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Da qualche anno a questa parte, nella miglior scuola di magia di tutto il Regno Unito, gli studenti degli ultimi tre anni potevano ottimizzare il loro tempo libero partecipando a seminari, tirocini, laboratori e corsi extra per prepararli al loro futuro lavoro... o semplicemente per farsi un'idea di cosa avrebbero voluto fare da "grandi".

I fratelli Malfoy avevano ben chiaro cosa farne del loro futuro: Scorpius una volta finita la scuola avrebbe tentato di diventare un medimago e di specializzarsi in chirurgia e portare nel mondo magico tutto ciò che avrebbe imparato negli anni precedenti dal mondo babbano; mente Elettra avrebbe intrapreso gli studi per diventare un magiavvocato e dare voce a chi non ne aveva. Il pentito Draco Malfoy, quando sentì i progetti dei figli, si ritrovò a pensare ed ammettere che forse qualcosa di buono nella sua vita lo aveva fatto; i suoi figli pensavano al prossimo prima che a loro stessi, e non poté essere più fiero di loro. Non pensò la stessa cosa Lucius Malfoy, ormai sotto l'ala protettiva del figlio da quando Narcissa aveva abbandonato questa vita; egli, ancora con quelle assurde e ormai datate convinzioni da purosangue, riteneva fosse corretto che il nipote seguisse le orme del padre all'interno dell'azienda di famiglia, mentre la giovane donna doveva solo aspettare una proposta di matrimonio da qualche pretendente degno di sposare la sua nipote preferita... anche se quest'ultima cosa non l'avrebbe mai confessata.

Come ogni giovedì pomeriggio stavo camminando per i corridoi della scuola per dirigermi verso l'aula di trasfigurazione, che per le seguenti quattro ore avrebbe ospitato dei futuri magiavvocati o magigiudici. Decisi di fare una piccola deviazione per passare al campo da quidditch per salutare con un fugace, ma passionale, bacio il mio ragazzo: Asher Walker, un serpeverde dell'ultimo anno. Dopo quel saluto tornai sui miei passi quando mi senti chiamare "Signorina Malfoy!" mi girai di scatto e trovai davanti a me la preside "professoressa McGranitt! Stavo giusto andando nella sua aula, sono ansiosa di conoscere nuovi casi portati davanti alla corte magica e quella babbana" "signorina Malfoy gradirei se mi seguisse immediatamente nel mio ufficio". Non feci domande e segui in totale silenzio la donna.

Una volta entrata nel suo ufficio mi trovai di fronte la mia famiglia: mio fratello, mio padre e mio nonno... ma in quella stanza c'erano altre quattro persone: Miranda Pratt con i suoi genitori e Lily Potter. "Professoressa mi scusi ma non capisco cosa stia succedendo" la donna si sedette sulla sua sedia e comincio a parlare "la signorina Pratt ha accusato il signorino Malfoy di violenza sessuale" "Cosa?! No, è impossibile, mio fratello non farebbe mai una cosa del genere" "ho pensato di risolvere la storia internamente, i signori Pratt sono disposti a non arrivare ad un processo al Ministero ma vogliono che la situazione venga risolta. Tuo padre ha proposto di fare un processo, un vero processo con tanto di condanna, qui nella scuola, e ci troviamo tutti entusiasti dell'idea. Ho chiesto ai due signorini di scegliere un proprio avvocato tra gli studenti iscritti al corso: la signorina Pratt ha scelto la signorina Potter, tuo fratello ha chiesto di te. Ho chiesto al ministero di mandare un giudice, in modo tale che sia una persona esterna alla scuola ad occuparsi del caso, e dei magiavvocati per seguirvi in quest'avventura. Chiedo a voi signori di rimanere qui nel castello, immagino che i giovani vogliamo stare con voi... farò in modo di trovarvi immediatamente delle sistemazioni. Per qualsiasi dubbio, informazione e chiarimento io sono a disposizione. Adesso andate"

Ancora sotto shock cercai lo sguardo mi mio fratello ma egli riteneva più interessanti le proprie scarpe.

Noi Malfoy seguimmo le indicazioni della preside e ci dirigemmo in un'ala ormai in disuso del castello, che era stata risistemata all'istante dai professori per farci alloggiare tutti insieme, dalla parte opposta dell'edificio dove stavano i Pratt.

Entrai nella stanza e mi guardai attorno: un salotto con camino, poltrone, un divano, un tavolo con sedie e cinque porte, le nostre stanze. Feci un rapido calcolo e prima di dar voce ai miei pensieri una donna uscì da una stanza. "Oh salve signori Malfoy! Sono Susan Smith, e sono l'avvocato che seguirà Elettra in questo caso." "magiavvocato" la corresse immediatamente mio nonno "Non mischiamo le cose con i babbani" "Oh signor Malfoy! Avvocato o magiavvocato non fa nessuna differenza. Il compito è sempre lo stesso, proteggere il proprio cliente ed evitargli una condanna... o fargli avere quella meno distruttiva." Misi le pergamene sul tavolo e, senza ascoltare minimamente quello che mio nonno stava dicendo, le aprì tutte disponendole sul tavolo. Vidi con la coda dell'occhio il nonno sedersi con un bicchiere di alcool davanti al camino e mio fratello andare verso una camera senza entrarci. "Okay!" Urlai alzando lo sguardo dal tavolo "papà ho bisogno che mi prepari una pergamena ed una piuma pronti per scrivere tutto quello che mi passerà per la testa e Signora Smith avrei bisogno di una mano" "consideralo fatto" disse mio padre "Vedo che hai già ben chiaro come muoverti, mi piace, ma per cortesia chiamami Susan e diamoci del tu, siamo dalla stessa parte" disse lei e sentii mio nonno ridacchiare "già bisogno di aiuto cara?" "No nonno, volevo chiederle di fare degli esami ed altre robe...Scorpius perché Miranda Pratt dovrebbe accusarti di violenza?" "Non ne ho idea... ti giuro che non sono stato io" mio padre si sedette sul divano portando con se mio fratello e posando una mano sulla sua spalla. "Noi ti crediamo Scorpius" "perché hai scelto me come avvocato?" chiesi "No... non rispondere...  So che mi reputi la miglior magiavvocato del mondo, anche se non ho ancora iniziato gli studi... comunque... Miranda dice di essere stata violentata durante la notte tra il 10 e l'11...Scorp hai un alibi?" venni interrotta da mio padre "no... lo ha già detto a noi..." "papà posso parlare da solo... ero da solo in stanza, Albus e Mike erano con delle ragazze" "quindi nessuno può confermare che sei rimasto in stanza tutta la sera.." disse Susan "Ad ogni modo signori devo chiedervi di ritirarvi nelle vostre stanze, dobbiamo conferire in privato con il nostro cliente" mio padre annui trascinando con se il nonno che si lamentò borbottando come al suo solito.

THE MALFOY CASEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora