(T/n)'s Pov
Il festival della cultura era finalmente arrivato. Erano passate ben quattro settimane, dure e lunghe per tutti quanti, per alcuni di più e per altri di meno.
Per tutto quel tempo abbiamo avuto sulle spalle un'enorme pressione, proveniente da tutti i ragazpzi della scuola. Come biasimarli, eravamo noi la causa di tutti quei casini...anche se più che noi ero io.
Per tutto il mese abbiamo provato fino allo sfinimento, sia singolarmente ballo e musica che tutto insieme, con anche gli effetti.
Il nostro obbiettivo era quello di creare qualcosa che potesse far divertire e distrarre tutti quanti e, onestamente parlando, siamo riusciti molto bene nel nostro intento.
Quando ci siamo trovati davanti al palco tutte quelle persone il tanto atteso giorno, l'agitazione era palpabile in tutti, ma una volta entrati in scena ci siamo quasi risvegliati da uno stato di trance e abbiamo dato del nostro meglio.
Le luci, la musica, i ragazzi che gioivano e che esultavano, i sorrisi: era tutto bellissimo e quasi non mi commessi io stessa. Finalmente stavo facendo qualcosa di buono, che rendeva felici le persone attorno a me.
Per l'occasione ripresi a mangiare un po' di più, giusto il necessario per non crollare sul palco come mi era successo una volta alle prove, in prossimità dell'evento.
Gli sforzi di vomito e gli incubi erano sempre lì presenti, ma si presentavano con una frequenza minore. L'ultimo incubo lo ebbi la notte in cui i miei genitori mi scrissero.
Sì, mi contattarono di nuovo dopo due settimane abbondanti. Non mi dissero molto, solo che in settimana mi avrebbero comunicato data e luogo. E che dovevo aver pronti con me gli ultimi fascicoli.
Quella sera, prima di andare a dormire, li rilessi tutti quanti e guardai le piccole foto che avevo incollato accanto al nome dei miei compagni.
Non seppi quando, ma iniziai a piangere e me ne resi conto solo quando una goccia d'acqua andò a bagnare il foglio che tenevo sotto di me. O meglio il nome scritto su di esso, che non era nemmeno un nome così banale.
In poche parole, la gioia che avevo provato quel giorno al festival fu subito rimpiazzata da, non tanto il senso di colpa, il disgusto verso me stessa e verso ciò che stavo facendo.
'Lo sto facendo per loro' mi ripetevo, ma più fissavo quei fogli, più mi sembrava lo stessi facendo per pararmi il culo e stessi buttando loro in mezzo ai lupi...o alle serpi.
Kirishima e Todoroki continuavano ad aiutarmi, anche quando non ne avevo bisogno, e la cosa mi dava fastidio. Loro stavano sacrificando il loro tempo per seguire una persona che non ne valeva nemmeno un po'.
Poi, dopo il loro litigio, Bakugou e il rosso non si erano più rivolti la parola e la colpa sapevo essere solo mia. Erano migliori amici...ero stata in grado di rovinare anche quella...
Bakugou, il quale mi sembrava davvero non esistesse. Poche volte capitava di trovarci nella stessa stanza con poca gente o da soli e, puntualmente, abbassavo il capo e o aspettavo uscisse lui o uscivo io. Non avevo un briciolo di coraggio per guardarlo in faccia...
In quegli altri giorni ci era anche stato comunicato che Eri si sarebbe trasferita nei dormitori con noi e, quando ci è stato riferito, il suo sorriso si è allargato un sacco.
Povera piccola, posso immaginare cos'hai passato. Ti senti libera e al sicuro con il sensei e il senpai? Anche io mi sono sentita come te. Mi piaceva l'idea di essere finalmente libera. Spero solo che per te ci sia scritto un futuro diverso dal mio, che tu non debba riscontrarti con i demoni del tuo passato.
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Da nessuno al mio Tutto || Bakugou x Reader
Fanfiction(T/N) (T/C) è una ragazza riservata, con alle spalle un'infanzia dura e ricca di brutti ricordi. Ha pochi amici e non si fida di nessuno, ma nel momento in cui entrerà a far parte dello U.A. la sua vita prenderà una strana piega, inaspettata, in seg...