1. Io la uccido, questa maledetta bugiarda!

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Pov Christian

Ero a lezione di economia, seduto tra Nicola e Alessio, quando quest'ultimo mi destò dalla noia.
- Chri, fammi mandare un messaggio col tuo cellulare! -
- No. - risposi, secco.
- Dai, devo fare uno scherzo a Giorgia! -
- Chi? - chiesi, non sapendo minimamente chi fosse.
- Che tipo di scherzo, bastà? - s'intromise Nico, da brava pettegola.
Alex s'inumidì le labbra e alzò le spalle.
Sorrisi divertito e incrociai le mani dietro la testa, pronto ad assistere ad un altro dei loro numerosi battibecchi.
- Adesso, ce lo dici! - insisté il moro.
Alex si appoggiò allo schienale della sedia, restando in ostinato silenzio, mentre un sorriso da bastardo gli adornava il volto.
Lo sfidava con gli occhi a costringerlo ad aprire bocca.
Scossi il capo, indolente: non sarebbero mai cambiati.
Nico mi guardò, in attesa di un intervento da parte mia, ma ero annoiato e, quindi, lo liquidai:
- Amico, veditela da solo! -
Alex scoppiò a ridere, vittorioso, e distesi le labbra in un sogghigno.
- Coglioni! - ci offese, permaloso.
Alzai un sopracciglio e girai di poco la testa per osservarlo.
- Non ti sarai mica offeso, piccino? - lo prese in giro lo stronzo alla mia sinistra.
- Adesso vediamo chi è il ''piccino''! -
Nico si sollevò e gli diede uno schiaffo dietro la nuca.
Iniziarono a picchiarsi a vicenda e sbuffai.
- Se mi arriva un solo dito addosso, faccio volare dalla finestra tutti e due! - li avvertii.
- Ma va', va'! - esclamò il coglione a destra; e mi arrivò un pugno sulle braccia da parte di entrambi.
Li guardai male e li spinsi via, infastidito.
Dopo qualche attimo di silenzio, ricominciarono a rompere il cazzo.
- Alex, ma quindi che scherzo volevi fare? -
Il preso in causa, a questo punto, decise di rispondere alla domanda di Nico.
- Ho saputo da Silvia che la sua amichetta Giorgia ha una cottarella per Chri. -
- E perché mai l'avrebbe detto proprio a...? - si fermò di colpo, Nico, e lo guardò con una luce maliziosa negli occhi.
- Ci hai scopato, vero?-
Alessio scosse la testa e fece un gesto veloce della mano, davanti alla bocca, aggiungendo anche un movimento della lingua più che palese.
Scoppiamo a ridere sadicamente.
- Fammi capire, non solo quella ha sputtanato ''l'amica del cuore'', ma ti ha pure spompinato? -
Il castano ghignò, alzando le spalle con fare ovvio e incurante.
- Che figlio di puttana! - si complimentò Nico e gli batté il pugno in segno d'intesa.
- Sì, comunque, volevo prendere Giorgia un po' per il culo, con qualche parolina dolce e frasetta romantica, per poi godermi lo spettacolo di quando Chri l'avrebbe mandata a fanculo malamente. - sghignazzai all'idea.
Mi aveva convinto.
Allungai una mano verso la tasca posteriore dei jeans, ma aggrottai la fronte quando non trovai quello che cercavo.
Tastai anche le altre tasche, e niente.
- Cazzo! - imprecai a bassa voce.
- Non trovo il telefono. -
- Vabbè, amico, te lo ricompri! - soluzionò rapidamente il moro.
Non sapevo se ridere o se rompergli la testa.
- No, Nico. Su quel cazzo di cellulare ci sono cose importanti! - mi guardai rapidamente intorno, controllando che nessuno ci stesse ascoltando.
- Ci sono messaggi che, nelle mani sbagliate, causerebbero problemi a persone dei piani alti. Ed io non sarò l'infame bastardo che porrà fine ai giochi, porca puttana! - sussurrai, incazzato.
-Merda! - rispose soltanto e prese a guardare di fronte a sé, probabilmente pensando a quanto fossimo davvero nella melma più lercia.
- Vado a fumare. -
Alex s'incamminò fuori dall'aula con già il mozzicone di sigaretta tra le labbra, fregandosi altamente del professore che parlava e della lezione.

"Merda!" pensai pure io, mentre osservavo distrattamente il castano uscire dalla stanza.

Non mi sentivo offeso dal palese menefreghismo del mio amico.
Lo conoscevo abbastanza da sapere come fosse fatto.
La vibrazione dell'iPhone di Nico destò entrambi dai mille pensieri e, senza rendermene conto, lessi il messaggio che gli era arrivato.

Da: 394******7
"Dì al tuo amico di riprendere a respirare, ho io il suo telefono! Lo aspetto tra 20 minuti davanti alla sua macchina. Vanessa"

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