PROLOGO

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«I servizi segreti russi hanno ritirato le accuse che incriminavano la dottoressa Morozova Irina di condurre esperimenti illegali su minori. La dottoressa sarebbe stata aiutata dai direttori di vari orfanotrofi che si occupavano di fornire i piccoli come oggetti per le ricerche scientifiche. Nonostante le accuse siano state ritirate, l'Ordine degli scienziati ha deciso di radiarla... »
Qualcuno spense la televisione appesa alla parete della sala riunioni. La squadra speciale della Federal Bureau of Investigation si era riunita per ascoltare al telegiornale come fosse terminato il caso che li aveva tenuti impegnati per quasi un anno.
«Dannazione!» il Detective Reed si alzò di scatto, gettò a terra una pila di fascicoli accatastati sopra il tavolo in vetro e diede un calcio alla sedia che sbatté contro la parete.
«Ora calmati Reed! La direzione le ha tolto il titolo. Anche volendo non potrà più condurre esperimenti. Non potrà più mettere piede in un laboratorio» disse il Detective Smith, un uomo sulla quarantina, un vecchio amico di Reed. Era accasciato sulla sedia, sfinito per il lavoro e deluso per come era terminato il processo.
«Lo sai anche tu che questo non la fermerà. Di sicuro troverà qualcuno pronto ad aiutarla, qualcuno che ha bisogno che i suoi esperimenti malati abbiano successo» continuò Reed .
Smith fece un respiro profondo, sollevando la schiena e appoggiando i gomiti sopra il tavolo, con le mani giunte «Abbiamo tutto sotto controllo. Non sarà più in grado di fare del male a nessun bambino».
«E cosa mi dici di quei bambini che abbiamo trovato nel laboratorio fantasma a Mosca? Quei bambini cresceranno traumatizzati!» Reed era fuori di sé. Si era preso cura di quelle piccole creature dal momento del loro ritrovo. Non poteva credere che non avrebbero mai avuto giustizia.
Anche Smith era abbattuto ma cercava lo stesso di vedere il lato positivo della situazione: «Ora sono salvi! Gli stiamo cercando una casa e una famiglia che possa prendersene cur...»
«Uno di quei bambini ha ucciso un uomo!» urlò Reed e nella stanza cadde un silenzio tombale. Tutti i colleghi presenti nella sala ammutolirono di colpo. Anche il Detective Smith non seppe più come rispondere. Era vero. Uno di quei tredici bambini, di appena cinque anni, era diventato un assassino.
Il detective Reed fece un respiro profondo e, appoggiandosi con i pugni sul tavolo, con un sussurro continuò: «Quale famiglia si prenderà cura di un piccolo assassino? Eh? Te lo dico io. Nessuno. Quel bambino ha già la vita rovinata quindi non venirmi a dire cazzate. Quei poveri bambini non si riprenderanno mai del tutto» e con questo lasciò la stanza sbattendo la porta dietro di sé.

π - La diversità sfugge al controllo -Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora