*ore 7:30*
Pov RyanAbbiamo appena finito di fare colazione, ed ora siamo tutti seduti sul divano, ma tra dieci minuti i nostri fratelloni ci portano a scuola, ma sono in ansia, perchè ieri non ho fatto i compiti e non ho detto niente ai miei fratelli, ma ora è troppo tardi per rimediare.
DANIEL: "Piccolo che c'è, perché sei così teso?" dice vedendomi preoccupato
RYAN: "È che non mi va di andare a scuola" dico inventandomi la prima scusa che mi viene in mente per rimanere a casa
DANIEL: "Dai amore vedrai che passeranno velocissime queste ore" dice sorridendomi, mentre io metto il broncio
ALEX: "Che succede?" dice entrando in salone
DANIEL: "Non vuole andare a scuola"
ALEX: "E perché piccolo?" dice abbassandosi alla mia altezza
RYAN: "No niente niente, vado in macchina" dico non volendo dire la verità ai miei fratelloni per paura della loro reazione, così do un bacino ad Alex e Daniel e vado in macchina dove erano già tutti gli altri.
CHRISTIAN: "Bene bimbi, siamo arrivati, ora andate prima che suona su" dice aprendo la portiera dopo dieci minuti di viaggio
Così io e i miei fratelli scendiamo della macchina e ci dirigiamo ognuno nella sua classe.
Sono passate due ore, e ora abbiamo la materia di cui non ho fatto i compitiMAESTRA: "Bambini mettete i quaderni sul banco così passo a controllare i compiti" dice mentre io vedo tutti i miei compagni prendere i quaderni per poi metterli sul banco
Cavolo e ora che faccio?!
MAESTRA: "Ryan dove è il tuo quaderno?" dice non vedendo nulla sul mio banco
RYAN: "Maestra sarò sincero con lei, io il quaderno c'è l'ho ma i compiti non li ho fatti" dico abbassando la testa
MAESTRA: "Ryan apprezzo la tua sincerità, ma devo metterti una nota, e poi i tuoi fratelli mi hanno detto che se succede o combini qualcosa devo avvisarli" dice prendendo il mio diario e incominciando a scrivere, mentre io metto la testa sul banco e inizio a piangere.
Passano altre quattro ore e usciamo da questo inferno che chiamano 'scuola'. Vedo la macchina di Christian, così mi dirigo verso la macchina a testa bassa e salgo, sfortunatamente sono stato il primo a salire, infatti ora siamo solo io e Chris che aspettiamo che escano anche gli altri.
CHRISTIAN: "Ehy piccolo, com'è andata?" dice guardandomi dallo specchietto della macchina mentre io continuo a fissare le mie scarpe e non dico niente
CHRISTIAN: "Ehy amore è successo qualcosa? Perché sei così silenzioso?" dice girandosi e guardandomi negli occhi ed io scoppio a piangere
CHRISTIAN: "Ryan che è successo?" mi chiede ma io non riesco a rispondere perchè in macchina entrano tutti gli altri miei fratelloni e Jacob vedendomi piangere, viene vicino a me
JACOB: "Ryli che succede?" mi chiama così da quando ha iniziato a parlare, perché quando ancora era piccolino non sapeva pronunciare bene il mio nome e per semplificarsi le cose mi chiamava sempre Ryli, ma questa cosa gli è rimasta col tempo, e quindi tutt'ora mi chiama così, ma non gli dico mai niente anche perché mi fa piacere che mi chiami così.
RYAN: "Niente piccolo va tutto bene" dico tirando su col naso, solo quando il mio fratellino mi guarda alzando un sopracciglio capisco di essere un pessimo attore.
RYAN: "Davvero, va tutto bene, tu non preoccuparti piccolo" dico e lui subito dopo mi abbraccia forte forte.
Quando siamo a casa, tutti scendono dalla macchina e sfrecciano in casa, cosa che stavo per fare anche io, ma mi ferma Christian
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La mia famiglia
General FictionQuesta storia parla della famiglia Anderson, composta da dieci fratelli e una sorella e non avendo più genitori definitivi da 12 anni, perché i loro genitori uscivano ed entravano dal carcere, i fratelli maggiori hanno sempre dovuto occuparsi e fars...