5. Ti amo.

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"Adesso taci, scendi e seguimi." Comanda severo, facendomi per un attimo alzare un sopracciglio. I suoi modi di fare mi stanno davvero sul cazzo. Sbuffando però mi limito a fare ciò che ha detto. Mi prendo un momento per osservare la grande villa davanti a me, costatando che sicuramente sarà pieno di soldi, dal momento che è molto grande e bella.

Senza neanche rendermene conto arriviamo all'ingresso, dove poco dopo la porta viene aperta da un signore abbastanza anziano, vestito con un vestito elegante. Immagino sia il maggiordomo.

"Salve Signor Malik." Fa solo, lasciandoci entrare. Senza dire nulla il corvino si limita ad afferrarmi per trascinarmi al piano di sopra, mentre io faccio caso al fatto che l'uomo non si sia neanche domandato perché sono praticamente nuda. "La smetti di trascinarmi?" Chiedo ormai sul punto di una crisi, volendo togliere la presa della mano del corvino da sopra al mio braccio ormai rosso.

Senza rispondermi però mi scaraventa in quella che credo sia la sua camera da letto, chiudendo poi con un tonfo la porta alle sue spalle. Mi guardo quindi per un attimo intorno, notando un letto decisamente invitante, così, senza pensarci poi troppo mi butto su quest'ultimo. "Adoro." Ammetto, rilassandomi sul letto, per poi notare uno sguardo insistente sul mio corpo, che solo ora ricordo essere più nudo che vestito. Mi affretto quindi ad alzarmi e mettere al polso le mutandine di pizzo con gesto veloce.

Il ragazzo davanti a me mi guarda con un ghigno, per poi girarsi. "Indossa questa." Dice poi, buttandomi addosso una maglia che solo dopo capisco essere dei Pink Floyd. Mi affretto in ogni caso ad indossarla, e continuare a guardare la sua stanza estasiata.

"Credi di riuscire a devieni giù?" Chiede quindi scocciato il corvino, facendomi girare verso di lui solo per seguirlo di nuovo al piano si sotto. Arriviamo quindi alla grande cucina, che essendo molto bianca rende il tutto più luminoso. Per un attimo mi soffermo sulla sua figura, che guarda per qualche attimo il frigo. "Se vuoi qualcosa, beh non chiederlo a me." Dice quindi, mentre io non facendo caso alle parole mi prendo il lusso di sedermi sulla grande isola della cucina. Il suo sguardo si posa in fretta sulla mia figura, ma senza dire nulla si limita a preparai uno spuntino.

Rimango quindi qualche attimo a fissarlo, però poi imbarazzata guardare altrove vedendo che ha notato il mio sguardo insistente su di lui. "Hai intenzione di smettere di fissarmi?" Domanda quindi, facendomi alzare un sopracciglio confusa. "Va bene." Dico poi, ricordandomi in qualche attimo che io non so assolutamente niente sul suo conto, mentre lui invece sono sicura che sappia già tutto di me.

"Adesso ti faccio qualche domanda." Annuncio, lasciando che il suo sguardo mi fissi per qualche attimo, aspettando solo che inizi a parlare. "Come ti chiami?" Faccio quindi, interessata. "Zayn." Fa solo, dando un morso sostanzioso al suo tramezzino.

"Cognome?" Ribatto subito dopo. "Malik." Fa ancora abbastanza disinteressato. Sorrido per un attimo, rendendomi conto che avrei immaginato più una cosa come Jack. "Bene Za-" Cerco di parlare, ma mi blocca. "No bambolina, Signor Malik." Fa poi, ammonendomi. Sbuffo per un attimo, ma mi limito a chiamarlo come ha chiesto. "Bene Signor Malik... è ricco?" Chiedo quindi, interessata molto più a questo che alle altre cose. Potrei prenderci la residenza.

"Mi sembra abbastanza ovvio." Fa poi, facendomi sorridere. "Si o no?" Faccio però a mai volta. "Si." Dice secco, facendomi sbattere le mani. Quello che fino a pochi secondi fa reputavo il mio rapitore è bello, perché si è bello, ed inoltre è ricco. "Ti amo." Faccio stupidamente, lasciandomi guardare con un ghigno sul volto. "Non sei la sola." Mi schernisce però, lasciando che mi esca un piccolo sbuffo.

"Ma adesso basta, penso di essere stato fin troppo bravo. Seguimi." Ammonisce tutto, trascinandomi fuori dalla cucina.

"Adesso quindi vediamo se capisci." Minaccia una volta arrivati alla sua stanza, scaraventandomi sopra al letto. "Che cazzo fai?" Mi dimeno, notando solo qualche attimo dopo nelle sue mani le manette che trovai nel suo ufficio il giorno che mi rapirono.

In confusione quindi decido che la cosa più intelligente da fare è cercare di scappare, ma il suo corpo mi tiene ferma al letto, non lasciandomi nessun modo per scappare.

"Lasciami cazzo." Piagnucolo incazzata, mentre poco dopo una mano si posiziona sulla mia bocca, così da farmi stare zitta, ma senza pensarci due volte gliela mordo, facendolo spostare dolorante. Mi alzo con un balzo da sopra al letto, ed anche se sono riuscita ad arrivare alla porta, ci mette molto poco ad afferrarmi di nuovo per buttarmi sul letto. "Cazzo." Sputo acida, mentre cerco ancora una volta a scappare, me i miei polsi ci mettono molto poco a restare attaccati dalle manette alla spalliera in legno del letto.

"Non rendere le cose più difficili." Mi minaccia incazzato, lasciandomi distesa per qualche attimo sul letto a pancia in giù. Cerco di capire cosa sta facendo, e con la coda dell'occhio lo vedo scavare in alcuni cadetti dell'armadio, mentre io continuo a cercare di scappare da questa trappola infernale. Si gira poi velocemente, tenendo tra le mani quello che io in questo caso chiamerei frusta.

"No no." Continuo ad agitarmi, per poi sentire il suo corpo salire sul letto. "Se stai zitta durerà di meno." Fa poi, con un ghigno sul volto. "Slegami cazzo." Faccio quindi a mai volta, volendo scappare a tutti costi dall'imminente tortura che mi aspetta. "Chiudi gli occhi bambolina." Fa poi, non badando ai miei capricci, per poi scaraventare un primo colto sul mio fondoschiena. Il bruciore mi percorre velocemente, facendomi appoggiare la testa sui tanti cuscini presenti. Continua così non so per quanto, finché un mio singhiozzo strozzato lo fa ridere e a sua volta fermare. "Credo che trenta siano abbastanza." Fa poi, liberandomi i polsi dalle manette, ed anche se il mio corpo è così stanco da voler solo dormire, decido che è ora che la paghi.

Mi appresto quindi a scaraventarmi su di lui. "Tu brutto stronzo." Faccio poi, cercando di colpirlo, ma prontamente mi afferra i polsi, bloccandomi di nuovo al materasso del letto. "Calma gli animi bambolina!" Mi sbraita contro, mentre io lo guardo male. "Io calma? Mi hai appena squartato il culo!" Faccio quindi, facendolo sorridere. "Mi stai sul cazzo ma apprezzo che non ti arrendi mai." Fa quindi, ammettendo forse sinceramente. "Lasciami cazzo, mi fai male." Piagnucolo però, sentendo i polsi pulsare dal male. "Non iniziare ad agitarti sennò sarò costretto a legarti di nuovo." Fa poi, prima di lasciarmi andare nuovamente.

Mi massaggio i polsi doloranti, e seppur avrei voglia di prenderlo a schiaffi, mi limito a stare ferma.

"Forza vieni." Mi incita quindi, aprendo la porta della stanza, e seppur non ho voglia di scendere giù con lui, mi limito a fare ciò che ha detto.

SPAZIO AUTRICE

ECCO UN ALTRO CAPITOLO. Fatemi sapere se vi piace. 💜

Kidnapped (Ariana Grande/ Harry Styles/ Zayn Malik) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora