Capitolo 22

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Oh Porta, sii aperta per colui che cerca la Porta, affinché grazie a te le scorze possano giungere al nocciolo.

Sii aperta fino all'eternità, oh Porta della Misericordia, sala d'accesso a "Nessuno è simile a Lui".

D'altronde ogni respiro, ogni molecola è il luogo della visione di Dio,

ma finché non è aperta chi può dire "Là c'è una porta?"

A meno che il Guardiano non apra la porta, quell'idea non nasce nel cuore dell'uomo.

Ma quando la porta è aperta, egli resta sbigottito; la speranza,

il desiderio gli fanno spuntare le ali, ed egli comincia a volare.

(Rumi)

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"Ben, che cosa hai mente?"

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"Ben, che cosa hai mente?"

Rey fissò il suo amato con le lacrime agli occhi, poi sospirò, ingoiando la propria disperazione. Milioni di lacrime caddero dal suo viso. Poi, cercando di trattenere i singhiozzi, provò a farsi forza per dare un po' di conforto al suo amico. La sua pena le stritolava il cuore.

Finn era un uomo distrutto. Stava inerme, totalmente abbandonato tra le loro braccia, con il cuore affranto e il peso del sacrificio di Poe a gravare sulle spalle. I suoi occhi erano pieni di lacrime, il volto sudicio di polvere e sudore. E la bocca aperta per gridare il nome del suo amore perduto.

"Poe, che cosa hai fatto?!" ripeteva straziato.

Il suo lamento si ergeva alto e disperato tra esplosioni di lapilli e crolli improvvisi. Lampi e fulmini accendevano e spegnevano il cielo scuro, facendo scricchiolare i contorni della struttura. Almeno, quella dei pochi muri che ancora si reggevano in piedi.

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