CAPITOLO 7

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Capitolo 7
L'ultima sigaretta del pacchetto arrivó presto alle mie labbra,rendendo giustizia al viaggio lungo e straziante.
Lexy era ancora accovacciata dietro di me,quanto mi dispiaceva doverla svegliare,dormiva come un angioletto e stranamente non emetta suoni,avevamo dormito spesso insieme,o meglio lei aveva dormito con il suo continuo russare,in quel caso forse l'alcool l'aveva azzittita più di quanto ci fossi riuscita io in dodici anni.
"Lex è ora che tu vada a casa" le bisbigliai accarezzandole i capelli mentre biascicava qualcosa di incomprensibile,ci mise qualche minuto a realizzare il tutto,infine uscì dall'auto stampandomi un bacio sulla fronte.
Misi in moto dopo qualche minuto assicurandomi che entrasse nel portone senza nessun problema,poi accelerai in modo brusco alla ricerca di un tabbaccaio aperto.
I miei occhi furono catturati da un pub pieno di luci,risultava pericoloso,era pieno di uomini e io ero vestita da 'troietta',ma,nonostante ció avevo bisogno di nicotina,quindi scesi dalla macchina e mi diressi verso l'entrata.
E fu li che lo vidi per la prima volta,jeans stretti e una t-shirt blu slavata,in perfetta forma,spalle larghe e addominali pronunciati tanto da attirare la mia attenzione verso la maglietta,presto mi accorsi che mi stava fissando,tanto quanto io fissavo lui,mi sorrise malizioso come se fosse consapevole di quanto fosse perfetto e delle vibrazioni che mi faceva provare,nella parte bassa del mio corpo.
Odiavo i ragazzi sicuri di sè,odiavo i montati e quindi decisi di ignorarlo entrando dritta nel locale,presi le sigarette e uscii,aprendo la portiera dell'auto gli porsi un'occhiata veloce,mi guardava ancora,odiavo chi mi fissava,in quel momento odiavo quel ragazzo di cui non conoscevo nemmeno il nome!
Tremendamente irritata,sbattei lo sportello e mi diressi verso di lui a passo svelto,solo allora mi accorsi della fedina al dito e dei suoi tatuaggi.
"Ho per caso qualcosa in faccia che mi fissi?" gli chiesi spingendolo,oh diavolo era tremendamente tonico e mi fu impossibile non pensare a ció che ci fosse sotto la t-shirt stretta,
"Qualcuno qui ha la coda di paglia,mi sembra che anche tu mi guardassi" rispose con aria beffarda rivolgendo un sorriso ai suoi amici.
Mi sentivo presa in giro ed osservata quindi bofonchiai qualcosa ed entrai di nuovo nel locale,presi due birre e uscii di nuovo,senza degnarlo di uno sguardo,poco prima di entrare nella macchina gridai-"Sentitela di meno,che non sei dio",infine le sorrisi senza nemmeno aspettare una risposta misi in moto e partii a tutta velocitá.
Quel ragazzo era l'incarnazione perfetta della bellezza e diavolo si era Dio.
Diedi un'occhiata veloce allo specchietto retrovisore più volte per controllare in che stato assurdo fossi e mi accorsi che un Range Rover bianco da un bel pó mi stava dietro,qualche squilibrato mi stava seguendo?

Il mio intimo nero,la tua collana d'oroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora