Pensieri notturni

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A causa dei pochi risparmi che avevano, James e Lily non poterono fare una vera luna di miele. Si limitarono ad andare in alcuni posti vicino a casa, come il Paiolo Magico.

La mancanza di Lily e James si fece sentire per Remus. Marlene iniziò a passare tutti i giorni in cui non lavorava a casa con loro o a fare passeggiate con Sirius. E Peter non era di nessun aiuto.

Erano rari i pomeriggi che passavano insieme a giocare a Scacchi Magici. Solitamente era troppo impegnato a lavorare per passare molto tempo a casa.

Per ammazzare il tempo faceva l'unica cosa che poteva fare da solo. Leggere. Lesse ogni libro su cui riuscì a mettere mani: da quelli di cucina di Lily, a quelli della manutenzione delle scope di James.

Ma i libri finirono pirma del ritorno di Lily e James. E troppo spesso si ritrovò a stare da solo con i suoi pensieri. Prese in considerazione l'idea di trovare un lavoro pur di fare qualcosa, ma scartò l'idea quasi subito, chi mai avrebbe dato lavoro ad uno come lui?

Sirius aveva provato a parlare con Remus un paio di volte, si era accorto che qualcosa nel suo amico non andava, ma questo lo aveva congedato in modo freddo e distaccato.

Sirius non insistette più di tanto e così, se pur senza volerlo davvero, si trovarono ad ignorarsi. Quando Sirius e Marlene erano in casa, Remus usciva e si sedeva sull'altalena, magari fingendo di leggere qualcosa.

Quando invece Sirius e Marlene erano fuori, Remus si chiudeva nella sua camera , si sdraiava sul letto e non faceva assolutamente nulla. Oppure si sedeva in salotto e provava a guardare qualcosa in televisione.

Cercò, forse per noia, di imparare a cucinare un po meglio, ma combinò solo disastri. Una volta rischiò di dar fuoco al forno per colpa di una torta, e fu costretto a spegnere il piccolo incendio con la magia.

Due settimane dopo, per fortuna, i due sposini tornano a casa. Remus fu molto felice, e decise che Lily doveva sapere cosa stava succedendo in quella casa, ma soprattutto nella sua testa.

"Devo parlarti" le disse dopo che ebbe finito di sistemare tutte le sue valige. "Ora?" domandò. Evidentemente pensava di riposarsi un poco, ma quando Remus fece cenno di si con la testa sospirò.

"E va bene, ma parliamo sta sera. Magari quando tutti dormiranno, così non potranno neanche spiare." Remus fu d'accordo e l'aiutò a finire di sistemare.

Le raccontò anche il piccolo incidente con il forno, intimorito che potesse infuriarsi, ma lei non si arrabbiò, si limitò a sorridere divertita dalla sua sbadataggine.

Il resta della giornata passò tranquilla. Era una di quelle giornate in cui Marlene era al lavoro, perciò non comparve fino a cena.

"Lily, James! Chi piacere rivedervi. Vi siete divertiti?" Aveva esclamato dopo che Peter le ebbe aperto la porta. "Sir mi ha invitato a cena dato che domani non dovrò andare al lavoro. Spero di non disturbare."

Poi aveva baciato Sirius e abbracciato Lily. "Tranquilla cara, non disturbi mai." Aveva risposto Lily dopo essersi staccata da lei ed essere andata in cucina. Non sembrava molto convinta, ma forse solo perché sapeva quanto questo fecesse soffrire Remus.

La cena finì relativamente presto. Marlene e Sirius si chiusero in camera e non uscirono più. Peter e James si misero a guardare la TV; Remus finse di guardarla con loro: e Lily iniziò a sferruzzare la lana.

"Credo che andrò a dormire." Disse Peter dopo un po di tempo. "Si anche io. Tu Lily vieni?" Domandò James allungando la mano verso la moglie, ma lei scosse il capo. "No rimango qui ancora un po." "Ok notte." E James sparì per le scale.

Remus non disse nulla. Iniziò a cambiare canali senza veramente interessarsi a ciò che guardava. "Allora Rem, vuoi dirmi come ti senti?" Chiese Lily dopo venti minuti di silenzio e continuando a guardare i ferri.

"D'accordo." Iniziò Remus. "Il fatto è che ultimamente sono rimasto solo con me stesso forse per troppo tempo. E ho capito che devo solo accettare la cosa. Forse è meglio cosi, non sono fatto per amare."

Lily smise di muovere le mani e soffermò lo sguardo su Remus. Fece un sospiro e posò una mano sulla spalla dell'altro. "Ma Rem, cosa dici! Come ti vengono in mente certe cose? Certo che sei fatto per amare."

"Invece no!" Avrebbe voluto urlare, ma avrebbe svegliato tutti "Non solo non sono fatto per amare, ma non merito nemmeno l'amore di nessuno!"

Lily mosse inaspettatamente una mano e lo colpì sul viso. Remus si portò la mano dove Lily gli aveva assestato uno schiaffo e aprì la bocca, stupito di quel gesto.

"Non provare mai più a dire una cosa del genere Rem. Tutti noi in questa casa ti amiamo. Guarda cosa hanno fatto Sirius, Peter e James per te, per non farti sentire solo. E tutto perché ti amano."

'Ha ragione' pensò Remus. I suoi amici avevano rischiato di finire in prigione, e tutto per colpa sua. "Bhe, forse non avrebbero dovuto." Detto questo si alzò e tornò in camera sua, la guancia ancora rossa.

Aveva sperato di ricevere una rassicurazione, invece Lily aveva detto esattamente ciò che non voleva sentirsi dire. Avrebbe voluto urlare o rompere qualcosa, ma era tardi e probabilmente tutti stavano dormendo.

Lily non tornò a bussare alla sua porta, e a lui andava bene così. Si mise il pigiama e si infilò a letto, consapevole che non sarebbe riuscito a dormire. E proprio mentre chiudeva gli occhi sentì un rumore che gli fece contorcere le viscere.

A quanto pare sia Sirius che  Marlene erano svegli. Remus aveva detto che non gliene importava più nulla, ma come si era sbagliato! Gli importava eccome.

'Ma cosa ti aspettavi?'si domandò 'Sono fidanzati! Cosa credevi che facessero nelle stanze di Sirius eh?! Giocare con le bambole?' Era arrabbiato con se stesso. Sapeva cosa facevano i suoi amici, ma dirlo ad alta voce, ammetterlo, lo rendeva reale.

Rendeva reale la loro relazione, rendeva reale il fatto che Remus avesse perso Sirius, che fosse arrivato troppo tardi.

Uscì dalla sua camera e lanciò uno dei suoi soliti incantesimi silenzianti sulla porta dell'amico. Ma questa volta fu più difficile accettare ciò che stava accadendo dietro quella porta.

'È perché domani lei sarà ancora qui. Domani come tutti i prossimi giorni a venire. È perché so che lei ama lui. È perché so che probabilmente è ricambiata. È perché so che non si tratterà di una notte, ma forse di tutta la vita.'

Gli venne da vomitare all'idea di doverla sopportare tutta la vita. Magari anche Peter avrebbe trovato una ragazza con la quale invecchiare. E lui sarebbe rimasto solo. 'Nessuno con la mente apposto sceglierebbe di stare con me.'

Si sedette sul divano, ma decise di non piangere. Non avrebbe più versato una sola lacrima per Sirius Black! Ma fu difficile mantenere la promessa, sopratutto quando sentì una voce chiamarlo. La sua voce.

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