Seven

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"Elettra.. Elettra.. amore.." Mi sentì chiamare più volte e quando aprì gli occhi incrociai quelli di mio marito "buongiorno.." Mi disse accarezzandomi il volto inginocchiato al mio lato del letto "Ares chiede di te.. ha bisogno della mamma, io ho bisogno di te" mi girai dall'altro dandogli le spalle "per favore guardami" disse superandomi e stendendosi accanto a me "ti prego reagisci. Lo abbiamo perso entrambi questo bambino ma posso solo immaginare cosa si provi a.. a non sentirlo più dentro di se" disse stringendomi forte a se "e solo Merlino sa quanto vorrei prendere il tuo dolore e farlo mio, quanto vorrei soffrire io per entrambi." Mi prese il volto fra le mani e mi diede un dolce bacio sulla fronte per poi prendermi in braccio ed andare in bagno "per quanto io ti ami.. inizia ad essere difficile starti accanto, puzzi" disse facendomi sedere sullo sgabello della postazione da trucco iniziando poi a spogliarmi "in salute e in malattia, ricordi?" Con un'incantesimo riempì la vasca e dopo essersi spogliato, mi riprese in braccio ci immergemmo entrambi "avremo giustizia, te lo prometto El.. ma ti prego reagisci, sei più forte di così" disse iniziando a lavarmi il corpo "dov'è la serpeverde di cui mi sono innamorato?" Chiese passando a lavarmi i capelli "quella donna che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, che non accetta un no come risposta e fa di tutto per i suoi clienti" disse continuando a lavarmi "dov'è la donna che si è innamorata di un tassorosso come me?" Mi abbracciò con forza "ti prego non lasciarti andare, perchè non sono pronto a vivere senza di te" disse lasciando dei piccoli baci sul mio collo per poi uscire dalla vasca, asciugarci, rivestirmi e rimettermi a letto.

Jack uscì dalla stanza chiudendo lentamente la porta, andò in sala ed Ares gli corse in contro alzando le braccia volendo essere preso in braccio e l'uomo lo accontentò "papà mamma male colpa mia?" Chiese lui con gli occhi tristi "No Ares, non dirlo neanche per scherzo" rispose immediatamente facendogli solletico alla pancia per farlo ridere "la mamma è solo stanca, e triste.. ma ora noi cuciniamo la torta che le piace tanto che dici?" "Così felice?" "Si tesoro, così la mamma diventa felice."

"Papà cucinato male?" Chiese il piccolo biondo guardando la torta ancora intera sul tavolo "mamma non mangiato" "forse non ha fame adesso" cercò di tranquillizzarlo scompigliandogli i capelli "ma stai tranquillo che appena le si aprirà lo stomaco la mangerà tutta e non ce ne lascerà nemmeno un pezzetto per noi" "sicuro?" "Mi sono mai sbagliato?"

"Che fai papà?" Chiese il piccolo vedendolo scrivere su una pergamena "chiamo il nonno" spiegò "e perchè?" Chiese cercando di salirgli in grembo "perchè la mamma ha bisogno di aiuto" disse facendo partire il loro gufo e prendendolo poi in braccio "noi non aiutarla?" "ci abbiamo provato Ares, ma servono i rinforzi, servono le maniere forti"

"Alzati" disse l'uomo in piedi ai piedi del letto "non era un suggerimento era un'ordine" continuò lui togliendomi le coperte da dosso "Elettra alzati da quel letto" continuò tirandomi i cuscini "non ti ho cresciuta così" continuò a tirarmeli senza avere risultati. "Sei forte più di quanto tu non ne sia cosciente e se adesso ti sembra che tutto il tuo mondo si sia distrutto ti ricordo che di sotto ci sono tuo figlio e tuo marito che ti aspettano e che si preoccupano per te" disse prendendomi per le braccia e tirandomi su portandomi seduta. "Papà smettila.. lasciami stare" mi lamentai "No. Bambina mia so cosa stai passando, e se tua madre fosse ancora qui saprebbe di sicuro darti ottimi consigli" passò una mano sul mio volto per togliermi dei capelli dalla faccia "ci sei già passata ed ogni volta ne sei uscita più forte di prima" "è diverso.. questa volta lo hanno ucciso e.. non sono stata in grado di difenderlo" dissi con le lacrime agli occhi, parlando per la prima volta dopo essere tornata a casa "se non ho protetto un bambino non ancora nato come posso pretendere di proteggere Ares?" "Quindi è questo il problema?" chiese andando verso un'armadio e prendendo dei vestiti  "credi di non essere in grado di difendere tuo figlio?" Mi tolse la camicia da notte "credi di non essere una buona madre? Ti svelo un segreto: tuo figlio cadrà, si farà male, si ferirà ma mai penserà che la colpa è di sua madre" mi infilò una maglia e dei pantaloni di una tuta "papà.." cercai di fermarlo "non sei una buona madre nel momento in cui ti lasci andare, nel momento in cui tuo figlio chiede costantemente se è colpa sua se la mamma sta male e non esce più dalla sua camera" "tu non puoi capire" "ah no? Elettra ti stai lasciando andare quando hai una famiglia che ti ama.." Disse mettendomi una felpa "tu non capisci" "si invece, anche io e tua madre abbiamo perso un figlio prima di Scorpius e.." "ma nessuno ha drogato la mamma con l'intento di uccidere lei e il bambino!" Sputai fuori improvvisamente "nessuno ha volutamente fatto questo.. nessuno.. non dirmi che mi capisci perchè non sai cosa significhi tutto ciò e ringrazio Merlino che tu non sappia cosa si provi perchè il dolore è talmente forte che lo senti sotto la pelle e fin dentro le ossa.. non dirmi che mi capisci" "allora vuoi continuare così? A non fare nulla? A lasciarti morire?" "lasciami stare.." Cercai di stendermi, invano "non sei una brava madre quando tuo figlio si chiede se è colpa sua se la sorellina non arriverà mai" mi tirò su in piedi tenendomi stretta a se. "Senti.. state tutti e tre male per quello che è accaduto, non solo voi ma anche io, tuo fratello, gli zii, i Weasley, i Potter.. tutti stiamo male per voi e con voi." "Papà.." Mi trascinò in bagno e mi fece sedere davanti allo specchio della postazione trucco "cosa vedi?" Mi chiese "Elettra cosa vedi in quello specchio?" Mi chiese nuovamente vedendomi in silenzio "allora ti dico cosa vedo io. Vedo mia figlia, una donna forte, una forza della natura non credere in se stessa" disse iniziando a spazzolarmi i capelli "vedo la mia serpe non reagire perchè non crede di esserne in grado quando lo è. Ma non ha importanza quello che vedo io, conta solo quello che pensi di te stessa quando ti guardi allo specchio" iniziò a legarmi i capelli in una delicata treccia "beh io sono molto orgoglioso di quello che vedo e devi esserlo anche tu. A volte ti piaci altre volte no, ma voglio bene alla persona che ho fronte e devi volergli bene anche tu." Si inginocchiò al mio fianco "ho provato sulla mia pelle.. so che è importante circondarsi di persone che ci vogliono bene per quello che siamo e che ci spingono ad essere noi stessi, perchè tanto nella vita la perfezione non esiste. E tu, Elettra, sei circondata da una quantità di amore che mi spaventa." "Papà.." "Cedi a noi un pò del tuo dolore e vai da tuo figlio a dirgli che lo ami con tutta te stessa" disse guardandomi negli occhi e asciugandomi le lacrime, improvvisamente lo abbracciai nascondendo il volto nell'incavo del suo collo. "Grazie.. grazie papà" "figlia mia io ci sarò sempre per te, non per sempre, ma finché Salazar mi consentirà di starti accanto io lo farò" disse stringendomi a se "solo.. non costringermi più ad usare le maniere forti, ho una certa età e doverti vestire mentre tu sei a peso morto è faticoso" "ti voglio bene" "lo so, te ne voglio anche io."

Scendemmo in sala insieme ed appena varcammo la soglia mio figlio mi corse incontro abbracciandomi una gamba "mamma scusa" mi abbassai per prenderlo in braccio e stringerlo a me "per cosa ti scusi Ares? Sono io che dovrei scusarmi con te per averti trascurato" "ma tu male.." "La mamma non sta ancora bene.. ma si rimetterà presto" dissi sistemandomelo fra le braccia "come aiutare?" "Come puoi aiutarmi? Riempiendomi di baci."

"Jack?!" Chiamai mio marito cercandolo per tutta casa e trovandolo in giardino "che ci fai sotto la pioggia? Con Ares per giunta!" Chiesi infastidita dalla presenza di nostro figlio sotto l'acqua "Vieni qui!" Allungò una mano nella mia direzione "rientra per favore! vi ammalerete entrambi così" "sai perchè ti ho detto che ti amo sotto la pioggia?" "Perchè sei uno svitato ecco perchè! Mi fai la grazia di rientrare? Porta almeno Ares dentro" "no, deve iniziare a capire anche lui la bellezza della pioggia" "giuro su Salazar che se si ammala, che se tu ti ammali io ti uccido" "vieni sotto la pioggia" "scordatelo" mi venne incontro e prendendomi per un braccio mi portò sotto l'acqua battente "Jack!" Urlai "mi hanno detto di innamorarmi di qualcuno che balli con me sotto la pioggia, perchè a portare l'ombrello sono bravi tutti.." "Non ti seguo" "devi stare zitta, fammi parlare" disse lui infastidito dalla mia parlantina, sbuffai rimanendo zitta e creando un'ombrello con la bacchetta "io non ho trovato qualcuno che balli con me sotto il diluvio universale ma ho trovato chi è disposto a fare l'amore sotto l'acqua, chi mi da retta quando le urlo di amarla sotto la pioggia incessante. Io non ho bisogno di un'ombrello se sto con te." Disse indicando l'ombrello sopra le nostre teste e guardandomi male "per quanto questa sia una delle tue dichiarazioni più belle tengo anche alla nostra salute, soprattutto a quella di nostro figlio" dissi indicando Ares, divertito per tutta la situazione senza capire realmente cosa stesse succedendo. "El non posso prometterti che non soffriremo ancora.." "Lo so, e non te ne faccio una colpa. Devo essere io a scusarmi per essere stata distante, per essere stata una madre ed una moglie orrenda." Jack negò con la testa e mi spostò una ciocca di capelli appiccicata al mio volto "in salute e in malattia ricordi? Abbiamo provato la malattia ed ognuno di noi reagisce a modo suo ma.. tu sei una madre stupenda ed una moglie altrettanto spettacolare" "ma mi sono chiusa riccio e vi ho trascurato" "ma sei qui no? Hai abbassato gli aculei ora, è questo che conta" un piccolo sorriso comparve sul mio volto e lui colse l'occasione per posare le sue labbra sulle mie "possiamo tornare dentro?" Chiesi e lui annui.

Una volta dentro ci asciugammo, mettemmo a letto Ares e fuori dalla stanza mi persi nei miei pensieri, "a cosa pensi?" "Dovrebbe esserci una torta" dissi sorridendo e andando in cucina "è in frigo, Ares ha insistito per non farmela mangiare.. è la torta per la mamma" disse aiutandomi a toglierla dal frigo e posarla sul bancone "credi che ci rimarrà male se ne prendo una fetta?" "Spero scherzi, è la tua torta Elettra. Finché non tagli la prima fetta nessuno può toccarla" disse abbracciandomi da dietro con forza "ti amo" mi sussurrò in un orecchio "anche io."

"State molto attenti a far piangere una donna.. perchè Merlino conta le sue lacrime. La donna è uscita dalla costola dell'uomo.. non dai piedi perchè dovesse essere calpestata.. ne dalla testa per essere superiore, ma dal fianco, per essere uguale.. un pò più in basso del braccio per essere protetta, dal lato del cuore per essere amata." (Roberto Benigni)

THE MALFOY CASEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora