15. Tirare pugni a un sacco

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I tre ragazzi si trovano a casa di Harry e, prima di cominciare a mettersi sotto con la chimica, stanno girovagando, curiosi, tra i mobili e le mensole del salotto degli Styles. Sono tutti incantati da premi, targhe, trofei e foto dei tempi d'oro del padre, quelli in cui era un famoso pugile. Desmond aveva una brillante carriera davanti a sé, il tutto rovinato a causa di un infortunio al ginocchio.

Harry, a modo suo, prova a spiegare ai ragazzi che il padre era un boxer e si rende conto che i due ragazzi, Louis e Liam, sono attirati perlopiù dall'oro delle medaglie e delle coppe che brillano tra l'arredamento; mentre Niall sono buoni dieci minuti che si trova davanti a una foto in bianco e nero di Desmond. In quel ritratto, il padre del ragazzo aveva appena vinto il campionato nazionale e l'arbitro tiene in alto il suo pugno sinistro, simbolo della schiacciante vittoria.

«Siete quasi uguali» bofonchia Niall, gli occhi ancora incollati alla foto.

Harry gli si avvicina, seguito subito da Louis e Liam. Nessuno dei quattro può negare l'evidente somiglianza che Harry ha con il padre: gli stessi occhi verdi e intesi; una massa di capelli castani e ricci, che ricadono scomposti sulla fronte e attorno alle orecchie; e un'altezza e una corporatura forte e possente.

«È vero» concorda Liam, «di sicuro hai ereditato la bellezza da lui.»

Harry arrossisce per quel complimento inaspettato e si sorprende di vedere che il ragazzo, al contrario, non si sente imbarazzato per ciò che gli ha detto. Questo lato un po' sfacciato e menefreghista di Liam gli piace, ma al tempo stesso lo spaventa: è sicuro che, se il ragazzo vuole qualcosa, farà di tutto pur di averlo, pur di essere contento.

«Tu sai fare a pugni?» domanda Niall, ma il suo commento viene ignorato da tutti. Louis e Liam, soprattutto, gli lanciano un'occhiata storta, come a volergli ricordare che qualche giorno fa le ha prese di santa ragione da Zayn. «Cioè, volevo dire...»

«Io non ho mai provato.» Una voce sovrasta quella di Niall ed è quella di Louis.

Subito, Harry si gira verso di lui e i loro occhi si incontrano.

«Cioè...» prova a spiegare meglio Louis, «mai tirato nemmeno un pugno a un sacco.»

Harry non se lo fa ripetere due volte e, veloce, afferra il polso del ragazzo; fa segno agli altri due di seguirlo e conduce i tre in una stanza vuota e che la famiglia utilizza più che altro come ripostiglio. Lì, attaccato al soffitto, c'è il sacco da boxe, fasciato di pelle marrone e imbottito da granulato di gomma, di Desmond.

Harry lo indica a Louis, ma lui, imbarazzato, scuote la testa. «No, io... non penso di sapere come si fa...»

Louis si gratta il capo, sempre più imbarazzato, e Harry gli si fa incontro. Lo conduce fino a che non si trovano esattamente di fronte al sacco, gli prende la mano sinistra e gli fa poggiare il palmo sulla superficie dura. Il ragazzo tasta e stringe il sacco, poi volta il viso verso Harry e gli dice che sembra veramente duro e che ha paura di farsi male. Così Harry va alla ricerca dei guantoni di suo padre. Li trova in un vecchio cartone riposto in un armadio, e glieli porge.

«Non so come...» sussurra Louis, i guantoni rossi stretti tra le mani. Harry lo aiuta a infilarli e lui sorride quando, stringendoli, si rende conto di quanto gli sembrino protettivi e forti. «Ora?» domanda.

Harry, prendendolo per i fianchi, lo sposta così che il suo viso sia esattamente in linea con la metà del sacco; poi fa lo stesso con gli altri due, mettendo Liam alla destra di Louis e Niall alla sua sinistra. Richiama l'attenzione dei ragazzi e mostra loro come posizionarsi: mette il piede destro davanti al sinistro, piega le ginocchia e alza i pugni, facendo vedere la "guardia". Si assicura che tutti abbiano assunto la posizione perfetta, quindi fa vedere loro come tirare i pugni: prima il destro, poi il sinistro. Per essere più chiaro, fa spostare Louis e tira due ganci al sacco, che si sposta oscillando di poco. I tre ragazzi, estasiati dalla sicurezza e dalla prontezza di Harry, si fomentano e iniziano a sfogare tutta la loro rabbia repressa su quel povero sacco, che non sa più da che parte muoversi per non ricevere colpi.

Attraverso i tuoi occhi - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora