Primo giorno

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XXII Capitolo

Quella notte fu insonne sia per lui che per lei.                         

Hermione aspettò con ansia la lettera di risposta di Harry che non arrivò, mentre Severus rimase diverse ore a parlare con Albus, finchè non si arrabbiò per le parole del vecchio mago e tornò nelle sue stanze senza riuscire a chiudere occhio. Entrambi continuavano a ripensare al litigio e al bacio scaturitosi ed è inutile sottolineare che quando fu mattina, nessuno dei due era in forma. Tutt'e due avevano pensato di darsi malati, ma essendo il primo giorno di lezioni non era corretto né per un insegnate né per un alunno. A malincuore si alzarono dai letti caldi e si prepararono ad affrontare una giornata molto pesante.

Prima della colazione in sala grande, Hermione si avviò all'ingresso della scuola per aspettare l'arrivo di Ginny. Ci vollero solo pochi minuti prima che vedesse la macchina del signor Weasley, abbassarsi di quota e atterrare sul prato. Hermione si avvicinò velocemente e abracciò la sua amica, accorgendosi che era stato George ad accompagnare la sorellina e non Arthur, come invece pensava.

<<Hey ciao George!>> disse la ragazza abbracciandolo <<Come mai qui?>> gli domandò.

Lui contraccambiò il suo abbraccio forte e le disse <<Papà non poteva e io dovevo distrarmi un po'!>> fu sincero e la sua espressione divenne più triste e malinconica.

<<Passerà, ci vuole solo tempo!>> lo confortò Hermione sapendo che quel volto era dovuto alla morte di Fred. La giovane Grifondoro cercò di dire le stesse cose che avrebbe voluto sentirsi dire, perché anche lei non aveva ancora superato la perdita della sua famiglia. Certo il suo dolore era minimo rispetto a quello dei Weasley perché in fondo i suoi genitori erano ancora vivi, solo non si ricordavano più di lei. Hermione non si era mai pentita della sua scelta, sapeva che in quel modo li aveva protetti da Voldemort e dai Mangiamorte, ma era comunque difficile sapere che loro erano da qualche parte in Australia, felici e invece lei era triste di non poterli più vedere.

George non rispose, fece solo un cenno con la testa e ripartì immediatamente verso casa. Le due ragazze consegnarono i bagagli a due elfi domestici mandati dalla preside e si avviarono in sala grande. La colazione era già iniziata da qualche minuto, ma erano ancora in tempo.

<<Finalmente sei arrivata, non sai quanto mi sei mancata!>> disse Hermione sedendosi nella tavolata imbandita di ogni leccornia anche solo immaginabile.

<<È passato solo un giorno Herm..!>> disse la rossa ridendo, mentre metteva del bacon nel piatto.

<<Beh, basta e avanza...!>> rise anche lei <<...comunque conosci già l'orario delle tue lezioni?>> continuò.

La piccola Weasley ci rifletté un attimo e poi si ricordò << Si! Ho due ore di erbologia, due di divinazione e una di trasfigurazione>>

<<Insomma quattro ore vuote e una sola di lezione..!>> disse Hermione ed entrambe scoppiarono a ridere.

Nel frattempo che le due ragazze consumavano la colazione e ridevano di gusto, al tavolo degli insegnati uno di loro, era di umore nero. Appena entrato in sala grande non vedendo Hermione, aveva pensato che non si sarebbe presentata alle lezioni ed era rimasto sorpreso di vederla solo qualche minuto dopo.
Si era accorto che la giovane faceva di tutto per evitare di girarsi verso il suo tavolo, mentre lui non faceva che guardarla. Avrebbe voluto leggerle la mente, ma ricordava bene che lei era in grado di accorgersene quindi eliminò l'idea dalla testa e solo guardandola, cercava di capire cosa provasse.

<<Severus, tutto bene?>> chiese la preside e lui si ridestò all'improvviso dai suoi pensieri. Fu in quel momento che Hermione si giro a guardarlo, ma il professore non se ne accorse perché troppo impegnato a svignarsela dalle domande della collega.

<<Si Minerva. A cosa devo questa tua domanda?>> chiese alla McGranitt.

<<Oh nulla figliolo, ti vedevo perso nei pensieri già da parecchio, iniziavo a preoccuparmi!>> esclamò la donna con fare materno.

<<Non c'è niente di cui ti debba preoccupare e ora...>> scostò la sedia e si alzò <<...se volete scusarmi!>> disse e si diresse nella sua aula.

La preside fece un cenno con la testa per assenso e lo lasciò andare, tuttavia non era sicura della risposta che aveva ottenuto. Per un periodo pensava che lui fosse un mangiamorte al servizio di Voldemort, solo dopo scoprì che non era vero, ma in quell'oscuro periodo iniziò a capire quando mentiva o più semplicemente ometteva qualche dettaglio che voleva tenere per se. L'anziana strega aveva capito che c'era qualcosa che lo turbava, ma essendo tutto tranquillo decise di non forzarlo e lasciare che fosse lui a dirlo quando avrebbe voluto; in fondo mettere alle strette un uomo come Severus non potava a nulla di buono e lei lo sapeva bene.

Quando la colazione fu terminata, ognuno si diresse alle varie lezioni e anche Ginny ed Hermione si divisero. Se la giovane Weasley aveva una giornata leggera, le ore di Hermione invece erano molto più pesanti: La prima ora aveva Trasfigurazione, poi due ore di Difesa, seguivano diverse ore vuote e infine arrivava l'incubo, due ore di pozioni con Piton. Le ultime due ore sarebbero state particolarmente dure, ma aveva una consolazione del fatto che ci sarebbe stata anche la sua migliore amica, che frequentava pozioni avanzate come lei. La giornata passò in fretta, con il dispiacere di Hermione e le ultime ore arrivarono velocemente insieme all'ansia che le cresceva in corpo. Si incontrò con Ginny, entrarono insieme nell'aula e con loro sorpresa il professore non era ancora arrivato.

Non passò molto tempo prima che Piton entrasse, sbattendo la porta con la sua solita entrata plateale. Si vedeva lontano un miglio che non fosse di buon umore e anche i ragazzi se ne accorsero, infatti le voci cessarono all'istante e non si sentì più neanche il fruscio dei fogli, tutti aspettavano che lui parlasse. Al suo ingresso Hermione abbassò lo sguardo e Ginny subito se ne accorse, ma non disse nulla.

<<Questa è la pozione che dovete studiare!>> disse con voce bassa e severa, facendo apparire delle fiale sui loro banchi <<Voglio due rotoli di pergamena per la fine della lezione e guai a voi se parlate o aiutate gli altri...>> si sistemò dietro la scrivania <<...se anche uno di voi scrive meno di quello che ho chiesto, finirete tutti in punizione e ora iniziate!>> alzò la voce sull'ultima parola, si sedette e iniziò a correggere i compiti dei ragazzini di primo e secondo anno.

Durante quelle due ore, i due si scambiarono spesso degli sguardi, ma nessuno dei due riuscì a codificare i sentimenti nascosti dietro ai loro occhi. Hermione cercava di concentrarsi sul lavoro, tuttavia ogni tanto alzava gli occhi e quando scopriva che anche lui la stava guardando, rimaneva particolarmente felice sperando che anche lui potesse provare qualcosa per lei.
A differenza di tutta la giornata, le ore con Piton passarono molto lentamente e quando finalmente finirono, tutti tirarono un sospiro di sollievo nell'essere riusciti nel loro compito scansandosi la punizione. Tutti consegnarono i lavori, compresa Hermione che si avviò all'uscita con Ginny.

<<Granger non così veloce!>> la fermò il professore con sguardo truce. Non aggiunse altro.

<<Ginny avviati io arrivo dopo>> disse Hermione alla sua amica e rientrando nell'aula. A quel punto tutta l'agitazione, l'ansia e la paura che erano rimaste silenti in lei, si agitarono e le portarono il cuore a mille e le guance in fiamme. "Ci siamo! Sono finita!" pensò mentre si avvicinava alla scrivania in cui era seduto Severus a braccia conserte.

Perché lei?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora