27. La lunga attesa

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Potrei ucciderlo. Aveva pensato. Ed era pronto a farlo. Di persona se necessario. Ormai non aveva più incertezze, né dubbi su quello che ci si aspettava da lui.

Non si uccide tanto facilmente un Archemir. Aveva replicato la Voce con disprezzo.

Ma questo essere può annientarvi, perché lo lasciate in vita? Domandò.

Perché per dominare la Luce io devo attraversarlo, e lui deve lasciarmi passare. In questo modo non ci sarà più conflitto tra bene e male, ma un infinito equilibrio. Lui è una Porta. Un essere molto raro. Va rispettato.

Ricorda che ci hai promesso il pianeta. Puntualizzò lui con un brivido.

E l'avrete. Gli aveva confermato la creatura. Ma devi fare in modo di portalo da me. Devi convincerli a condurlo da me, a ogni costo.

È un momento difficile, si giustificò lui. Stanno lavorando sul Testo di Ashtair.

Il testo? Non vale nulla, lascia pure che ci perdano tempo. Aumenta la presa sul nostro Capercurian, inducilo a mandare da noi la Porta. Se non accetterà la mia proposta, sarà l'Ordine stesso a eliminare la sua unica fonte di salvezza. Ricordati di convincerlo a sferrare un attacco decisivo, tra non molto le nostre forze lo obbligheranno a farlo.

La regina non cederà. Replicò lui.

Indurrai il nostro Capercurian ad abbandonarla.

Lo farà...?

Se il tuo aiutante avrà fatto il suo dovere, lo farà. E sarà anche convinto di avere preso la decisione migliore. La decisione che, in momenti difficili, solo un vero Mentore sa prendere.  

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