The sweet return of Louis

Nono

Ciao bellissimi ❤️
Come sempre chi non muore si rivede! Ed oggi infatti mi son fatta viva! Spero possiate perdonare la lunghissima attesa. Cercherò di essere più presente❤️
Buona lettura!

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<<Anche sul lavoro hai intenzione di andare avanti a tenermi il broncio?>> mormorò Louis, avvicinandosi al banco della reception, lo sguardo catturato dalla visione ipnotizzante di un ragazzo riccio con un golfino di cachemire.
Harry alzò lo sguardo e corrugò la fronte. Perché continuava a mettersi quel dopobarba dal profumo così sensuale? Che almeno gli stesse lontano!

<<Non ti sto tenendo il broncio.>>
<<Non mi pare! È da quando abbiamo parlato di quel ricercatore che sei arrabbiato con me.>>
Era vero. Da quel momento, tutte le volte in cui gli aveva rivolto la parola, Harry l'aveva accolto con una cortesia gelida. Il che, in modo piuttosto irritante, lo portava a desiderare che il riccio gli parlasse. Non era abituato al fatto che la gente, in particolar modo gli uomini, lo potessero trattare con freddezza. Di solito molti di loro erano più che felici di buttarsi ai suoi piedi.

<<Sei ancora infuriato per quella faccenda?>>
Harry gli lanciò un'occhiata piena di freddezza. Certo che lo era!
<<Non è solo perché ti sei rifiutato di considerare la sua proposta, comunque. È stata la tua ovvia sfiducia nella mia intelligenza e immaginazione.>>
Per quanto riguardava l'intelligenza non c'era molto da discutere. Un uomo intelligente non si sarebbe buttato in un matrimonio avventato con un soggetto come Nick. Ma sulla sua immaginazione, invece, Louis non nutriva il minimo dubbio. Durante la notte in cui avevano fatto l'amore, Harry era stato fantasioso come qualunque uomo avrebbe voluto.

<<Diciamo che ci sto riflettendo su>> gli comunicò, in tono conciliante.
E adesso che cosa si aspettava? Che gli si inginocchiasse davanti, per ringraziarlo? La sua espressione gelida non mutò. Da quando era alla Devlin Associates, Harry stava lavorando sodo, e anche se il castano sembrava non essersene accorto, gli altri certamente l'avevano fatto. Proprio quella mattina, per esempio, l'amministratore delegato si era complimentato con il ragazzo.

<<E io dovrei essertene grato, Louis?>> lo sfidò apertamente.
<<Potresti provarci>> replicò l'altro con noncuranza, prendendo tra le mani un petalo caduto da uno dei fiori del vaso che stava sulla scrivania. <<Sei stato tu a metterceli?>> si informò, severo.
Harry annuì. Era stato lui a buttare via il vecchio e polveroso cactus che c'era prima. <<Ho pensato che aggiungessero un po' di atmosfera alla stanza. Hai qualche problema, in proposito?>>
Louis scosse il capo in segno di diniego. <<Ricordati solo di usare il denaro del pronto cassa.>>
<<L'ho fatto.>>
Con un sorriso, Harry tentò di lottare contro la potenza del suo fascino. <<Volevi altro, Louis?>>
<<Hai già pranzato?>>
<<No.>>
<<Ti va un panino?>>
Non era l'invito più allettante che avesse mai ricevuto, ma accese la sua curiosità. Prima di allora non gli aveva mai proposto di mangiare insieme, perciò perché iniziare proprio quel giorno?

<<Ma sì...>> rispose, scrollando le spalle.
L'irritazione di Louis di fronte alla sua noncuranza aumentò ulteriormente quando il proprietario del take-away italiano dietro l'angolo si profuse in stucchevoli smancerie nel sentirlo ordinare un panino al prosciutto crudo con pane di segale. Louis lo guardò attonito prendere il panino dalle mani dell'uomo, indirizzandogli un sorriso smagliante. Stava forse flirtando con lui? No, dovette ammettere subito. Non lo stavano forse ammirando anche tutti gli altri uomini presenti nel locale?
Si sedettero.
<<Sei stato molto carino, Louis>> mormorò Harry cogliendolo di sorpresa.
<<Non molto. Ho delle notizie da darti, e ho pensato che fosse meglio farlo fuori dall'ufficio.>>
C'era una nota sinistra nella sua voce, e Harry raggelò, la mano che teneva il panino fermo a mezz'aria.
<<Che notizie hai?>> chiese con un filo di voce.
<<Solo che sono riuscito a rintracciare tuo marito>> gli annunciò Louis senza giri di parole.
<<Ho trovato Nick.>>