Ormai stiamo camminando da circa venti minuti, mano per la mano, e ormai ho già capito che mi sta portando da qualche parte, il problema è che non so dove. Non è che mi porta in uno scantinato e mi rende sua schiava? Ahahahahahahah, spero di no dai...Taehyung non è un maniaco.
Dopo trenta minuti dalla partenza, arriviamo finalmente in un luogo che a vista d'occhio sembra quasi un miraggio: è praticamente un piccolo parchetto, un po' dimenticato da tutti, ma c'è appunto un giardino abbastanza ampio, degli alberi, e una piccola veranda. Wow, abito a Seoul da quando sono nata e giuro di non aver mai notato questo parco periferico...forse perché è stato abbandonato. Ma voglio sapere perché mi ha portata proprio qua, e glielo chiedo:
< Tae...perché mi hai portata qui? > domando io incuriosita.
Si gira verso di me sorridendomi:
< Non è fantastico? > mi chiede a sua volta.
< B-beh, sì...ma perché? Perché proprio qui? > domando nuovamente.
Tira un sospiro e comincia a parlare:
< Questo era il mio rifugio segreto, sai...venivo sempre qui quando ero più piccolo, quando le cose in famiglia andavano male, quando prendevo brutti voti a scuola, quando gli amori non erano corrisposti...io venino sempre qua. Ci venivo a volte con Jungkook, ma poi con tutti gli impegni che la scuola ci ha imposto, non abbiamo più frequentato questo posto. Ma era fonte d'ispirazione per me e Jungkook, lui scrive canzoni, come già sai, e io invece avevo solamente bisogno di riflettere su me stesso. É solo un parco abbandonato, è vero, ma per me ha significato tanto, forse senza di esso non sarei la persona che sono oggi > e alle ultime parole, iniziano a scendere delle lacrime, rigando il suo viso.
< Awww...Taehyung... > lo consolo io come un ebete, davvero, a volte sono seriamente inutile...cosa mi passa per la testa ultimamente?!
Ma subito dopo aver finito la frase, avvicino il suo corpo al mio, abbracciandolo e stringendolo forte a me, perché adesso sta ufficialmente piangendo; mmmhhhh...secondo me questo posto è stato anche fonte di brutti ricordi, sono sicura che Taehyung non mi ha detto tutto su di esso...
Quando smette più o meno di singhiozzare, rimanendo sempre abbracciata con lui, mi incammino verso la veranda, per farlo appunto sedere.
Ci sediamo entrambi sulle panchine ormai arrugginite, completamente muti. Non voglio interferire per ora perché penso che Taehyung debba spiegarmi quello che è successo nel passato in questo posto, o almeno un evento che lo riguarda.
Lo fisso e noto che il suo sguardo è diventato completamente vuoto, non ha espressione, i suoi occhi sono malinconici, sta pensando a qualcosa, me lo sento: devo fare qualcosa.
< T-Tae...puoi spiegarmi per favore, anche a parole tue cosa è successo qui? > gli chiedo io dispiaciuta ma anche un po' preoccupata.
Tira un sospiro, e non rivolgendomi neanche uno sguardo, apre bocca:
< Successe tutto sei anni fa. Quel giorno Jungkook non poteva venire a causa dei compiti, quindi venni io, da solo. Feci tutto il tratto di strada a piedi e quando arrivai all'entrata, vidi dei ragazzi che bullizzavano un povero bambino molto più piccolo di loro. Mi fiondai subito per salvarlo, cercai di tirargli più pugni e calci possibili, ma loro erano in tre, io ero uno solo. Dopo aver ricevuto qualche pugno da parte mia, due stupidi mi intrappolarono fra le loro braccia e non riuscivo a liberarmi. Il bambino era ancora sotto tortura a causa dell'altro tipo, che lo stava malmenando violentemente. Volevo fare qualcosa ma non ne ero in grado, cercavo invano di liberarmi, ma con scarsi risultati. Ad un certo punto urlai "LASCIATECI ANDARE!", ma uno di loro, quello che teneva il povero bimbo, mi rispose con "NO! COL CAZZO!", perciò mi incazzai ancora di più e ormai i nervi avevano superato il loro limite, riuscii finalmente a liberarmi di quei tizi e li stesi a terra con tutta la forza che avevo. Il tipo che teneva il bambino se ne accorse che ce l'avevo fatta, e si concentrò su di me, lasciando la sua vittima libera e io gli urlai "BAMBINO! CORRI, CORRI VIA, PIU' FORTE CHE PUOI!" ed egli ubbidì. Adesso ero faccia a faccia con l'unico bullo che era rimasto, ma non avevo affatto paura, e neanche lui, infatti mi chiese "Wow...sei coraggioso, come ti chiami, amico?", e gli risposi con "Kim Taehyung, e non siamo amici, figlio di troia!", al sentire le ultime parole, egli mi tirò un pugno dritto nel naso, facendomelo sanguinare, ma non mi stese. Dopodiché gli volai un calcio che gli arrivò dritto nello stomaco, e lo stesi per un attimo. Ma si riprese subito, circa dopo una ventina di secondi e mi tirò un calcio dritto nelle palle, e lì si che sentii dolore, mi accasciai a terra iniziando a lamentarmi. Ma nonostante ciò, provai a rialzarmi e riuscii a mollargli un pugno dritto nei denti e lo stesi totalmente, lo misi K.O. E da quanto fui soddisfatto, gli dissi "Riprova solamente a prendertela con uno più piccolo di te e giuro che ti ammazzo, stronzo" e gli sputai in faccia. Dopo poco, proprio quando stavo per abbandonarlo, sentii la sua voce flebile sussurrarmi "Caro Kim, sappi che non finirà qui, un giorno ti troverò e te la farò pagare", ma non feci caso a quello che disse e me ne andai senza guardare indietro, neanche degnandogli di una risposta. Devi sapere che quei tizi, quegli stessi tizi, erano quelli che volevano portarti via qualche mese fa > e dopo aver spiegato tutto, scoppia nuovamente in lacrime.
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|| Crazy Love || Kim Taehyung
FanfictionY/n, una semplice studentessa diciassettenne, vive a Seoul con la sua famiglia. Fin da piccola nutre uno strano sentimento per Taehyung, uno dei migliori amici di suo fratello Jimin, ma non ha mai trovato l'occasione di dichiararsi, per molti motivi...