Scoprirsi

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XXXII Capitolo

Quanto fu serena quella notte, senza incubi, senza scheletri nell'armadio e senza paure di alcun tipo. La giovane donna si era addormentata serena al fianco dell'uomo che amava e nessuno dei due dovette combattere con gli incubi di una vita difficile. Quando il sole salì alto nel cielo, loro erano ancora insieme tra le braccia di Morfeo e uniti come mai prima d'allora. Il fuoco nel camino si era spento e l'unica cosa che illuminava la stanza, era un piccolo e sottile raggio che si scagliava sul letto e accarezzava i loro volti. Fu proprio a causa di quella piccola luce che il loro sonno venne interrotto.

Il primo a svegliarsi fu Severus, che si posò una mano sul volto per spostare qualche capello ribelle e si accorse di avere l'altro braccia intrappolato sotto il peso della ragazza. Si perse a guardare quei ricci indomabili e scombinati, quella pelle chiara e morbida ricoperta solo dal lenzuolo bianco e quel volto rilassato e dolce, iniziando a pensare che forse era ancora più bella del giorno prima. Le posò delicatamente una mano sulla guancia che accarezzò perdendosi ad osservarla. Quel gesto seppur delicato, destò il sonno della giovane che lentamente aprì gli occhi e solo dopo realizzò dove si trovava.

<<Buongiorno...>> disse lui mellifluo, con voce bassa e calda.

Fu allora che Hermione si ricordò dove si trovava e perché, spalancò gli occhi e con uno scatto salì a cavalcioni sull'uomo <<Ce l'ho fatta! Ho superato la paura!>> disse entusiasta con un grosso sorriso sulle labbra e l'uomo fece una fragorosa risata, così genuina che ad Hermione le si sciolse il cuore "Non ti avevo mai sentito ridere..!" pensò la giovane.

<<Ti avevo detto che sarebbe diventato solo un ricordo, ci voleva solo tempo!>> rispose lui, tra una risata e l'altra. Poi la guardò e vide il suo volto dolce e leggermente imbarazzato, Severus aveva capito che voleva dirgli qualcosa e che non riusciva, così prese l'iniziativa e le disse <<Non dirmelo, lascia che lo veda da solo!>>. Hermione capì subito il gesto e con gratitudine e gioia lo assecondò. In un attimo Severus era nella mente della Grifondoro e vi lesse "Non era il tempo che mi serviva, ma la persona giusta e l'ho trovata. Grazie!". Quando interruppe il contatto, l'uomo si sentì colmo di gioia e se non fosse stato per l'orgoglio che aveva, avrebbe pianto dalla felicità. Si sedette di scatto e la baciò con forza ribaltando le posizioni. La face stendere e ricoprì di nuovo il suo corpo con il candido lenzuolo.
<<C'è una cosa che mi sto chiedendo da un po'>> disse il professore staccando le sue labbra da quelle della ragazza.

Hermione, ancora persa tra quei baci, spostò la testa di lato <<Dimmi!>> gli rispose.

<<Mi domandavo, quando questa ragazza così giovane e bella si è potuta innamorare di un uomo cinico e con un passato orribile come il mio..!>> domandò con un piccolo sorriso solamente accennato.

Hermione prese la sua mano e se la posò su una guancia, beandosi del calore che sprigionava quel contatto, chiuse gli occhi ripercorrendo in un secondo tutti i momenti che aveva trascorso con lui e alla fine li riaprì <<Devo ammettere che non è stato un colpo di fulmine come nelle favole, ma c'è stato un momento in cui ho davvero realizzato cosa provavo per te...>> confessò la giovane continuando a avere gli occhi del professore dritti nei suoi <<...quando mi hai ospitato a casa tua...lì non ho potuto più nascondere a me stessa che tu eri diventato molto di più!>> fu Hermione ad interrompere il contatto visivo, con un leggero color rosso che le dipingeva le gote.

Severus non riuscì a dire nient'altro e si coccolò tra le parole sincere e piene d'amore della giovane, quell'amore che lui sentiva di non poter mai eguagliare. Le diede un bacio sulla fronte, sulle guance e in fine sulle labbra rosa.
<<Ora tocca a te!>> lo canzonò Hermione.       "Quando hai fatto crollare un po' di quel ghiaccio dal tuo cuore e mi hai fatta entrare?" pensò.

Perché lei?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora