un po' come quando mi schiaffeggia: mi guarda in faccia. Credo che gli piaccia vedermi debole, lo fa sentire bene.

In effetti è un po' la mia filosofia: ferire gli altri per sentirsi forte.

Il terzo caso: a mio parere è il peggiore, perché ti distrugge emotivamente e psicologicamente.

Per spiegarlo racconterò un episodio; per quanto sia difficile.

Controllando tutto nella mia vita, mi metterebbe nella condizione di non avere più un soldo nemmeno per mangiare. Ovviamente tornerei agli studi per forza.

Quella volta, come al solito fece uscire tutti gli altri. sentendo la porta chiudersi, sapevo che non sarebbe finita bene. Cominciai a farfugliare delle scuse davanti alla sua faccia seria e silenziosa. All' improvviso mi fermò, dicendomi di avvicinarmi; una voce nella mia testa mi stava urlando di scappare via il più presto possibile, ma non potevo tirarmi indietro.

Dovetti inginocchiarmi, fino ad avere la pancia e il viso a terra. Ripetei tutto da capo, solo che la mia dignità era nella mia stessa posizione: spalmata sul pavimento.

Dovetti baciargli gli stivali. Mi passò per la testa che se avessi permesso alle lacrime di scendere, in quella posizione non se ne sarebbe accorto, ma durò solo un secondo. Con la punta della scarpa mi alzò il mento e mi guardò dall' alto in basso. capii dove mi trovassi, fino a che punto fossi arrivato; il fondo.

Con un sorriso maligno mi disse " non è abbastanza " avrei voluto urlare * per te non è mai abbastanza !!! * ma mi imposi di rimanere lucido. Fissandomi negli occhi mi ordinò di spogliarmi. Non avrei dovuto esserne sorpreso, ma lo ero. "cosa ? " chiesi, anche se avevo sentito benissimo. non ebbe bisogno di ripeterlo, gli bastò guardarmi.

Mi alzai, anche se le gambe non sembravano affatto d' accordo; con l' affanno, cominciai a sfilare i guanti. Nonostante il suo sguardo bramoso, non riuscii a non rallentare l' inevitabile.

Mi sentivo un agnello pronto al sacrificio. Con le dita tremanti facevo uscire un bottone alla volta dalla propria asola; mi sembrava di sentirle gridare di voler rimanere insieme. Mi accorsi che ad ogni bottone che doveva salutare a malincuore la sua compagnia di vita, il cuore mi batteva più forte ed il respiro si faceva più difficile.

Le mani stavano lottando per richiudere la giacca, non potevo lasciarle vincere. Sentendo il tessuto che scivolava sulla pelle, presero a rincorrersi i brividi sulla schiena e il panico nelle vene. È come se un guerriero abbia perso l' armatura: il più piccolo colpo può essere fatale. Non ha più nulla che si frapponga tra lui e l' avversario, più nulla a proteggerlo; lasciato in pasto ai lupi.

mi fece cenno di avvicinarmi. per quanto tutto me stesso mi stesse implorando di non farlo, dovevo. Mi fece sedere sulle sue gambe, e quando una sua mano mi passò dalla coscia alla schiena, sembrò di avere i muscoli fatti di marmo, non riuscivo a muovermi ne a pensare.

In questi casi reagisco in due modi: a volte mi viene una scintilla di energia, che mi da la forza per oppormi, anche se ovviamente inutile. Altre volte, lo lascio fare e basta. Anche se so che non voglio, anche se so che non è giusto.

Ma in tutti e due i casi, resta sempre una tortura lenta e degenerante.

E mentre quell' odore nauseante di fumo ed alcol mi dava alla testa, le sue mani si rincorrevano d'ovunque ed un vuoto trascinava con se tutta la mia autostima; mi imposi di rimandare le lacrime a dopo. Dove nessuno poteva saperlo.


nota autrice:  e dopo una breve pausa, si torna con i drammi spezza cuore. 

sarò sincera, non ritengo questo capitolo il migliore che abbia scritto, né tanto meno il più meritevole di sicuro, ma diciamo che ci può stare. 

in un commento, fatemi sapere se volete, cosa ne pensate e se secondo voi è meritevole o no.      ( non avete idea di ciò che arriverà con i prossimi capitoli ) 

e fatemi anche sapere se vi siete stufati della nota dell' autrice sotto ogni capitolo e ogni storia.     * che poi, anche se  non ne potete più, mi dispiace ma continuerò a scriverla perché devo dare sempre la mia opinione sulle cose. 😅 sorry a chi non la sopporta più. 

ho un cuore elastico. ( ma se tiri troppo si spezzerà )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora