Notte d'amore

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XXXI Capitolo

Mentre in sala grande i tre amici discutevano su dove fosse andata la ragazza e sul perché il rosso non poteva saperlo, nel frattempo Hermione arrivò nei sotterranei di fronte la porta di quell'ufficio.

<<Avanti>> disse il professore sentendo bussare alla porta e chiedendosi chi fosse che lo scocciava a quell'ora. Con il volto severo e freddo di sempre, vide entrare una chioma riccia che non poteva confondere e il volto cambiò così come le sue emozioni, diventando più dolce e sereno <<Sei tu, entra!>> aggiunse.

Chiusa la porta, la giovane si avvicinò alla scrivania dov'era il professore e vi si appoggiò dando le spalle alla porta <<Come mai qui?>> chiese Piton che non si aspettava di vederla.

Hermione gli sorrise <<Ho bisogno per forza di un motivo per vederti?>> gli rispose, ma il suo volto non convinse l'uomo che fece un'espressione dubbiosa.

<<Certo che no, eppure qualcosa mi dice che c'è dell'altro. Mi sbaglio forse?>> allora le rispose alzando il sopracciglio quasi in segno di sfida.

Ancora una volta al professore bastò guardarla negli occhi per codificare ogni suo pensiero o emozione e Hermione non poté fare altro che accettare la sconfitta <<Ti volevo vedere, ma in effetti c'è anche un'altra cosa...>> iniziò constatando che in quel momento aveva la sua completa attenzione, continuò <<...insomma che ne pensi di questa storia dei mangiamorte? Dovresti essere la persona più indicata a cui chiedere, anche perché la McGranitt è sull'orlo di una crisi di nervi!>> gli disse con un misto di preoccupazione e ironia nella voce.

Severus vedendo l'agitazione della ragazza, si alzò e le accarezzò dolcemente la guancia <<Devo ammettere che non ne so più degli altri, il che mi preoccupa. Per non parlare del...>> non terminò la frase e con aria gelida si staccò dalla ragazza e raggiunse la libreria alle sue spalle.

<<Di cosa?>> gli chiese Hermione non riuscendo a decifrare il comportamento di Severus, ma lui non rispose così lei lo raggiunse e prendendogli con delicatezza il volto, lo fece girare e lo guardò in quegli occhi neri in cui giurò di vedere paura.

Solo allora lui, dopo un lungo sospiro, le rispose <<...Del fatto che sino ad ora non avevo nessuno a cui tenere, per cui non mi importava di queste cose, ma adesso ho qualcosa da perdere e...>> abbassò nuovamente lo sguardo e per la seconda volta la giovane lo costrinse a guardarla negli occhi <<...e ho paura Hermione!>>.

La Grifondoro spalancò gli occhi, non aveva mai visto Severus così inerme e quasi indifeso come in quel momento <<Non aver paura! In fondo chi potrebbe mai farmi del male con te al mio fianco?>> chiese cercando di alleggerire l'atmosfera.

<<Hermione io non sono infallibile!>> rispose l'uomo accarezzandole la nuca e tirandola a se in un forte abbraccio. La giovane appoggiò la testa sul suo petto e inalò il forte profumo di menta che ormai conosceva bene.                        <<E poi c'è quel Weasley...>> disse Severus ed Hermione alzò lo sguardo chiedendogli di continuare <<...ho visto quel ricordo, non voglio che ti stia troppo vicino!>> confessò l'uomo.

"Severus non sarai mica geloso?" si stava domandando la giovane.
"E' davvero solo per quello, oppure perché sai che siamo stati insieme?" pensò.

<<Toglitelo dalla testa ragazzina, non sono geloso!>> rispose Piton, mascherando ciò che davvero pensava.

<<Mi hai letto la mente...Non è corretto!>> lo canzonò Hermione.

<<Sono un mangiamorte, cosa ti aspettavi?>> sul suo volto apparì un ghigno e quella solita voce di scherno che Hermione tanto odiava, forse.

<<Ah si? Allora torno da Ron, almeno lui non legge i miei pensieri privati...>> rispose la riccia e si avviò verso la porta, ma fu fermata da una mano che le prese il polso e la tirò, facendola scontrare con il corpo snello e slanciato di Severus.

La ragazza arrossì divertita della reazione che aveva suscitato e quando lo guardò in volto, vide una scintilla rossa negli occhi neri come pece. "Cos'è quella luce?" si chiese e arrossì ancora.
<<Non provarci!>> rispose semplicemente lui, alla sua provocazione e si scaraventò sulle sue labbra come fosse affamato. Hermione sentì un fuoco svegliarsi dentro di lei, che le scaldava il cuore, che le contorceva lo stomaco e solo dopo arrivava alle guance, colorandole sempre di più. Fu come se tutta la sua energia vitale si stesse trasferendo nel cuore, lasciando le gambe troppo deboli per sostenerla. Di fatto erano le braccia dell'uomo a sostenerla per i fianchi e dal suo canto, anche Severus stava provando quelle emozioni tanto ignote e spaventose per chi non era bravo ad amare.

<<Hermione, l'ultima volta...>> le disse il Serpeverde staccandosi da quelle labbra morbide e ricordando la sua paura.

La Grifondoro con il respiro pesante, abbassò lo sguardo <<Lo so, ma voglio cercare di andare avanti, voglio ritornare a essere me stessa!>> gli rispose.

L'uomo senza costringerla a guardarlo negli occhi, le porse la mano che lei prese volentieri e si diressero nella camera del professore, proprio come la prima volta. Severus la fece stendere delicatamente sul letto e la baciò dolcemente sfiorandole le labbra e le guance. Passò le sue dita affusolate dietro l'orecchio della giovane provocandole dei dolci brividi lungo la schiena e scese fino al collo, su cui lasciò una scia di baci delicati. Hermione al tocco dell'uomo, chiuse lentamente gli occhi e si concentrò sulla sua dolcezza e su quanta cura le stava preservando.
La scia di baci si fermò poco sopra il seno <<Sei sicura?>> le chiese.                                    << Si>> fu la risposta che ottenne e ricominciò ad accarezzarle il corpo.
Quelle mani così delicate e abili, passarono ad occuparsi della camicetta della giovane che dopo poco raggiunse il pavimento lasciando Hermione solo con un leggero strato di pizzo a coprirla. In poco tempo anche il frock coat e la camicia dell'uomo atterrarono sul pavimento e la ragazza passò le sue delicate mani sul petto dell'uomo, ridisegnandogli tutte le cicatrici che aveva. Severus le baciò dolcemente una spalla per poi scendere sul seno e sulla pancia su cui si fermò mentre le sue mani aprivano la cerniera della gonna e la sfilavano.
Quando entrambi gli amanti si ritrovarono senza veli, si abbandonarono alla spensieratezza di quel momento perfetto, alla dolcezza delle carezze dell'altro, alla passione dei baci su tutto il corpo e alla felicità del concedere il più intimo abbraccio solo alla persona che amavano. Tra amore e sospiri quella stanza fu testimone di un amore sbocciato dal nulla tra due persone così tanto diverse eppure così perfette l'uno per l'altra.
I loro corpi combaciarono alla perfezione e più ricevevano affetto più ne chiedevano, illuminati solo dalla luce del fuoco custodito dal grande camino. Quella notte il loro amore trasformò due anime, due persone, due entità distinte in una sola anima che respirava all'unisono e che poteva vivere solo se fosse rimasta completa. Quella notte si consumò quell'amore tanto voluto e tanto strano, nato tra le mura di quella scuola che racchiudeva e custodiva il loro segreto più intimo e personale.

Quella notte i due si amarono.

Perché lei?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora