Uniti

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XLV Capitolo

In quelle quarantotto ore in cui Hermione rimase in infermeria, non fu quasi mai da sola, i suoi amici andarono a trovarla spesso e quando finivano le lezioni, anche Severus rimaneva al suo fianco. Quelle volte, Hermione si sedeva al centro del letto ascoltando il suo amato leggere ed si perdeva in quelle parole strappate dai loro amati libri e nella voce calda e bassa dell'uomo.

Due giorni dopo, Hermione lasciò definitivamente l'infermeria e cominciò a riprendere in mano la sua vita, partendo dallo studio. Aveva infatti, ancora diversi argomenti arretrati, ma non si perse d'animo.
Appena fu libera, parlò con la preside e le chiese il permesso di riprendere le lezioni private con il professor Piton e ampliarle anche per quegli argomenti del programma a lei ancora ignoti.
La McGranitt all'iniziò fece resistenza e le fece notare diverse problematiche nella sua richiesta, ma alla fine cedette sotto lo sguardo imploratore della giovane e soprattutto a causa della pressione del vecchio saggio, che appoggiava Hermione nelle sue scelte e soprattutto voleva vedere il suo amico finalmente felice.

Quello stesso giorno decise anche di parlare con i suoi amici e di metterli al corrente di tutta la storia con Severus e di come erano andate veramente le cose, visto che erano ancora convinti che lui l'avesse scaricata per un motivo a loro sconosciuto.
<<Aspetta ci stai dicendo che lui ti ha detto di averti usata?>> chiese Ginny mentre ascoltava la sua storia insieme al fidanzato e al fratello che rimasero sbalorditi.

Hermione annuì e continuò il suo racconto finché non fu interrotta dal rosso <<Non ci posso credere! E tu ti sei ridotta ad uno scheletro, solo per lui?>> domandò Ron, più geloso che sbalordito. Ancora una volta Hermione si limitò ad annuire, non voleva soffermarsi troppo su quei mesi orribili.

Raccontò poi cosa avesse detto il professore per convincerla a rimettersi in forze e poi arrivò all'ultima parte del suo racconto <<...Quindi era tutto una bugia per cercare di proteggermi..>> disse cercando di capire cosa stessero pensando i suoi amici <<...Insomma, alla fine siamo tornati insieme>> con quelle parole terminò la sua storia.

Nessuno disse una parola nei secondi successivi, finché Harry fece un sospiro <<E quindi ancora una volta siamo caduti nel suo inganno senza che nessuno si accorgesse che stava mentendo>> esclamò alzando gli occhi al cielo per rimproverare se stesso di non esserci arrivato prima.

Ginny seguì subito il prescelto <<Non ci credo! Sarei stata pronta ad ucciderlo se tu non mi avessi fermato>> disse ad Hermione, che semplicemente sorrise <<Avrà anche i suoi modi discutibili, ma alla fine ci salva sempre il c....Beh avete capito!>> concluse Ginny e tutti risero a crepapelle per l'ironia di quelle parole così tanto vere.

Nella settimana seguente tutto filò liscio. Hermione riprese le lezioni, riprese le sue abitudini e cominciò le lezioni private ogni sera, dopo cena. Ormai Ginny non cercava più di aspettarla sveglia, perché quasi sempre si ritirava ben oltre il coprifuoco, grazie all'autorizzazione speciale che le aveva procurato la preside, non molto volentieri.

Se durante le lezioni Hermione era sempre concentrata al massimo, in una di quelle sere la sua attenzione vacillava non poco.
<<Mi stai ascoltando, Hermione?>> il professore richiamò la sua attenzione, rivolta per caso su un punto del pavimento.

La ragazza alzò immediatamente lo sguardo <<Si>> si affrettò a rispondere.

Piton però non ne era per niente convinto <<A me non sembra proprio. Hermione tra pochi mesi ci saranno i M.A.G.O. e tu hai mezzo programma da recuperare>> insistette l'uomo.

<<Lo so e mi sto impegnando, ma stasera proprio non riesco a rimanere concentrata>> esclamò a mo' di scusa.

Severus posò la bacchetta sulla scrivania e le si avvicinò, prese una sedia e le si sedette vicino <<A cosa pensi?>> le chiese gentile.

Perché lei?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora