Riprendere a vivere.

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Non so quanto tempo sia passato ma sono a Baker Street perché sento la voce di John e quella familiare di Rosie, la camera è quella che mi avevano assegnato quando sono arrivato.

Il comodino è ingombro di medicine, c'è un bicchiere di tè, una bottiglia d'acqua e un pupazzo a forma di orsetto che sicuramente è di mia cugina. La finestra è socchiusa, la tenda si muove lenta per uno spiffero di aria. Ho un pigiama pulito che sa di biancheria fresca.

Mi sento provato e debole ma non sento il dolore nel petto. Sollevo la testa e la metto sotto al cuscino. Sento i battiti del mio cuore rimbalzare regolari, mi ricordo di aver aggredito mio padre, di aver pianto e gridato. Provo un'immensa vergogna, sto fermo con la testa coperta.

"Ha il cuore affaticato, deve stare sereno. Questi colpi di testa sono pericolosi." Ho sentito una voce che lo diceva, ma non so chi fosse. Devo aver delirato, ho la testa vuota come le zucche di Halloween.

Finisco per addormentarmi sotto al cuscino, perché me lo tolgono dalla testa e mi girano lentamente.

"Sherrinford, per Dio, vuoi soffocare!"

 Mycroft mi guarda accigliato con la faccia tirata di chi non dorme da tempo, non è più perfettamente elegante. Mi sento in colpa, devo farmi perdonare gli enormi grattacapi che gli ho causato. Mi accorgo di essere rauco, devo aver urlato un bel po'.

"Scusami, papà, ho perso la testa. Non so perché ho reagito così." 

Cerco di rasserenarlo mentre mi preoccupo per lui. "Hai l'aria stanca, non stare in pena per me." Sorride e si siede sul bordo del letto, appoggia la mano sulla mia ed è piacevole sentirlo.

"Come non potrei figliolo, se ti sei quasi ammazzato preso dalla paura." Parla con lentezza misurando le parole, esita per una manciata di secondi.

"Sei imprevedibile Sherrinford, ma per quanto ti ribellerai sarò sempre presente. Devo recuperare anni di abbandono." Si ferma, prende un respiro profondo. "Dovevamo contenere Rosie che come tutti i bambini è schietta e senza pregiudizi." Abbassa la testa e sospira.

Sente la mia mano contrarsi e rialza lo sguardo.

"Perché?  Lei sa che potrei morire! È questa la verità, lo sente. Non datele colpe inutili, sa cosa aspettarsi da me." Allontano la mano dalla sua e mi stringo nella coperta fiorata, le labbra strette in una smorfia beffarda.

"Invece di mentire a voi stessi, ammettete che potrei non farcela!" Alzo la voce e me ne pento subito dopo, vedendo il volto turbato di papà.

Sprofondo giù con la testa pesante. Lui tentenna, la mano appoggiata nel letto abbandonata dal calore della mia. La ritira piano e la porta sul ginocchio, strofina la stoffa dei suo calzoni costosi, è troppo coinvolto, incespica nelle parole quando tenta di parlare.

"Non ci provare Sherrinford, non provare a lasciarmi. Non dopo la promessa che ho fatto a tua madre. Non ora che ti ho ritrovato."

Le spalle si incurvano e rabbrividisce come se il freddo entrato dalla finestra lo avesse colpito.

Lo vedo in difficoltà, gli afferrò la mano e la stringo con forza, devo essere più forte di lui per proteggerlo dal dolore che vedo  scorrergli dentro. È rimasto solo per troppo tempo e ha bisogno di me.

"Ti prego non angosciarti farò come dici. Seguirò le cure di John."

Mi allungo un po' e gli sfioro la guancia con una carezza appena accennata. Ci sorprendiamo entrambi del mio gesto, ma sento il desiderio d'iniziare ad amarlo, anche se molte cose ancora ci allontanano. "Papà, ti voglio bene." Gli sussurro incerto.

Lui si stacca imbarazzato e stupito. Non ha alcuna esperienza di emozioni, rimane immobile e raddoppia il respiro, con la mano libera mi arruffa i capelli. Ma gli occhi grigi lo tradiscono: sono diventati lucidi.

"Sii forte Hayc. Sei un Holmes, che diamine." Maschera bene la sua sorpresa, ma è sereno, sorride come sa fare lui soltanto, stringendo appena le labbra. Poi mi invita ad alzarmi.

"Fatti una bella doccia. Anthea ha portato degli abiti nuovi ha occhio per le taglie e anche buon gusto. Sono sistemati nell'armadio. Tra poco ceniamo tutti insieme." Si alza,  le spalle sono dritte e forti fa per uscire ma si gira improvvisamente.

"Rosie è impaziente di vederti, le abbiamo detto tutto, non devi mentire, ragazzo mio." Inclina la testa di lato e sorride benevolo: il British Government ha ripreso il controllo. 

Un piccolo posto dentro al cuore :  Sherrinford Haycok HolmesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora