"Allora? Voglio sapere cosa avete combinato, perché siete qui e soprattutto dove siete stati, altrimenti non vi dirò nulla!" Ripeté ancora una volta Remus sbattendo ripetutamente un piede a terra a ritmo della sua rabbia.
"D'accordo, ma tu perc...okok" si era interrotto James allo sguardo severo dell'amico. "Allora, come sai abbiamo litigato per una cosa sciocca, sciocca davvero. Siamo usciti a fare due passi per sbollire la rabbia ognuno per conto suo...
Era stato James l'ultimo a chiudere la porta premurandosi di sbatterla. Non era davvero arrabbiato con Sirius, era stata tutta la tensione dei giorno precedenti a farlo reagire così. Era stressato a causa del lavoro, di Lily, del fatto di dover preparare la stanza del bambino e dalla soffocante sensazione che da giorni, se non mesi, gli attanagliava il petto e lo riempiva di domande. Suo figlio sarebbe stato un mago? Avrebbe ereditato il suo talento per i guai o quello studioso della madre? Gli avrebbe somigliato? O sarebbe stato come Lily? Avrebbe voluto soffermarsi su di esse, alcune erano anche carine da immaginare, ma poi, dopo quelle, arrivavano le domande più pesanti, più opprimenti. Sarebbe stato un buon padre? Sarebbe stato in grado do gestire la cosa? Il bambino sarebbe stato sano? Felice? Intelligente? Aveva avuto dei dubbi, magari non era fatto per essere un genitore, ma poi si dava dello stupido. Non poteva abbandonare Lily, gli sarebbe rimasto accanto anche con la fine del mondo, lo sapeva. Però nessuno gli toglieva il dubbio che forse Lily sarebbe stata più felice con un altro uomo. Non ne aveva parlato con nessuno e da troppo tempo si teneva tutto dentro, semplicemente era espolo con il primo che gli fosse stato a tiro, ed era capitato a Sirius. Una volta tornato a casa avrebbe fatto pace con lui, solitamente le loro litigate duravano non più di mezza giornata, e tutto sarebbe tornato come prima. Purtroppo però le cose non erano andate come previste: per la prima volta si era davvero fermato a riflettere e non si era reso conto del tempo che passava. Sarebbe tornato subito se solo si fosse accorto dell'ora.
"Fermo" lo interruppe Remus "ok, molto commovente, ma non spiega perché voi due" e indicò il fidanzato "siate finiti al San Mungo." James parve vagamente imbarazzato. "Oh bhe ecco..."
James si era fermato in un pub Babbano che aveva incontrato sulla strada. Non sapeva come funzionassero i soldi dei Babbani, ma avrebbe fatto un incantesimo Confundus al barista e tutto si sarebbe risolto. Era al terzo bicchiere di una roba chiamata birra quando si era reso conto di non avere la bacchetta. Così aveva finti di dover andare al bagno ed era sgattaiolato fuori dalla finestra. Non ne andava fiero, ma era l'unica soluzione che gli si era presentata davanti. Aveva preso la strada della foresta per tornare a casa, ma li aveva incontrato Sirius.
"Stammi alla larga." Aveva detto Sirius, ancora un po arrabbiato per via della sfuriata di quella mattina.
"Senti sei tu che mi segui." Aveva ribbatuto James. Avrebbe voluto scusarsi, ma forse Sirius non era ancora deciso a far pace. Da li la situazione era leggermente degenerata, finché non arrivarono alle mani, o meglio...zampe."Siete due coglioni!" Enfatizò Remus quando James finì di parlare. "Non voglio neanche sapere perché zoppichi e perché Sirius ha una fasciatura attorno alle costole. Ma voglio sapere una cosa, come ci siete arrivati e da quando state al San Mungo?"
Fu Sirius a rispondere, o almenoci provò perché venne interrotto da Peter che si era precipitato nell'ingresso dell'ospedale. La strega al bancone gli lanciò uno sguardo non proprio amichevole, ma poi tornò alle sue carte.
"Peter grazie al cielo sei arrivato." Sospirò Remus andando incontro all'amico. "Rem...ascolta, ho...qualcosa da dirti..." provò a dire nonostante il fiatone. Quando si fu ripreso provò di nuovo a parlare. "Io so com'è il resto della storia di Sirius e James, li ho trovati io."
Peter era appena arrivato nel suo ufficio e si era messo seduto, quando la porta si spalancò. Era entrato il mago che solitamente era al bancone.
"Non si bussa?" Aveva domandato brusco Peter. Quello aveva ripreso fiato e poi aveva detto.
"Mi scusi, ma c'è stata un'emergenza. Delle autorità Babbane sono state chiamate per dei rumori nella foresta, ma noi in realtà sono dei maghi." Peter continuava a non capire, lui non c'entrava nulla con gli Auror e la polizia Babbana. Poi però quando quello aveva ccontinuavo tutto gli fu chiaro.
"I due maghi in questione sono James Potter e Sirius Black. Sono successe cose strane e loro non vogliono parlare, quindi pensavano che lei potesse aiutarli." Così Peter uscì e si precipitò fuori dal Ministero. Quando si erano Materializzati nella foresta aveva visto James e Sirius. Erano sdraiati a terra e parlavano con due Auror diversi. Alcuni Guaritori erano sulla scena: uno stava medicando la
testa di James mentre l'altro cercava di riparargli gli occhiali. Avevano lasciato andare via James e Sirius dopo alcuni minuti e li avevano portati al San Mungo. Peter invece aveva dovuto restare per rispondere ad alcune domande a cui gli amici non avevano risposto."Ho visto il tuo biglietto solo ora, ed eccomi qui." Finì. Remus era davvero su tutte le furie "Cosa?! Li ho cercati ovunque e stavano proprio sotto il mio naso?! Vi prego ditemi che è uno scherzo!" Si prese la testa tra le mani, esausto, e si lasciò cadere su una sedia.
"Mi spiace Moony" James si sedette accanto a lui e gli posò una mano sulla schiena "Lo so, non ci saremo dovuti comportare cosi, e ti giuro che non lo faremo mai più" Sirius annuì nel suo angolino "Ma ora dimmi, perché sei qui tu?"
Remus alzò gli occhi. James si sarebbe arrabbiato nel sapere che suo figlio era nato e che Remus non aveva detto nulla fino a quel momento. Ma non gli importava nulla, in quel momento avrebbe solo voluto schiacciare un pisolino.
"Ok. Lily ha partorito. Non so come reagirà nel vederti dato che non sei stato con lei in un momento come questo." Non gli importava se l'aveva presa male, meritava di subire un po d'ansia come avevano fatto lui e Lily tutta la notte.
Remus vide James irrigidirsi sul posto e ritirare la mano che fino a quel momento era stata posata sulla schiana di Remus. "D-devo andare!" Balbettò.
Si trascinò ancora zoppicando fino all'ascensore e prima che le porte potessero chiudersi, Remus gli urlò dietro il numero della stanza in cui erano Lily e il piccolo Harry.
La strega dietro il bancone a quando pare non ne poteva più, si alzò e gli intimò "Dovete andare via se non dovete fare controlli. Questo è un ospedale, no un parco giochi!"
Remus prese per mano i due amici e si Materializzò a casa. Era ancora arrabbiato con Sirius, però gli ridiede la bacchetta stando in silenzio. "Riporto anche quella di James." Aveva esclamato prima di Smaterializzarsi ancora una volta al San Mungo.
Era andato nella stanza che sapeva appartenere a Lily, ma non entrò mai. Si fermò fuori perché dall'interno gli arrivava forte e chiara la voce di Lily. Stava urlando qualcosa a James, ma Remus non rimase per scoprire cosa.
Fermò un Guaritore e gli consegnò la bacchetta dell'amico. "Potrebbe dare questa al marito della signora in quella stanza?" Indicò la stanza di Lily e quando questo ebbe fatto segno di si con la testa, Remus poté tornare a casa.
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Una Vita Alternativa
RomanceCosa sarebbe successo se Peter non avesse mai tradito i Potter? E se Voldemort non avesse mai cercato di uccidere il piccolo Harry? Bhe, se volete scoprirlo questa é la storia giusta per voi. Ovviamente non seguirà la trama di Harry Potter.