CAPITOLO 3

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Il vento gelido sferzò il mio viso e mi costrinse a stringere forte il colletto della giacca sul mio collo. Nulla mi avrebbe fermata, dovevo trovare quel cavallo!!! Non mi importava quanto fosse pericoloso!! Mi avviai per i campi deserti facendo correre lo sguardo da ogni parte ma del cavallo nessuna traccia. Chissà che fine aveva fatto!!! Giunsi davanti a un bosco buio come la pece, mi feci coraggio ed entrai. A metà sentii un rumore dietro di me, mi girai ma non vidi nulla. Avanzai di qualche passo e, di nuovo, sentii lo stesso rumore, questa volta più vicino. Il terrore cominciò a salirmi per tutto il corpo. Mi girai e questa volta vidi un enorme cinghiale venirmi incontro con aria minacciosa, dietro di lui c'erano 3 cuccioli che giocavano. Doveva essere la loro mamma, quindi, e doveva avermi vista come una minaccia per i suoi piccoli. Urlai e tentai di scappare ma inciampai in una radice. Mi preparai a ricevere l'attacco ma non arrivò nulla. Davanti a me c'era l'enorme cavallo nero che dimenava i suoi zoccoli davanti al cinghiale. Questo, terrorizzato, scappò portandosi via i cuccioli. Lentamente mi alzai e tirai fuori dallo zaino uno zuccherino. L'odorino invitante attirò l'attenzione del cavallo che si girò di scatto puntando i suoi meravigliosi occhi neri sullo zuccherino che tenevo in mano. Era molto più magro di quando l'avevo visto l'ultima volta e ora erano molto evidenti le sue costole. Era davvero orribile, la sua bellezza era completamente sparita. Divorò subito lo zuccherino senza curarsi di aver paura di me. Le ferite si erano cicatrizzate da sole e avevano un bell'aspetto. Tirai fuori una mela e la tagliai in 4 parti. Divorò anche questa in poco tempo e mise il muso sullo zaino cercando altro da mangiare. Continuai a dargli da mangiare finché non mi rimasero solo 4 fette di mela. Decisi di provare ad accarezzarlo, corrompendolo con una fetta di mela. Allungai una mano e lui tirò subito indietro la testa, diffidente, ma si lasciò toccare non appena vide la fetta di mela nell'altra mia mano. Mentre mangiava si lasciò accarezzare tutta la testa, poi sul collo, senza fare nulla. Si sentivano le ossa sporgere al minimo tocco. Gli diedi il resto della mela e mi avviai verso casa per prendere un po' di fieno da lasciargli come cena, visto che si stava facendo buio. Lui, con mia sorpresa, mi seguì fino alla fine del bosco. Mi fermai e lo accarezzai di nuovo. Doveva essere proprio disperato per fidarsi così di me. Tuttavia ero al settimo cielo!!!! Continuai a camminare, seguita da lui, fino a quando arrivai al cancello di casa mia. Entrai cercando di fare il minor rumore possibile e dissi al cavallo di aspettarmi lì fuori. Lui mi rispose con uno sbuffo. Ridacchiai e corsi nel fienile, senza farmi vedere, e presi una carriola che riempii di fieno e presi una delle coperte che mettevamo alle mucche quando la stalla era piena e dovevamo lasciarne alcune fuori per la notte. Mentre stavo uscendo, controllando che il fieno non cadesse per terra, andai a sbattere contro qualcuno...

Spazio autrice:

Scusate se ci ho messo tanto a scrivere un altro capitolo. Fatemi sapere se vi piace la storia!!! Continuo la storia appena ho un po' di tempo libero, a presto!!!

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