CAPITOLO 3

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rosso sangue: 

precipitai nel vuoto, finché sbattei forte la schiena su una superficie dura. asfalto.

Quando mi alzai vidi una città afosa sui toni del rosso: il celo, i muri, le auto. Rosso sangue.          C' erano creature mostruose e demoniache che correvano insultandosi da una parte all' altra. Continuando a guardarmi intorno senza capirci nulla vidi un cartello che diceva a caratteri cubitali: " ben venuti all' inferno "

Sapevo da sempre che sarei finito qua giù, ma esserci davvero era tutta un' altra cosa. Spaesato e spaventato capitai davanti ad una vetrina e mi accorsi del mio nuovo aspetto: avevo 2 braccia in più, della pelliccia morbida sul petto, un' occhio diverso dall' altro, gambe strane, ma bei capelli e delle lentiggini sulle guance. Niente male tutto sommato, a parte per l' abito rovinato che avevo addosso.

Quando riuscii a capacitarmi davvero di dove mi trovassi, il primo istinto fu' quello di piangere: ero spaesato, senza nessuno, senza un posto dove andare e dove stare. Poi pensai a Molly,              l' avevo lasciata sola, ma non potevo più tornare indietro. 

Guardai quel cielo ricoperto di nuvole rosse minacciose. Si, non sarei più tornato indietro.

Ma se ero morto, forse potevo trovare mia madre !! un piccolo raggio di speranza.                          No, non era possibile che la persona più buona che abbia mai conosciuto sia finita in un posto così.

Ero completamente solo, senza aspettative né speranze. Bloccato qui, per sempre. 

sentii la consapevolezza corrodermi da dentro sempre di più. Non sapendo che altro fare, mi accasciai sul bordo della strada scoppiando a piangere.


Immerso nella disperazione, mi sentii una mano sulla spalla. 

Girandomi lentamente vidi qualcuno di enorme: in un lungo cappotto rosso con la pelliccia ai polsi e intorno al collo, tacchi a spillo, un cappello da uomo d' affari, degli eleganti occhiali a forma di cuore e un sorriso con un dente d' oro luccicante. Dava l' idea di avere molto stile.

" non avere paura, so che sembra brutto, ma ti ci abituerai. Come ti chiami ? " sempre con quel sorriso sul volto e la voce calma. Mi sentii rassicurato solo dal fatto di sentirmi chiedere il mio nome. "Anthony " risposi cercando di calmarmi. " bene Anthony, vieni con me " aiutandomi ad alzarmi mi prese per mano e mi cinse la vita avvicinandomi a lui. Ricordo che sensazione piacevole, di protezione.

Salimmo in una limousine lussuosa. " hoh, smettila di piangere " disse asciugandomi le guance con la mano. Mi tenne vicino a lui per tutto il tragitto. Mi sentivo così bene. 

Quando scendemmo vidi un grande edificio con in cima una scritta: " PORNO STUDIOS "

Attraversammo grandi saloni con una luce rosa e soffusa, piani di divani e di gente. poi entrammo nel suo ufficio.

" allora, Anthony, immagino tu non abbia un posto dove andare giusto ? " scossi la testa, no che non ce l' avevo ed ero spaventato a morte. Il sorriso si trasformò in una specie di ghigno.                 " ti piacerebbe lavorare qui ? ti spiego in breve come funziona qua giù: chi è più forte ha il potere, chi si schiera con chi è forte è in salvo e chi non è nessuno dei due, viene schiacciato prima o poi.

Pensaci, saresti sotto la mia protezione, avresti tutto ciò che ti servirebbe, e ti renderei famoso. Che ne dici ? " lo disse in modo quasi sensuale.

A quanto pareva non avevo molta possibilità di scelta. E poi sembrò molto convincente, così accettai. Potrei dire di essermene pentito, ma come ho detto non avevo molte prospettive.

Riprese a sorridere e mi mise davanti un foglio, un contratto con scritte molto fitte: " SOUL CONTRACT " non lessi tutto, cioè era scritto troppo fitto ! ma a quanto capii accettavo di vendere la mia anima mortale a Valentino. Non avevo molto da pensarci, firmai. Firmò anche lui. il foglio si illuminò di una luce accecante per alcuni secondi, poi V. lo prese e lo chiuse in un cassetto a chiave.

Non mi sentii spaventato, ma protetto. Chiamò una ragazza mezza svestita e gli disse di sistemarmi. Mezz' ora dopo avevo lunghi stivali attillati col tacco, una giacca aperta sul petto, guanti ed un trucco che mi valorizzava sicuramente di più.

" allora: nuova vita, nuovo nome; come ti chiamerai ? " ci pensai un secondo, poi decisi: qual cosa che faceva parte di me. " Angel Dust "


nota autrice: come sempre mi trovate a fine pagina a rompere le scatole 😅

per chi non lo sapesse ( se siete fan ossessionati come me lo saprete già ) Angel Dust è più o meno il nome della droga che usava quando era vivo e che lo ha ucciso. 

mia teoria personale: mi piace pensare che angel sia stato innamorato di lui all' inizio, ovviamente prima che le cose andassero a quel paese. 

* ricomincia a piangere pensando ad ADDICT 😭

detto questo, in realtà non ho da aggiungere altro questa volta. 

fatemi sapere, come sempre cosa ne pensate. un bacio 💋

ps. voglio tanti scleri da fan nei commenti 😉😘

ho un cuore elastico. ( ma se tiri troppo si spezzerà )Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora