CAPITOLO 2

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Piano piano mi svegliai. Il dolore alla testa era ancora insistente ma mi sentivo leggermente meglio. Lentamente aprii gli occhi e la prima cosa che vidi fu il bianco. Tutta la stanza era dipinta di bianco. C'era un televisore piccolo e nero, situato abbastanza in alto rispetto a dove mi trovavo io, che trasmetteva il telegiornale. Ero sdraiata su un lettino con le lenzuola bianche e la mia testa era appoggiata su un cuscino soffice, anch'esso bianco. Fuori dal vetro della porta si vedevano delle persone andare avanti e indietro per il corridoio che indossavano un camice bianco come la panna. Fu allora che realizzai di essere in un ospedale e mi ricordai di aver ricevuto uno zoccolo in testa. Mi girai e vidi mia madre che dormiva profondamente su una sedia accanto al mio letto tenendomi la mano. Aveva gli occhi gonfi e rossi, doveva aver pianto molto. La mia testa cominciò a girare. Chiamai mia madre e le mossi il braccio. Lei si svegliò di soprassalto e disse: 《Emily, cos'è successo? Ero così preoccupata per te!! Mi hanno chiamato dalla scuola e mi hanno detto che tu non c'eri così sono andata a cercarti e ti ho trovata a terra con la testa piena di sangue!!!》cominciò a piangere. Cercai di rassicurarla e sussurrai 《..Ho... visto... un cavallo... mamma dobbiamo... salvarlo!!! È pieno... di ferite.. e alcune potrebbero.. essere gravi...》tentai di alzarmi ma lei mi tenne ferma sul letto. Mi disse di stare tranquilla e di non muovermi e corse a chiamare un'infermiera. Le ubbidii visto che le mie forze mi impedivano di alzarmi. Dopo qualche minuto ritornò accompagnata da un'infermiera bionda, dall'aria molto simpatica. Mi chiese come stavo con un grande sorriso stampato sul volto. Le risposi che mi girava la testa e non riuscivo ad alzarmi. Cominciò a esaminarmi e alla fine disse che sarei potuta tornare a casa tra qualche giorno. Io scoppiai in lacrime e cominciai a dimenarmi per sfuggire dalla sua presa e andare a salvare quel povero cavallo. 《Mamma!! Non posso stare qui ferma senza fare niente mentre quel povero cavallo rischia di morire!! Non può sopravvivere se non facciamo qualcosa!!》 Urlai trovando improvvisamente la voce. Intanto arrivarono altri infermieri richiamati dalle mie urla e mi tennero saldamente sul letto mentre l'infermiera bionda mi iniettava qualcosa nel braccio. 《È solo colpa sua se ora tu sei qui, Emily!!!》mi rispose mia madre《se dovesse morire, io ne sarei molto felice!!! Un pericolo simile non può andarsene in giro a mandare le ragazze innocenti come te all'ospedale!!! Ora stai zitta e fà quello che ti dice l'infermiera, per favore!!!》stavamo urlando e ora molte persone che passavano davanti alla porta, rimasta aperta, ci fissavano con aria incuriosita. Mia madre era rossa in volto sia per la rabbia che per la vergogna, credo. Cominciai ad avere tanto sonno e, lentamente, mi addormentai. I giorni passarono davvero molto lentamente e li passavo dormendo, parlando con mia madre e guardare dei programmi sui cavalli. Il mio pensiero andava spesso al cavallo ferito. Finalmente, dopo 3 giorni, l'infermiera mi disse che potevo tornare a casa e si raccomandò di farmi riposare e di non farmi sforzare troppo. Appena arrivai a casa dimenticai tutti i dolori che ancora provavo e corsi nella mia stanza per sistemare la mia roba. Finii in un lampo e corsi in cucina con uno zainetto in mano e, mentre ci mettevo dentro qualche mela e qualche zuccherino, la mia mente correva nel campo insieme a quel magnifico cavallo. Appena finii presi la giacca e stavo per uscire quando mia madre arrivò. 《Dove vai?》mi chiese. Non volevo che si preoccupasse troppo quindi dissi:《Esco con Anna. Lo sai com'è lei, vuole sempre sapere ogni cosa》sorrisi. Anna era la mia migliore amica fin dalle elementari. Eravamo sempre inseparabili e amavamo entrambe gli animali. Lei amava i pettegolezzi e voleva sempre sapere tutto su ogni cosa. 《Va bene》disse infine mia madre 《ma non fare tardi!》《ok, grazie!!》le diedi un bacio sulla guancia e uscii contenta che avesse creduto alla mia bugia.

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