Capitolo 2:Lo smistamento

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Erano arrivati. Il castello di Hogwarts si ergeva imponente sul lago nero.
Alice era entusiasta.
Tra pochi minuti sarebbe stata smistata in una delle 4 case: sarebbe capitata in Grifondoro, come i suoi genitori.
Di questo ne era assolutamente certa!
Il pensiero di essere divisa da Draco, però, gli dispiaceva. Dopotutto gli restava soltanto lui, il suo migliore amico, qualcosa di più simile ad una famiglia in cui potesse sperare.
Appena entrati nel castello, i ragazzi videro una strega alta, dai capelli corvini, vestita di verde smeraldo.
“mamma mia com’è seria, quasi fa paura” sussurrò Draco, beccandosi un'occhiataccia da una ragazza riccia,vicino a lui.
 “Ecco qua gli allievi del primo anno, professoressa Mcgranitt” disse il guardiacacce, un somigliante che li aveva accompagnati al castello con delle barche.
Grazie, Hagrid. Da qui in avanti li accompagno io”.
 La sala d'ingresso era così grande, le pareti di pietra erano illuminate da torce fiammeggianti, il soffitto era talmente alto che si scorgeva a malapena e di fronte a loro una sontuosa scalinata in marmo conduceva ai piani superiori.
I ragazzi seguirono la professoressa Mcgranitt calpestando il pavimento fatto di lastre.
“Benvenuti a Hogwarts” ,disse la professoressa Mcgranitt, “Il banchetto per l'inizio dell'anno scolastico avrà luogo tra breve, ma prima di prendere posto nella Sala Grande, verrete smistati nei vostri dormitori. Lo Smistamento è una cerimonia molto importante, perché per tutto il tempo che passerete qui a Hogwarts, il vostro dormitorio sarà un po' come la vostra famiglia. Frequenterete le lezioni con i vostri compagni di dormitorio, dormirete nei locali destinati al vostro dormitorio e passerete il tempo libero nella sala di ritrovo del vostro dormitorio. I quattro dormitori si chiamano Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde. Ciascuno ha la sua nobile storia e ciascuno ha sfornato maghi e streghe di prim'ordine. Per il tempo che resterete a Hogwarts, i trionfi che otterrete faranno vincere punti al vostro dormitorio, mentre ogni violazione delle regole gliene farà perdere. Alla fine dell'anno, il dormitorio che avrà totalizzato più punti verrà premiato con una coppa, il che costituisce un grande onore. Spero che ognuno di voi darà lustro al dormitorio cui verrà destinato. La Cerimonia dello Smistamento inizierà tra pochi minuti, davanti a tutti gli altri studenti. Tornerò non appena saremo pronti per la cerimonia. Vi prego di attendere in silenzio”.
"Di preciso, in che modo ci smistano per dormitorio?" chiese un ragazzo dai capelli scuri. "Una specie di prova, credo. Fred ha detto che fa un sacco male, ma penso che stesse scherzando" rispose un’altro dai capelli rossi.
Alice scattò “quel Fred? Il ragazzo del treno?”, si chiese mentalmente.
Poi ricordò le parole del rosso “anche mio fratello Ron”.
Nel frattempo la Mcgranitt era tornata “Mettetevi in fila e seguitemi”, ordinò.
Ed entrarono in quella che doveva essere la Sala Grande.
 

Fred Weasley era seduto al tavolo con tutti gli altri Grifondoro, lo sguardo fisso sulle porte della Sala Grande. Sembrava impaziente di vedere i nuovi primini.
Eccoli lì, che entravano in fila, scortati dalla professoressa Mcgranitt.
Gli occhi di Fred passavano su un ragazzo alla volta, come se li stesse esaminando.
“Chi stai cercando Freddie?”, chiese il gemello accanto a lui.
Senza voltarsi, il rosso rispose “Nessuno George, sono solo curioso di vedere la faccia impaurita di Ron”.
Poi la vide, la ragazza del treno era insieme a tutti gli altri, nell’attesa di essere smistata.
Fred l’osservò nei dettagli: capelli bruni, ricci. Era bassina. Quando si voltò fu completamente abbagliato dai suoi occhi: erano di un blu profondo.
Gli comparve un sorriso sul volto, poi distolse lo sguardo.
Il tutto sotto gli occhi del fratello, che cercava inutilmente di capire cosa stesse succedendo.
Fred sperava che la ragazza finisse in Grifondoro.
 

Lo smistamento stava per iniziare.
Alice notò che tutti stavano fissando un  vecchio cappello, che se ne stava lì su uno sgabello davanti a loro.
A un certo punto, questi iniziò a parlare, intonando una canzoncina su Hogwarts e le sue case.
Non appena ebbe terminato la sua filastrocca, tutta la sala scoppiò in un applauso fragoroso. Il cappello fece un inchino a ciascuno dei quattro tavoli e poi tornò immobile.
A quel punto, la professoressa Mcgranitt si fece avanti tenendo in mano un lungo rotolo di pergamena.
“Quando chiamerò il vostro nome, voi metterete il cappello in testa e vi siederete sullo sgabello per essere smistati” disse.
L’attesa era diventata snervante per Alice.
La professoressa chiamò Draco, che, come aveva previsto, venne smistato in Serpeverde.
Dopo un paio di nomi, arrivò il suo turno.
“Black, Alice”, la Mcgranitt chiamò.
Dei sussurri si sparsero per tutta la Sala Grande: “è quella Black?”, “la figlia dell’assassino?”, “la figlia di Sirius Black?”...
La Mcgranitt intimò il silenzio.
“Bene, bene, bene…” cominciò il cappello “...abbiamo un Black eh?! Vedo molta ambizione nella tua famiglia, anche coraggio. Ma dove ti metto? Mh si, ci sono… SERPEVERDE”, sentenziò infine.
Serpeverde. Alice non se lo aspettava, voleva distinguersi dai Black, come aveva fatto suo padre.
Ma non si perse d’animo, aveva Draco con lei e non poteva essere più felice di così.
Sentiva gli occhi di tutta la sala su di lei, come biasimarli? Era la figlia di un pluriomicida.
L’attenzione su di lei venne sviata quando venne chiamato Harry Potter.
Sia lodato Potter”, pensò.
Alzò lo sguardo verso il tavolo dei Grifondoro, casa dove era stato appena smistato Potter.
Notò un ragazzo che le sorrideva.
Era il ragazzo del treno, Fred.
Senza esitazione, ricambiò il sorriso, per poi iniziare a mangiare assieme ai suoi nuovi compagni.

La figlia di nessuno.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora