Quarto

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Buon epifania!  ❤️
-.-.-.-.

<<Potresti sempre ritornare in passerella>> gli suggerì Louis.
Ma Harry scosse il capo. I giorni trascorsi sul mercato della bellezza, accettando di essere giudicato solo per la lunghezza delle gambe o la rotondità del sedere, erano oramai acqua passata.
<<Basta con la moda.>>

Gli occhi di Louis scintillarono.
<<Potresti sempre venire a lavorare per me.>>
<<Per te?>> Attonito, Harry fissò quel viso bello da morire. <<Tu offriresti un lavoro a me? Ho capito bene?>>
<<Be', non un lavoro come pensi tu. Se non sbaglio, mi hai detto che sei tornato a studiare. E che intendi farti strada nel mondo dell'alta finanza.>>

Era sarcasmo quello che percepiva nella sua voce? Harry non avrebbe saputo dirlo. Ma non era quello il momento per riflettere sul suo carattere. <<Ma io non so niente di venture capitalism.>>
Un lampo divertito attraversò gli occhi azzurri. <<Ah, quindi ti ricordi cosa faccio per procurarmi da vivere, eh?>>
Il tono era pieno di inaspettata dolcezza.
In verità, il riccio si rammentava ben altri dettagli, ma era un viaggio a ritroso nel tempo che non aveva la minima intenzione di compiere.
<<Mettiamola così, non è qualcosa che mi è familiare.>>
<<Be', non si tratta esattamente di neurochirurgia>> ironizzò volutamente il liscio.
<<E tu impari piuttosto in fretta, no?>>

Si stava forse riferendo alle nozioni che gli aveva insegnato quando erano a letto insieme? si domandò Harry arrossendo. Respinse subito quel pensiero.
<<Perché?>> gli chiese in un soffio. <<Perché dovresti aver voglia di aiutarmi?>>

Le labbra di Louis si incurvarono leggermente. Era davvero convinto che, puntandogli addosso quei due occhioni smeraldo, sarebbe riuscito a rigirarlo tra le sue mani come una palla, come già aveva fatto una volta... quando l'aveva indotto a comportarsi in un modo che gli era totalmente estraneo? Quella con Harry era stata, infatti, la prima e unica relazione da una notte che aveva avuto in vita sua.

<<Non crogiolarti nell'idea che siano stati i tuoi singhiozzi a commuovermi. Se ti sei trovato in questa situazione, è solo colpa tua. E una parte di me mi spingerebbe a dirti di cavartela da solo, ma…>>
<<Ma?>>
<<Nick sarà anche un verme, ed un cavallo senza cuore>> proseguì Louis, impassibile.
<<Ma rimane sempre un mio parente, e il suo comportamento mi lascia una notevole amarezza in bocca.>>
"<< lo scandalo non gioverebbe per niente alla tua reputazione, suppongo.>>
Louis si lasciò scappare un sorriso freddo.
<<Non mi preoccuperei minimamente, di questo. La mia reputazione parla da sola, e un matrimonio di pochi mesi finito con una separazione non la danneggerebbe in alcun modo. No, diciamo che sono nella posizione di offrirti un lavoro, ecco tutto. Potrai lavorare per me, fino a quando non avrai deciso cosa vuoi fare.>>
<<Che genere di lavoro?>> indagò Harry, sospettoso.

Louis inarcò le sopracciglia.
<<Quello che ti viene meglio, naturalmente: essere... decorativo.>>

Qualche uomo avrebbe potuto scambiare quelle parole per un complimento, ma non Harry. Gli uomini lo consideravano sempre e solo un bel visino, senza mai andare oltre; al punto che qualche volta si chiedeva se tutto il glamour che appariva in superficie nascondesse in realtà qualcosa di più profondo.
<<Decorativo... in che senso, scusa?>>

Louis spalancò gli occhi. Credeva forse che gli stesse chiedendo di usare le potenti armi seduttive di cui era dotato per compiacerlo? Magari girando seminudo per il suo ufficio? Un brivido di piacere gli attraversò la schiena.

<<Briana, la mia centralinista, sta per entrare in maternità e ho bisogno di qualcuno per rimpiazzarla. Qualcuno che sieda dietro una scrivania per rispondere al telefono e accogliere con un sorriso i clienti. Ricorrere a te potrebbe essere meglio che cercare una persona in un'agenzia di collocamento temporaneo. Pensi di potercela fare, Harold?>>
Un centralinista. Non era proprio ciò che aveva in mente, quando studiava strategia aziendale e proiezioni economiche a lungo termine! Ma Louis Tomlinson era a capo di una compagnia di successo. Metterci dentro un piede, per quanto piccolo, non avrebbe potuto darle le credenziali che gli mancavano?

<<Ma il tuo ufficio è nel centro di Londra>> obiettò riflettendo a voce alta. <<Da qui il tragitto è troppo lungo!>> Non che ambisse a restare in quella casa, dove il fantasma di Nick avrebbe continuato ad aleggiare nelle stanze semivuote, schernendolo per l'ingenuità con cui si era lasciato prendere in giro. <<Dove potrei abitare?>>
<<Perché non vieni a stare da me, allora?>> Con apparente noncuranza, Louis si strinse nelle spalle, nonostante il battito accelerato del cuore sottolineasse la speranza segreta che la sua proposta celava.
<<Il mio appartamento è piuttosto ampio… c'è molto spazio.>>

Harry sentì che lo stomaco gli si serrava. Una volta avrebbe dato tutto ciò che possedeva per sentirgli pronunciare quelle parole. <<Potrei sempre chiedere ospitalità ad uno dei miei amici… >> provò a ribattere. Ma subito si fermò. La maggior parte dei ragazzi che conosceva avevano già dei conquilini. Avrebbe davvero potuto presentarsi alla loro porta, come un povero 'Cenerentolo'? In fondo Louis abitava proprio nel cuore di Londra, molto vicino al suo ufficio… Senza contare che la prospettiva di abitare sotto il suo stesso tetto gli faceva battere il cuore all'impazzata nel petto, quasi pregustando un piacere delizioso e proibito nello stesso tempo.

<<Non lo so>> mormorò, la voce incerta come la mente.
<<Credi che ti stia offrendo l'altra metà del mio letto?>> lo prese in girò Louis indirizzandogli un sorrisino sarcastico. <<È questo che ti preoccupa?>>
Harry sentì le guance avvampare, la memoria che lottava per ricacciare indietro il ricordo della loro infuocata notte di passione. <<Certo che no!>> protestò con veemenza. <<E, comunque, che ne è di Stan?>> aggiunse sforzandosi di pronunciare quel nome senza tradire alcuna emozione. <<Non avrebbe niente da obiettare se un altro uomo abitasse in casa tua?>>
<<Quello che faccio non è un problema suo.>>
Harry lo fissò. <<Cosa vuoi dire?>>
<<Che non gli deve importare più niente di come mi comporto.>> Nessuna traccia di emozione sul viso freddo come marmo. <<Stan e io non siamo più fidanzati.>>

The sweet return of LouisDove le storie prendono vita. Scoprilo ora