CAPITOLO 13

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Stupida campanella, dovevi suonare proprio adesso?

«Avanti Em, me lo puoi dire alla fine della giornata. Non puoi fare tardi il tuo primo giorno!!» Detto questo mi prese per mano e mi portò correndo nella nostra aula. 

Le lezioni sembravano interminabili e passavo tutto il tempo a guardare l'orologio e a fare disegnini sul mio quaderno sperando di sentire il dolce suono della campanella che annunciava la fine della giornata ma questo accadde solo dopo interi secoli!! Appena sentii quel suono angelico misi tutta la roba nello zaino in meno di un secondo e mi avvicinai ad Anna. 

«Hey An, sei pronta? Chiami tua madre e le chiedi se puoi venire da me? Ho una cosa da farti vedere e non può assolutamente aspettare!!»

«ohh che cosa misteriosa!! E va bene, non vedo l'ora di sapere che cosa mi nascondi!!»


Una volta arrivate a casa andammo in cucina a prepararci un piatto di pasta (ovviamente preparato da Anna, vista la mia scarsa abilità culinaria); una volta finito preparammo la tavola e non avevo nemmeno messo in bocca il primo boccone che subito Anna iniziò a riempirmi di domande.

 « Allora cosa è che mi devi dire di così tanto misterioso? Ti sei drogata, hai ucciso qualcuno e ora la polizia ti sta cercando? Oppure c'entra un ragazzo? Ti sei innamorata di qualcuno vero?» disse facendo la faccia pervertita

  Il boccone di pasta mi andò di traverso e iniziai a tossire. 

   « Sei impazzita An? Non ho tempo di innamorarmi e soprattutto non ne ho la minima voglia! L'amore porta solo guai, guarda i miei per esempio»

 « Uff e allora cosa mi devi dire? avanti non lasciarmi sulle spineee»  

Risi e le risposi che avrebbe dovuto aspettare la fine del pranzo, lei fece una faccia delusa ma poi ricominciò a mangiare in silenzio. 

Appena finimmo di mangiare sparecchiammo e portai fuori Anna che non la smetteva più di farmi domande. Feci un respiro e le dissi di seguirmi, incamminandomi verso il recinto dove si trovava Thunder. Le iniziai a raccontare di come avevo trovato Thunder la prima volta e di come, spaventandosi, si era impennato beccandomi in testa e facendomi andare all'ospedale; poi le raccontai di tutte le volte in cui sono andata a trovarlo e di come si era formato in fretta il nostro legame. Finii di parlare proprio quando arrivammo davanti al recinto, dove Thunder, vedendomi, si avvicinò a noi trotterellando. Anna saltò sul posto facendo un gridolino eccitato, avvicinandosi troppo in fretta a Thunder, che, spaventandosi, tirò indietro le orecchie e scappò via sgroppando.

  «Scusa bello....Sono troppo elettrizzata! EM COME HAI POTUTO NON DIRMELO PRIMA?! So che è stato lui a mandarti all'ospedale ma se tu ti fidi di lui allora non posso non farlo anch'io!» disse prendendomi le spalle e scuotendomi

 «Scusa An ma non ci credevo nemmeno io! È successo tutto così in fretta! Poi avevo paura che non l'avresti accettato e che l'avresti detto subito a mia madre»

 «Ma smettila!! Lo sai che ti appoggio in tutto, qualunque cosa sia!»    

Anna si girò verso Thunder, da come lo guardava si capiva che era rimasta anche lei incantata dalla sua bellezza. Per fortuna da quando lo avevo portato a casa le sue costole si vedevano leggermente di meno e le ferite si stavano cicatrizzando, ero sicura che tra qualche settimana si sarebbe ripreso del tutto. L'unico problema era la sua brutta tosse e appena mi venne in mente mi incupii. Anna se ne accorse subito, come sempre e si avvicinò a me.

  «Che succede?»  disse con la voce dolce e preoccupata, quella voce che ti faceva sciogliere subito e che solo lei sapeva fare

  «Ho scoperto che Thunder ha una brutta tosse, e penso che sia una tracheite, visti i sintomi che aveva anche una mia mucca, non è grave ma potrebbe diventarlo se non faccio qualcosa...»

  «Non puoi chiamare un veterinario?»

  «No, sono minorenne e chiederebbe sicuro di parlare con mia madre, e se lei scoprisse che tengo il cavallo che mi ha quasi ucciso (o come lo chiama lei "quell'essere") mi ucciderebbe e me lo porterebbe via!»

 «Uff, questo sì che è un casino!»

  «Lo so!» dissi con le lacrime che iniziavano a scendere

  «Hey tranquilla, va tutto bene» mi abbracciò e mi baciò la fronte con fare materno «Ovviamente, visto che sono la migliore, mi è già venuta un'idea!» disse atteggiandosi come faceva sempre Cyntia e scoppiando a ridere contagiandomi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jun 27, 2018 ⏰

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