Iniziò dai fianchi, i fianchi più deliziosi che avesse mai visto, poi i suoi occhi si spostarono lentamente sulle ginocchia e da lì, a poco a poco, sempre più su.
Dall'altra estremità della sala, gli accarezzò con sguardo pieno di approvazione il busto, il petto appena visibile e i capelli ricci color cioccolato. Lasciò per ultimo il viso, e quando, infine, il suo sguardo raggiunse i profondi occhi color smeraldo e le labbra rosee e carnose, per poco il calice di champagne non gli scivolò di mano.<<Harry?>>mormorò incredulo, con un filo di voce. Vedendo che l'altro non si muoveva, gli si avvicinò.
<<Ma... sei proprio tu?>>Harry sentì che il cuore cominciava a martellargli nel petto, le mani lievemente sudate. Ma non era solo perché aveva di fronte il più affascinante tra gli uomini presenti. No. ' Lui' aveva sempre esercitato un certo effetto.
<<Certo, Louis>> gli rispose, un sorriso forzato sulle labbra. <<Mi hai riconosciuto, immagino.>>
Pausa.
<<No, invece.>>
L'ultima volta in cui l'aveva visto, aveva l'apparecchio ai denti e gli occhiali. Il ragazzo della porta accanto.
Nel piccolo paesino dove abitavano praticamente l'aveva visto crescere, da quando era un bambino fino all'adolescenza. E adesso?
Louis deglutì, anche se il bicchiere era oramai vuoto.
<<Sei… sei cresciuto all'improvviso, mi pare.>>
<<Ho ventitré anni ora, Louis>> gli ricordò il riccio con dolcezza.
<<E vivi a Londra?>> provò ad indovinare il liscio.
<<Sì. E tu?>>
<<Mmm...>>Santo cielo, quanto era bello! Bellissimo, anzi.....
<<Da quanto tempo non ci vediamo?>>
Harry lo fissò negli occhi color azzurro ghiaccio. Avrebbe saputo dirgli il minuto esatto.
<<Devono essere più o meno sette anni>> rispose, invece, con finta indifferenza. <<Non da quando te ne sei andato via, comunque.>>Louis non riusciva a togliergli gli occhi di dosso.
<<Che lavoro fai?>> si informò.
<<Il modello.>>Modello. Sì. Sarebbe bastato questo a spiegare quell'improvvisa trasformazione da brutto anatroccolo a splendido cigno.
<<Uno di successo?>> gli domandò.
Harry si trincerò dietro un sorriso pieno di modestia.
<<Più o meno.>>
Sorseggiò un po' del suo drink e gli sorrise di nuovo.
<<E tu, invece?>>Quel sorriso lo rapì.
<<Sono un venture capitalist, cioè un finanziatore di nuove imprese.>>
<<Una specie di bandito, insomma!>>
Louis scoppiò a ridere.
<<Dici?>>
Un bandito avrebbe potuto anche rapirlo e portarselo a letto. Cosa che lui, piuttosto insolitamente, avrebbe proprio desiderato fare.
<<Ne ho forse l'aspetto?>>Sì, pensò il riccio, ma scosse il capo in segno di diniego. <<No, scherzavo!>>
<<Ti va un altro drink?>>
Le labbra sottili gli si incurvarono in un sorriso.
<<Oppure preferisci ballare?>>Come se dovesse chiederglielo! Ma Harry si strinse nelle spalle, come se davvero entrambe le possibilità gli fossero indifferenti.
<<Adoro ballare>> ammise.Normalmente Louis, a questo punto, si sarebbe sentito libero di decidere, né riusciva a ricordare l'ultima volta in cui aveva danzato con un uomo che non fosse Stan. Ma l'opportunità di stringerlo tra le sue braccia era troppo allettante per farsela scappare.
<<Anche io. Andiamo, allora.>>Il destino doveva aver avuto un occhio di riguardo nei suoi confronti, perché proprio in quel momento la musica rallentò, e quando Louis lo prese tra le braccia, Harry sentì che la testa cominciava a girargli per la vicinanza improvvisa con quel corpo semi atletico e muscoloso.
<<Mi… mi piace questa canzone>> balbettò, tremando.
<<Mmm.>> Quanto gli piaceva l'aroma vanigliato del suo profumo!
Con apparente noncuranza, Louis lo strinse ancora più vicino a sé, affondandogli le labbra tra i capelli ricci.
Del tutto impreparato, Harry sentì un flusso di calore infiammargli la pelle.
Quando il suo corpo aderí a quello dell'altro come burro, Louis si sentì bruciare di desiderio, e dalle labbra gli uscì un lieve gemito.
Forse la cosa più saggia sarebbe stata accompagnarlo a casa e augurargli la buonanotte.Meglio farlo subito, anzi.
Ma era sedotto dal chiaro di luna e dal modo in cui l'altro camminava, da come lo faceva ridere. Senza contare che un passato condiviso poteva produrre un senso di nostalgia… e la nostalgia poteva provocare degli effetti inattesi e potenti.
Prese un caffè. E poi un altro, mentre gli occhi di Harry con i loro bagliori smeraldini lo ipnotizzavano sempre di più.
<<Credo sia ora che vada>> disse Louis con riluttanza.
<<Anch'io. È stato bello.>>
<<Già… >>
<<Buonanotte, Louis>> mormorò Harry, perso nell'azzurro dei suoi occhi.
<<Ciao, Harry.>>L'avrebbe mai più rivisto? si domandò il riccio. E quando cercó di sfiorargli le guance in un bacio di saluto - le sue labbra si scontrarono contro la peluria del suo viso - un brivido di piacere gli percorse la schiena, lasciandolo senza fiato.
Louis sentì qualcosa di inspiegabile esplodergli dentro. Girando la testa, gli catturò le labbra, conscio che quello sarebbe stato solo il primo passo verso la camera da letto.
<<Di solito non mi comporto cosí>> gli sussurrò all'orecchio, mentre il bacio diventava sempre più appassionato, uno scontrarsi e ricorrersi di lingue.Nemmeno Harry si comportava cosí, ma ancora una volta la bocca di Louis era sulla sua, e le parole gli morirono in gola.
Per il riccio era stata la notte più bella di tutta la sua vita, ma il mattino seguente Louis l'aveva lasciato senza chiedergli di rivedersi ancora, e qualche tempo dopo era venuto a sapere che era ritornato da Stan e si erano fidanzati ufficialmente.
Qualche settimana più tardi Harry aveva incontrato suo cugino Nick, e tre mesi dopo si erano sposati.
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The sweet return of Louis
FanfictionDopo una rovente notte d'amore, Louis Tomlinson ha lasciato Harry Styles senza una parola. Un anno e mezzo più tardi, Harry è stato di nuovo abbandonato, stavolta dal suo irresponsabile marito cavallo che se n'è andato con il suo migliore amico e tu...