Ho quasi chiuso quel capitolo. Ma intanto sorrido.

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Fortunatamente quel dannato anno è passato.

Ora sono in terza e quella maledetta prof insegna solo fino alla seconda.

Forse la fortuna esiste...

Ho cambiato alcuni professori, ma altri sono rimasti.

Le cose si sono risolte: i compagni hanno dimenticato l'accaduto e ho fatto amicizia con molti.

Con alcuni e specialmente con Sara non ci parlo perchè penso siano persone inutili che non si meritano nulla.

Ho sofferto parecchio ma questa sofferenza ha fatto in modo che mi creassi una corazza così forte che nessuno la romperà più.

Sono successi ancora due episodi dove Sara mi mancasse di rispetto e mi trattasse male, ma senza timore ho risposto e l'ho zittita con frasi semplici ma decise.

Forse avrei dovuto farlo subito, non avrei dovuto farmi mettere i piedi in testa da una ragazza della mia stessa età.

Ma ripensandoci, se avessi reagito così, non sarei stata io.

Ci tengo molto al rispetto e non sarei mai capace di insultare qualcuno.

Neanche lei. Neanche dopo le mille minacce.

Questa sono io, sono fatta così.

Sarò anche fatta male, ma questo male mi piace.

Preferisco essere buona ed educata rischiando anche la pelle, piuttosto che cattiva e aggressiva difendendomi e non rischiando niente.

Oggi, 1 febbraio 2015, a più di un anno dall'accaduto posso dire di esserne uscita in modo superiore e trionfante.

Ma non posso negare di pensarci ancora, ancora e ancora.

Le esperienze come queste ti segnano molto sia nel cervello sia nel cuore.

Ti fai mille domande e non riesci a darti risposte.

È difficile vedere ogni giorno sempre quelle persone, che ti hanno fatto del male, e cercare di non pensarci.

Come già detto nel capitolo precedente li ho classificati con delle frasi, ogniuno con il suo messaggio whatsapp.

È strana come cosa, ma non lo ho deciso io, è stato il mio cervello a farlo, e queste cose non le decidi tu.

Non voglio più ricadere.

Non voglio più avere problemi.

Questa esperienza mi ha cambiata in parte, ma la Alessia di prima c'è sempre e sempre rimarrà tale.

Non mi avete uccisa, mi avete fortificata.
Non posso far altro che ringraziarvi.

Grazie compagni miei.
È stata un'avventura brutta, ma è servita.

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