24. Caramelle.

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Però anche lui... può frenare più piano cazzo.

"Questo succede quando non mi si ascolta." Mi rinfaccia il riccio, arrivando dalla portiera del mio sedile, per poi prendermi e posarmi con i piedi sull'asfalto, mentre io dolorante, cerco di non iniziare a piangere.

"Fa male." Dico, cacciando fuori il labbro inferiore, mentre il riccio, tenendomi per mano, mi trascina verso quello che credo sia la porta di ingresso di un palazzo immenso, forse fin troppo alto.

"A casa vedrò cosa fare. Adesso cerca di resistere."Fa velocemente, sembrando più apprensivo del solito, facendomi corrugare la fronte decisamente confusa.

Non ci credo che per una volta si sia, anche se poco, preoccupato di me. Di solito non gliene frega un cazzo. Non come Rodger... a Rodger interessa sempre. Lui mi aiuta sempre.

"Ugh, questo non me l'aspettavo." Smetti, non ottenendo però risposta, visto che si limita a tirarmi con lui dentro l'ascensore del palazzo.

"Cosa dobbiamo fare qui?" Domando, cercando di capirci di più, visto che ogni volta che vengo sbattuta a destra e a manca non so praticamente nulla, come del resto non so perché siamo scappati letteralmente da Bradford, rifugiandoci qui a New York, lasciando oltre tutto solo Zayn li, o almeno, credo sia solo.

"Non ti è dato saperlo." Mi risponde come suo solito, facendomi sbuffare mentalmente, per poi portare la mia attenzione sui bottoni che ci sono sulla parete dell'ascensore, vedendo che indicano ben cento piani diversi.

Interessante.

"Beh spero solo non sia qualcosa di illegale." Dico sorridendo sfacciatamente, marcando la parola 'illegale' con la voce di una bambina di tre anni.

"Cosa ti fa pensare che tutto questo sia illegale?" Mi imita, facendo anche lui lo stesso suono all'ultima parola, facendomi alzare il capo dalle mie scarpe, per poterlo guardare negli occhi, mentre le mie sopracciglia si alzando, quasi a voler dire: stai scherzando? "Signor Styles..." Inizio, sapendo che gli farà piacere se per una volta lo chiamo come vorrebbe che lo chiamassi. "Lei mi ha rapito." Dico subito dopo, ottenendo solo un ghigno divertito sul suo volto, ma oltre a quello non ottengo più nulla.

Decido comunque di lasciar perdere, sapendo già perfettamente che tutto quello che gli volevo far capire, l'ha capito ed anche bene.

Poco dopo le porte dell'ascensore si aprono, facendomi riprendere dai miei pensieri su come possa essere importante una persona che può entrare in questo posto. Così, trascinandomi con lui verso una delle grandi porte che si trovano in questo piano, il riccio bussa a quest'ultima, che poco dopo viene aperta velocemente.

"Styles." Sorride felice l'uomo di fronte a noi, che avara avuto all'incirca quarant'anni. "George." Dice solo il riccio, piegandosi leggermente, per poi entrare non appena l'uomo si sposta davanti all'entrata della porta. Ed ovviamente, in tutto questo, trascina anche me all'interno.

"So che state avendo dei problemi..." Parla l'uomo, sedendosi sulla sua poltrona, dietro ad una grande scrivania in legno scuro, mentre il riccio si siede sulla poltrona a destra, davanti alla scrivania, facendo poi successivamente segno a me di fare lo stesso. Senza ribattere mi siedo sull'altra poltrona, cercando di ascoltare e sopratutto di capire ciò che si diranno. Ma tanto già so che non capirò un cazzo.

"Già è proprio così. Ci siamo spostati qui apposta. Ma ci serve il tuo aiuto... come al solito." Ridacchia alla fine il riccio, facendo sorridere l'uomo, che sembra molto felice della notizia.

"Lo sai Styles, sono a disposizione, ma sempre se ricevo qualcosa in cambio. Qui niente è gratis." Dice l'uomo, sistemandosi la costosa giacca di colore blu che indossa. "Ovviamente, neanche a dirlo." Sorride il riccio, facendogli un cenno col capo.

Kidnapped (Ariana Grande/ Harry Styles/ Zayn Malik) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora