Halloween era passato.
Un Troll era scappato dai sotterranei ed aveva aggredito una ragazza del primo anno, Hermione Grenger.
Insomma una cosa da tutti i giorni!
All'inizio di novembre cominciò a fare molto freddo. Le montagne intorno alla scuola si tinsero di un grigio glaciale e il lago divenne una lastra di gelido metallo. Tutte le mattine il terreno era coperto di brina.
La stagione del Quidditch era iniziata. Quel sabato, si sarebbe giocata prima partita: Grifondoro contro Serpeverde.
Draco era eccitato all'idea di vedere la faccia di Potter spiaccicata al suolo.
Lui ed Alice non avevano ancora fatto pace. Un po' si sentiva in colpa, era dispiaciuto; non era di certo la prima volta che litigavano, ma ormai erano giorni che non si parlavano e lui ci stava male. Tuttavia era troppo orgoglioso per chiederle scusa.
Lo stesso era per la ragazza, anche se ad aver sbagliato era Draco: aveva usato parole molto dure.
Il sabato arrivò presto: la giornata si presentava luminosa e fredda. La Sala Grande era piena del profumo delizioso delle salsicce fritte e dell'allegro chiacchiericcio dei ragazzi che non vedevano l'ora di assistere a una bella partita.
Alice era entusiasta.
Dall'altra parte, al tavolo dei Grifondoro, qualcuno era molto agitato.
Fred Weasley era convinto che avrebbero perso e che non avrebbe giocato bene.
Non aveva nulla di cui preoccuparsi, lui e il gemello erano i migliori battitori di sempre.
"Fred, ora mi dici cosa ti preoccupa" sentenziò George.
"Pensi che ci sarà?", poi vedendo lo sguardo perplesso del gemello, "Pensi che lei ci sarà? Alice, intendo".
"Si, dopotutto è la sua casa a giocare contro di noi" rispose il fratello.
"Sbaglierò tutto, mi renderò ridicolo e lei non vorrà più parlarmi", si lamentò il rosso, "Si è così, probabilmente è meglio che io non giochi".
Oliver Baston, che aveva ascoltato tutto, "Weasley! Alza il culo e muoviti. Dobbiamo vincere assolutamente. Voglio vedere la faccia di Flint quando perderà"
"Signorsì capitano" rispose Fred.
Lui e gli altri giocatori si avviarono agli spogliatoi.
Erano le 10:30 quando Alice decise di avviarsi verso il campo di Quidditch per prendere posto sugli spalti.
Camminava a testa bassa per evitare che l'aria gelida la colpisse in pieno, ma finì lo stesso per essere colpita da qualcosa, o meglio da qualcuno.
"Scusami, non ti ho visto, ero sovrappensiero. Oh Ali, sei tu" disse il rosso imbarazzato.
"Fred, ciao! Sembri agitato" disse lei.
"Un po'. Ho paura di non dare il meglio di me e fare una figuraccia", chinò il capo, sconfortato.
"Fred guardami", disse lei dolcemente. Prese il viso del ragazzo e lo alzò fino a far scontrare i propri occhi.
Poi fece qualcosa di inaspettato, abbraccio il ragazzo e disse "sei in gamba, puoi vincere. E anche se sono Serpeverde, tiferò per te", poi gli diede un bacio sulla guancia e si avvio verso gli spalti.
Prima di sparire si girò e urlò ad un Fred più rosso dei suoi capelli un "in bocca al lupo".
Nessuno, neanche Fred stesso, avrebbe potuto descrivere le emozioni provate.
Ora si che si sentiva pronto, sarebbe entrato in quel campo e avrebbe spaccato tutto.
E così fu, Fred diede il massimo e Grifondoro vinse, anche se Harry Potter rischiò di morire strozzato dal boccino.
A fine partita, Alice si affrettò a raggiungere Fred.
Era di spalle, non si era accorto del suo arrivo.
Fece cenno a George di stare zitto e, sollevandosi sulle punte, coprì gli occhi di Fred con le mani.
La ragazza improvvisò una voce roca, mascolina e disse "Chi sono?"
Fred la riconobbe subito, non dalla voce, ma dal suo profumo: sapeva di gelsomino e muschio bianco.
Era delicato, proprio come lei.
Fred si girò di scatto e abbracciò la ragazza, George decise di lasciarli soli.
Dopo quello che sembrò un abbraccio infinito i due si staccarono.
"Grazie" disse Fred.
"Per cosa?" chiese la ragazza con un sorriso a 32 denti.
"E' stato merito tuo e delle tue parole" disse lui.
"No Fred, è solo merito tuo", sorrise Alice.
"Dobbiamo festeggiare", cominciò lui, "non so, magari in questi giorni potremo fare una passeggiata. Ti va?"
"Mi stai chiedendo di uscire?" fece lei.
"Ehm.. si, cioè niente di impegnativo, però, ecco...", Alice lo interruppe subito "Ne sarei onorata Weasley".
"Oh bene! Allora ci si vede Black" le diede un bacio sulla guancia e raggiunse i suoi compagni di squadra che lo stavano aspettando.
Alice era rimasta lì, imbambolata. Era al settimo cielo.
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La figlia di nessuno.
Fanfiction~in corso~ Bene e male possono coesistere? L'amore può vincere sulle forze oscure? O saranno le forze oscure a vincere sull'amore? Riuscirà Alice, a convivere con entrambe? // Era di spalle, non si era accorto del suo arrivo. Fece cenno a George di...