Capitolo 11

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Tutto era buio. Non riuscivo a vedere nulla davanti a me. "C'è qualcuno?" Gridai ma nessuno mi rispose. Una piccola luce spuntò in lontananza. Mi avvicinai ad essa e vidi che, piano piano, prendeva una forma sempre più familiare. Era Thunder. La sua luce cominciò a illuminare ogni cosa intorno a noi. Eravamo in un campo enorme e c'eravamo solo noi due. Mi avvicinai ancora un po' a lui ma sentii un rumore alle mie spalle. Mi voltai di scatto ma non c'era nulla. Un altro rumore si fece sentire alla mia destra ma non vidi ancora nulla. Un nitrito disperato attirò la mia attenzione. Mi voltai e vidi un enorme lupo nero che aveva attaccato Thunder. Questo lupo sembrava fatto di tenebre e stava risucchiando tutta la luce di Thunder. Ringhiava e non aveva intenzione di lasciarlo andare. "Noooooooo!!!" urlai e mi lanciai addosso al lupo ma caddi nel nulla più assoluto.

Mi svegliai di soprassalto e mi accorsi di essere tutta sudata. Guardai l'ora e notai che la sveglia sarebbe suonata dopo mezz'ora allora decisi di alzarmi. Dopo essermi cambiata e aver fatto colazione andai da Thunder. L'avevo lasciato tutta la notte nel recinto e si era mangiato quasi tutta l'erba. Ora stava sonnecchiando vicino al suo nuovo amico. Lo lasciai tranquillo e andai a prendergli il fieno per la colazione. Appena tornai con il fieno Thunder nitrì contento e trottò verso di me.

«ehi bello, hai dormito bene?» gli sorrisi.

«benissimo, grazie per averlo chiesto e per avermi aspettato prima di uscire»

Mi girai e vidi Benji in piedi dietro di me con le braccia muscolose incrociate e che mi guardava con uno sguardo intenso fingendo un'espressione offesa. Io risi divertita e vuotai il fieno nel recinto mentre Benji si avvicinava a me e metteva le braccia sul recinto osservando Thunder.

«visto così non sembra aggressivo. Hai fatto davvero un ottimo lavoro con lui» mi disse facendomi arrossire come un pomodoro. Rise di gusto e io mi sentii sprofondare ancora di più nella vergogna.

«smettila di prendermi in giro!!» gli gridai lasciando la carriola con il fieno e fingendo di essermi offesa provocando un'altra sua risata. Si avvicinò a me e mi abbracciò. Il suo corpo caldo si fondeva perfettamente con il mio e io mi sciolsi completamente, come succedeva sempre con lui.

«sbrigati a dargli il fieno, non vorrai mica arrivare tardi a scuola» mi disse staccandosi e guardandomi con uno sguardo da furbetto.

«ma figurati. Non vedo l'ora di tornare a scuola» gli risposi, sarcastica. Svuotai la carretta con il fieno e Thunder cominciò a mangiare insieme al vitellino e andai a posarla con Benji.

«dovremmo trovare un nome al vitellino» pensai

«hai ragione, che ne dici di Vity? Vity il vitellino» disse scoppiando a ridere

«è un nome orrendo Benji!!» risposi scoppiando anch'io in una risata sonora.

«hai un'idea migliore?»

«non direi... e Vity sia!!!»

Come nome era davvero orribile ma era sempre meglio di continuare a chiamarlo vitellino! Poi era simpatico come nome. 

  « ok, ora devo proprio andare, se faccio tardi a scuola non so cosa sarebbe capace di farmi mia madre e io ci tengo ancora alla mia vita!! Mi raccomando, prenditi cura di loro due o per te sarà la fine!! » dissi con aria teatrale.

Benji mi diede un leggero spintone e si mise a ridere quando lo guardai fingendomi offesa. Diedi un bacio sul naso a Thunder e una carezza a Vity e mi incamminai verso casa. Dopo essermi fatta una bella doccia calda, mi vestii ed uscii dalla stanza. Mia madre mi stava aspettando al fondo delle scale, pronta per il lavoro.

  « Buongiorno tesoro, sei pronta per tornare a scuola? Per oggi ti accompagno io, così evitiamo altri spiacevoli incidenti, soprattutto con quell'essere pericoloso in giro »

 « "Quell'essere"? Mamma è un cavallo, non chissà quale bestia di Satana!! Parlane un po' meglio almeno! »

  « Qualunque cosa sia ha fatto del male alla mia bambina e non lo perdonerò mai. Ora prendi la tua roba ed esci. Ti aspetto in macchina » 

Detto questo si avviò verso la macchina, controllando il suo cellulare. 

Che rabbia quando non mi ascolta!! A volte vorrei solo che dimostrasse di essere umana!! Non capisco perchè debba sempre esssere così stronza con tutto e tutti. 

Presi il mio zaino, mi misi le scarpe e la giacca ed entrai in auto. 

Il viaggio fu molto imbarazzante. Nessuna delle due disse niente e quindi fu molto lungo e pesante. Una volta arrivate davanti alla scuola mia madre mi diede un bacio e mi augurò buona fortuna. Uscii dall'auto e mi sistemai lo zaino su una spalla. Mia madre si allontanò e io rimasi qualche istante ferma sul marciapiede. Osservai gli studenti incontrarsi fuori, salutarsi ed entrare insieme a scuola e mi sentivo troppo fuori luogo. Dovevo proprio entrare? Con un sospiro mi rassegnai al mio destino e mi incamminai verso l'entrata della scuola.


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