CAPITOLO 8

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Il rumore dei suoi zoccoli sul terreno mi echeggiava in testa. Il suo collo ricurvo si muoveva al tempo di ogni suo passo. L'ampia coda nera sferzava l'aria. Era davvero magnifico. Lo stavo osservando da ore e non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso. Ad un tratto tutta quella magia si ruppe, Thunder si fermò e cominciò a tossire malamente. Appena smise di tossire il suo respiro si fece pesante. Respirava davvero male e avevo paura per lui. Mi ricordai dell'infuso che facevo alle mucche con questo tipo di problemi perciò andai in giardino, presi un rametto di salvia e preparai l'infuso lo lasciai raffreddare qualche minuto vicino alla finestra e infine lo misi in una ciotola con dello zucchero e un cucchiaio di miele. Mescolai bene e lo portai a Thunder. Lo trovai fermo a guardare verso i campi ma quando mi sentì arrivare mi venne incontro correndo e bevve tutto l'infuso in un sorso. Speravo che servisse a farlo guarire dal momento che non potevo chiamare il veterinario perché, visto che ero minorenne, avrebbe dovuto parlare con mia madre. Non potevo farle sapere di Thunder, non ora almeno. Mi mancava solo un giorno da passare interamente insieme a lui prima dell'inizio della scuola. Mi ricordai che non avevo mai fatto i compiti che mi avevano assegnato i professori e per questo sarei finita nei guai. Decisi di entrare in casa a fare i compiti per portarmi avanti con il lavoro. Salutai Thunder e gli dissi che sarei tornata per la cena. Mi aspettava una lunghissima giornata di studio. Entrai in casa e mangiai un misero panino visto che era ora di pranzo e non avevo voglia di preparare chissà che cosa.
Erano le 17:30 ed ero immersa nello studio della storia quando sentii Thunder nitrire. I garzoni erano tutti fuori a lavorare, l'avrebbero sentito! Corsi al piano di sotto e mi infilai velocemente le scarpe. Uscii e andai di corsa verso il recinto. Thunder smise di nitrire non appena mi fui avvicinata a lui. C'era un vento piuttosto forte che aveva portato un sacchetto di nylon che si era incastrato nel recinto facendo un sacco di rumore. Thunder era tutto sudato e terrorizzato.《Thunder, non puoi avere paura di ogni minima cosa!!》dissi sospirando. Presi il sacchetto, lo accartocciai e, dopo aver dato un bacio sul naso a Thunder, lo andai a buttare nel cestino davanti al cancello.《Hey Emy, hai sentito nitrire?》mi girai e due occhi azzurri catturarono la mia attenzione.《ciao Benji. Si l'ho sentito, dev'essere stato quello stupido cavallo che mi ha mandata all'ospedale. Magari sta girando da queste parti.》odiavo mentire, soprattutto a Benjamin, ma non avevo scelta. Nessuno doveva sapere di chi tenevo nascosto.《non dire così Emy. Hai sempre amato gli animali, non devi dare dello stupido a un animale solo perché ti ha fatto del male. Se ha fatto quel che ha fatto dev'esserci stato un motivo. Comunque evita di uscire di casa per il momento. Non vorrei che potesse farti di nuovo del male.》detto questo mi si avvicinò e mi tolse una ciocca di capelli da davanti agli occhi. Lo guardai in quei suoi immensi occhi azzurri e lo abbracciai.《grazie Benji. Ti voglio bene.》ci salutammo e tornai in casa. Benji riusciva davvero a capirmi. Lui mi conosceva meglio di chiunque altro e non potergli dire la verità mi spezzava il cuore. Tentai di concentrarmi sullo studio ma era molto difficile. Presto divenne sera e, dopo aver dato il fieno a Thunder e aver cenato, andai a dormire per cercare di scordare la conversazione con Benji.

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