CAPITOLO 11

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CAPITOLO 11
"Kelly!!".
Furono le continue urla di mia madre a svegliarmi quel giorno,quella voce stridula ed esigente che necessitava di una risposta.
"Mamma sono sveglia",ammisi barcollando fino alla cucina,
"Sei pronta per la scuola domani?",quella domanda mi risuonó parecchie volte nella testa,come un suono martellante che mi ricordava quanto non avessi studiato per l'intera estate.
"Si ho studiato tutto",mentii,
"Puoi andare a fare la spesa? Il frigo è vuoto",la tentazione di fingermi malata fu soppressa quando mia madre mi tese la lista immensa di cose da comprare,la sua era una pretesa,non una richiesta,annuii scocciata afferrando il bigliettino stroppicciato,mi preparai e uscii.
Le scale sembravano non finire mai,nonostante il mio modesto appartamento era al primo piano.
Il Range Rover era parcheggiato proprio lì,davanti al mio cancello,Aaron era appoggiato sul cofano e imboccava una sigaretta ormai agli ultimi tiri.
"Allora mi segui davvero",la sua bocca si sollevó di scatto e mi sorrise,
"Forse hai ragione",aveva delle labbra perfette,non riuscivo a crederci,ero iptonizzata dal suo sguardo,ma allo stesso tempo non capivo,perchè era lì fermo sotto casa mia?
"Dove vai?",mi chiese avvicinandosi a me,
"A fare la spesa"-che stupida! Gli avevo detto la verità e quelle parole apparirono così stupide,tanto stupide che mi guardó ridendo,
"Ti accompagno",perchè era lì? Perchè voleva stare insieme a me? Aveva già una ragazza,perchè voleva me?
Aprii la portiera della macchina facendogli cenno di entrare,
"Andiamo con la mia?"-come potevo rifiutare?
"ok".
Fortunatamente il centro commerciale era vicino,il viaggio fu imbarazzante e silenzioso,nonostante l'avevo sorpreso più volte a fissarmi.
Il parcheggio era coperto,il buio più totale era calato su di noi e ad illuminarci rimasero solo i fari delle altre auto che presto uscirono tutte lasciandoci completamente soli.
"Perché sei venuto?",non rispose,si avvicinó al mio orecchio e cominció a baciarmi il collo,nella sua presa fu impossibile spostarmi,nonostante lo volessi.
I baci sul collo si facevano sempre più intensi e riuscivo a percepire la sua lingua che sfiorava il mio orecchio..tanto da farmi venire i brividi.
"Perchè ti voglio",l'eccitazione arrivó alle stelle,le mie guance presero fuoco e il formicolio che sentivo in basso si amplifico sempre di più.
Con un movimento brusco mi misi a cavalcioni su di lui,non percepivo nessuna erezione,stranamente,stavo sbagliando qualcosa?
Ci guardammo per una frazione di tempo,tanto piccola,quanto intensa,i nostri nasi si toccarono e presto le sue labbra arrivarono alle mie,le nostre lingue si incastravano perfettamente,come se ci baciassimo da tempo,come se avessimo fatto pratica per anni interi.
Il bacio fu intenso,ero abbastanza certa che nessuno mai mi avesse baciato in quel modo,era tremendamente sexy e avevo troppa voglia di farmelo,ci staccamo controvoglia e scoppiamo a ridere,forse potevamo essere amici o forse amici di letto?
"Baci meglio di Chantal",chi era Chantal? Assunsi un espressione interrogativa,
"Chi è Chantal",si incupì spiegandomi che Chantal era la sua fidanzata,che abitava dall'altra parte dello stato,si vedevano solo nel week-end,lì tutto fu chiaro,gli servivo,gli servivo per la sua astinenza da sesso dal lunedì al giovedì,gli servivo,forse quanto lui serviva a me.

Il mio intimo nero,la tua collana d'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora