5. Chris, ma tu.. sei geloso?

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Pov Christian

Eravamo in palestra ad allenarci, quando Alex aveva visto entrare Paolo, un bastardo con cui Nico aveva un conto in sospeso.
Per mesi l'aveva cercato e avevo sguinzagliato molti dei miei uomini per aiutarlo nella ricerca, ma niente.
Il farabutto aveva trovato una maniera per celarsi ai nostri occhi. Eravamo furiosi, ma cercammo di restare lucidi e razionali il più possibile.
A quel punto, fu Alex ad avere l'idea: propose di cessare le ricerche e di aspettare pazientemente che la nostra preda uscisse allo scoperto da sola.
Doveva credere che non c'importasse più se fosse vivo o morto, in modo da sentirsi al sicuro e da riprendere la sua vita da dove l'aveva lasciata.
E così era stato: qualche giorno indietro, avevo ricevuto una chiamata dagli R, il gruppo dei Ricercatori.
Dopo mesi, finalmente il bastardo era tornato in circolazione, convinto che ci fossimo dimenticati di lui.
"Illuso!"
Nico pianificava vendetta da troppo tempo, e col cazzo che se la sarebbe fatta scappare proprio ora!
Perciò, appena Alessio gli aveva indicato Paolo, aveva seguito la traiettoria del suo sguardo e l'aveva visto.
Un sorriso, che prometteva dolore, era spuntato sul suo volto e, senza sprecarsi in chiacchiere, si era diretto con passo tranquillo verso di lui.
Feci un cenno ai miei uomini, che si allenavano in parti diverse della sala, e subito occuparono delle telecamere e delle guardie presenti: nessuno doveva intervenire.
Col proprietario avrei chiarito di persona più tardi, come al solito.
Non eravamo gente problematica, noi, ma ci piaceva chi si faceva i cazzi propri; e poi era risaputo che, chi vedeva troppo, non facesse mai una bella fine.
Notai quelli della sicurezza lanciarmi una rapida occhiata e poi dirigersi altrove, come se si fossero appena ricordati di avere altro da fare.
Ghignai, compiaciuto, in direzione di Alex, che in risposta mi alzò il dito medio.
"Invidioso!"
Nico non attese oltre. Arrivò alle spalle della sua vittima, la quale, nel frattempo, non si era accorta di nulla e stava tranquillamente posizionando la sua roba su uno dei tanti attrezzi.
Con uno scatto fulmineo, lo afferrò da dietro.
Risi, seguito da un sogghigno di Alessio, godendo sadicamente della scena.
Lo prese per la maglietta, lo trascinò di peso sul ring e lo buttò di faccia sul pavimento.
- Ci si rivede, pezzo di merda! – lo salutò.
Si notava chiaramente quanto il mio amico fosse incazzato.
D'altronde, Paolo era entrato nel nostro giro, facendo il simpatico del cazzo con tutti, e aveva puntato gli occhi proprio su sua sorella, rassicurando più volte Nicola di amarla e di avere intenzioni serie con lei. Neanche a dirlo, dopo nemmeno un anno, l'aveva scaricata malamente, cornificandola con una cessa tutta curve e gambe aperte. Inoltre, avevamo scoperto che era stato lui a far provare la cocaina a Jessica. La poverina era stata così male, a quel tempo, che avevamo stentato a riconoscerla: sempre fuori casa, rispondeva male a tutti, respingeva il fratello in ogni modo.. ed era quasi caduta nel tunnel, senza uscita, della droga. Se non ci avessero informati subito, di averla vista in giro a cercare roba, non so se Jessy sarebbe ancora con noi oggi.
Era ovvio, quindi, che il bastardo avesse di gran lunga sottovalutato le minacce di Nico, come era scontato che adesso il mio amico gli avrebbe messo la firma sulla tomba!

Dunque, eccoci qui!
A goderci lo scontro senza volerne perdere neppure un secondo!
Alex era seduto a fianco a me, sulla panca di legno posta sotto il ring.
Guardava attentamente lo spettacolo davanti a noi, con il busto inclinato in avanti e gli avambracci sulle ginocchia. Notai la sua mascella serrata e la soddisfazione nei suoi occhi, mista all'eccitazione del vedere il sangue di Paolo macchiargli i vestiti e colare sul pavimento. Fremeva dalla voglia di mettergli le mani addosso, ma non era compito suo e lo sapeva.
Sorrisi piegando la testa verso l'accendino che mi porse, con la scintilla già scoccata, per la mia sigaretta.

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