Confidente

1.1K 52 2
                                    

XIII Capitolo

Da quella sera, Hermione tornò alla vita che aveva prima di quel fatidico giorno della visita in ospedale. Le sue giornate erano sempre uguali. Si svegliava la mattina presto e scendeva per correre un'oretta, quando ritornava a casa si faceva una lunga doccia rilassante e preparava un'abbondante colazione. Dopo di che si precipitava a studiare pozioni con la speranza di passare l'esame che le era stato affibbiato. Leggeva e sperimentava, anche se tutti i mesi passati a creare la pozione per il professore, erano più che sufficienti per prepararsi a quella verifica. Di solito passava tre o quattro ore sui libri e poi cucinava il pranzo. Spesso decideva di farsi delle lunghe passeggiate per schiarirsi le idee dopo pranzo e in quasi tutte le occasioni, più pensava e più le crescevano i dubbi e le domande. Ultimamente i pensieri e le perplessità erano tutte rivolte ad una sola persona, che non vedeva ormai da più di dieci giorni. Il tempo passava lento, molto lento e lei non riusciva a velocizzarlo neanche cercando di trovare qualsiasi cosa da poter fare. Tutto quello che le veniva in mente non faceva che rallentarlo sempre di più. Come il clima diventava più freddo con il passare dei giorni, anche la sua anima, i suoi pensieri e il suo umore peggioravano. Tutto era scuro e lei non capiva perché, o meglio non voleva ancora capirlo.

Le uniche giornate belle e degne di essere raccontate erano quelle che passava con i suoi amici Harry e Ginny. Ron ormai era scomparso dalla sua vita. Spesso si incontravano ai tre Manici di Scopa per chiacchierare davanti a dei boccali di burrobirra, oppure si vedevano alla tana quando Molly invitava Hermione a cena o a pranzo da loro.

Erano passate in tutto due settimane e di Piton non c'era più traccia. La ragazza stava ancora aspettando una sua lettera per l'esame o per qualsiasi altra cosa egli volesse scriverle, ma la lettera non arrivava mai e la scuola sarebbe iniziata tra quasi una settimana esatta. Quel giorno Hermione doveva incontrarsi con Harry che le doveva dire una cosa, ma lei non aveva idea di cosa potesse essere. Si erano dati appuntamento nel solito pub alle 16 e lei non avrebbe fatto tardi, non vedeva l'ora di rivedere il suo amico ancora una volta. Quando arrivò quasi quell'orario Hermione si affrettò a prepararsi, nel modo più pratico che poteva e si materializzò all'ingresso del pub, dove vide che Harry stranamente, era già arrivato e la stava aspettando.

I due si salutarono affettuosamente con un abbraccio ed entrarono. Si sedettero in uno dei tavolini, forse quello meno visibile e iniziarono a chiacchierare nel più e del meno.

<< Harry, avevi detto che dovevi dirmi una cosa, sono tutta orecchie!>> esclamò la giovane.

<< Oh si giusto! Volevo invitarti a vedere l'esame per passare al secondo anno dell'apprendistato da Auror!>> asserì l'amico.

<<Ma certo Harry, verrò di sicuro. Sarà un duello immagino e dimmi, quand'è che si svolgerà?>> disse tutto molto velocemente, senza prendere fiato.

Il ragazzo sopravvissuto rise per qualche secondo << Calmati Herm.... allora Si, sarà un duello tra le reclute. Per quanto riguarda la data, sarà il 27 di questo mese>> terminò di dire.

Hermione fu molto felice di vedere che il sogno dell'amico stava, pian piano prendendo forma e decise di non chiedere di Ronald e del suo esame. Pensando al rosso, le venne in mente un'altra persona che le stava a cuore e il suo volto si incupì. Harry si accorse del repentino cambio di umore dell'amica e si preoccupò.

<< C'è qualcosa che non va?>> allora chiese.

Hermione non sapeva se parlarne oppure no, ma poi arrivò alla conclusione che forse solo Harry poteva aiutarla, visto che lo conosceva meglio di tutti da quando aveva visto i suoi ricordi.

<< Beh si, in effetti c'è qualcosa, non è niente di serio, ma...>> non sapeva come continuare.

<< Non ti preoccupare, dimmi Herm!>> la assecondò il giovane.

La Grifondoro raccontò tutto quello che le era successa per filo e per segno, gli disse del comportamento di Piton e di come fosse cambiato all'improvviso e poi arrivò all'ultima cosa successale <<... E poi oggi, poco prima che venissi qui, mi ha mandato una lettera insieme ai libri per il settimo anno>> si fermò per realizzare anche lei quello che stava dicendo.

<< Insomma Herm non capisco, se ti ha scritta qual è il problem?>> Si, il ragazzo non stava capendo niente e si fermò a pensare mentre aspettava che la Grifondoro parlasse. Iniziò a capire che la sua amica, forse, provava qualcosa per quell'uomo, ma non sapeva se era ammirazione, amicizia o qualcosa di più.

Hermione non disse nulla, prese la lettera che aveva messo nella borsa e gliela porse. Harry la prese e la lesse, ma non capì.

Signorina Granger,

questo è quanto mi ha chiesto. La aspetto nel mio ufficio il 28 Agosto.

Professor Piton

<< Hermione non capisco dov'è il problema!>> le disse il ragazzo.

Lei si spazientì un po', ma cercò di mantenere la calma << Harry non è mai stato così freddo con me! Neanche nelle lettere precedenti! Io non capisco cosa ho sbagliato!>> lo disse velocemente con una certa scintilla di rabbia negli occhi.

Harry la guardò negli occhi senza dire nulla per qualche secondo, poi le fece un sorriso << Non hai sbagliato niente, stai tranquilla. Tuttavia... mi domando perché ti interessa tanto!>> le disse. Lei alzò lo sguardo e lo puntò in quello dell'amico. Gli occhi della ragazza erano dubbiosi, incerti ma anche rabbiosi e quasi inquisitori. Harry così capì che doveva continuare perché lei non avrebbe mai parlato, almeno non ancora << Hermione ascoltami: ad una conoscente e soprattutto ad una semplice alunna, non interesserebbe se il professore la trattasse in modo freddo, visto anche che lui si è sempre comportato così con tutti. E' vero che gli sei stata vicina durante la sua degenza in ospedale, ma sapevi che quando sarebbe tornato a casa, le cose sarebbero tornate come prima. Il mio ragionamento non fa una piega, a meno che...>>.

<< A meno che, cosa Harry?!>> gli occhi di Hermione erano pieni di rabbia. Non verso l'amico e neanche verso Piton, ma verso se stessa e la consapevolezza che stava salendo a galla. Harry aveva capito tutto addirittura prima di lei. Solo ora, lei stava realizzando quanto in effetti ci tenesse a Severus e a tutto il tempo passato insieme.

<<...a meno che tu non ti stia innamorando di lui!>> buttò fuori velocemente.

A quelle parole Hermione spalancò gli occhi come se avesse visto Voldemort in persona. "Cosa? Io mi starei innamorando di quel cinico e freddo professore?" pensò e abbassò lo sguardo.

Ad Harry quel gesto sembrò quasi un ammissione di colpa, forse lei non ne aveva ancora coscienza ma per le persone al di fuori invece, era abbastanza chiaro << Herm ascolta, io non sono nessuno per dire che questa cosa sia giusta o meno, che sia bella o brutta. Posso solo dire che di sicuro non è una cosa facile, ma questo mi sa che lo sai già. Lui è un uomo buono, che però ha sofferto molto e ha dovuto fare tante cose brutte, nella sua vita, così si è creato una maschera non solo per fare la spia, ma anche per proteggersi dal soffrire di nuovo. Nei suoi ricordi ho visto dolore, sofferenza e sensi di colpa. Dopo tutti questi anni non si può cambiare così in fretta e forse proprio perchè lui stesso si è accorto di starsi aprendo con qualcuno, lo ha fatto tornare ad indossare la sua solita maschera...>> fu il più chiaro possibili e sapeva che ora la ragazza doveva solo rifletterci e capire cosa provava, quindi trovò una scusa per lasciarla da sola. Le disse che Ginny lo stava aspettando e si salutarono fuori dal pub, mentre lei si incamminava verso casa.

"E se Harry avesse ragione? In fondo io stavo bene in sua compagnia, se davvero mi sto innamorando?" pensava mentre camminava e si teneva le braccia per il freddo della sera.

"Si forse ha ragione! Ma.... come è possibile, lui è il pipistrello dei sotterranei? Come potrò mai fare? E poi non solo io sono una sua alunna, ma sono sicura che lui non provi lo stesso!" ripensava e poi le venne in mente una cosa "Ma certo! E' per questo che è diventato freddo. Forse lui ha capito, prima di me, che mi stavo avvicinando e mi ha allontanato perché non gli interesso". Con questi pensieri si smaterializzò direttamente a casa  e senza neanche mangiare o mettersi il pigiama, si buttò direttamente sul letto e si addormentò tra tanti dubbi e sentimenti contrastanti.

Perché lei?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora