Erano passati due mesi dall'inizio della scuola, Halloween si avvicinava, anche se Alice non era pienamente euforica. Le feste non le piacevano, non poteva festeggiarle con i suoi genitori.
I continui chiacchiericci su di lei non erano finiti, ma non le importava più: se n'era fatta una ragione.
Draco era sempre con lei, non la lasciava un secondo, sempre pronto a difenderla, anche se la ragazza aveva più volte provato a dissuaderlo.
Una mattina lei, Draco, Tyler e Goyle si stavano dirigendo verso la Sala Grande, quando videro Harry Potter e Ron Weasley correre nella sala d'ingresso: Harry aveva un pacco tra le mani.
Draco afferrò il pacco dalle mani di Harry e cominciò a tastarlo.
"Ma questo è un manico di scopa" disse restituendolo sgarbatamente a Harry: era palesemente geloso.
"Questa volta sei rovinato, Potter, a quelli del primo anno non è permesso possederne di personali".
Ron non riuscì a trattenersi.
"Non è una vecchia scopa qualunque" disse, "è una Nimbus Duemila. Cosa dicevi tu, Malfoy, che a casa hai una Comet Duecentosessanta?Le Comet fanno un sacco di scena, ma non sono certo al livello delle Nimbus".
"Ma che cosa ne vuoi sapere tu, Weasley, che non ti puoi permettere neanche mezzo manico!" lo rimbeccò la serpe. "Immagino che tu e i tuoi fratelli dovete mettere da parte un rametto alla volta".
"Ora basta Draco, stai esagerando. Non mi sembra giusto offendere. Non tutti navigano nell'oro come te. E poi si dia il caso che Harry se lo sia meritato. E' stata la Mcgranitt a volerlo nella squadra di Grifondoro. Smettila di fare il bambino viziato, sei solo geloso." Alice sgridò Draco.
"Ma tu da che parte stai?" sbottò il biondo per poi allontanarsi.
Alice sorrise ai grifondoro e andò a sedersi al tavolo dei serpeverde. Draco non le rivolse la parola per tutto il pranzo, anzi si alzò lasciandola lì da sola.
Alice non si sentiva minimamente in colpa per aver trattato Draco così, se lo meritava.
Non le piacevano nè gli insulti, nè le distinzioni tra famiglie di maghi.
Forse era stata un po' dura, ma era certa che l'amico l'avrebbe perdonata.
Lui non era cattivo, Alice lo sapeva bene, la cattiva influenza del padre, però, lo portava a comportarsi in questo modo. Forse era ancora piccolo per rendersene conto, ma lei era sicura che prima o poi l'avrebbe capito.
Harry e Ron erano tornati al tavolo dei grifondoro, Ron era entusiasta.
"Hey fratellino perchè quella faccia sorridente" chiese Greorge.
"La Black ha dato una lezione a Malfoy, ha insultato Ron e la vostra famiglia e lei vi ha difesi", rispose Harry prendendo un pezzo di pane.
Al nome "Black" Fred scattò, pareva molto più interessato alla conversazione.
"Si dovevate esserci, Alice è stata fantastica" disse Ron mentre si ingozzava di pollo.
"E così si chiama Alice" pensò Fred tra sè e sè, sorridente come non mai.
Erano più o meno le 4 di pomeriggio, Alice stava cercando Draco. Subito dopo pranzo avevano avuto una discussione: il ragazzo non voleva che socializzasse con i traditori e i babbani, come voleva suo padre, ma Alice non era d'accordo. Si urlarono contro insulti e cattiverie, fin quando Draco non le urlò che era stata contaminata dalla feccia-weasley e non valeva niente, era e sarebbe stata solo la figlia di un assassino.
Era offesa si, ma sapeva che Draco non voleva dire quelle cose. Era la rabbia a parlare.
Il ragazzo era solito andare al Lago Nero quando voleva stare da solo, così la ragazza penso di andare lì.
Arrivata, invece di Draco trovò Fred.
"Anche tu qui" disse Alice.
Il rosso sobbalzò "Volevi uccidermi per caso? Mi hai fatto prendere un colpo."
Scoppiarono a ridere entrambi.
"Cercavo Draco, abbiamo litigato" confessò Alice.
"Oh immagino sia per come ci hai difeso, grazie" rispose Fred.
"Non devi ringraziarmi, non mi piacciono queste cose. E' stato ingiusto. Mi dispiace però, non volevo trattarlo così. Ma lui odia chi gli va contro, così ha trattato male anche me. Non voglio perderlo, è l'unico amico che ho...", tirò su con il naso,"...qui mi odiano tutti. Non voglio restare sola" scoppiò a piangere.
"Vieni qui..." il rosso allargò le braccia e senza esitare Alice ci si tuffò dentro "...ci sono io, non sei sola".
La ragazza scoppiò a piangere, mentre il rosso le accarezzava la schiena.
Si stava sfogando, dopo che in questi mesi si era tenuto tutto dentro. Voleva fare la dura, innalzare un muro per proteggersi dalle continue dicerie, fingere che tutto andava bene, ma non poteva resistere a lungo.
Dopo un po' si asciugò le lacrime, "Scusa, ti ho bagnato la felpa".
"Tranquilla, stai meglio?" chiese Fred accarezzandole una guancia.
Al tocco scatto in avanti e si alzò imbarazzata, "Ora si, grazie. Sarà meglio che vada."
"Resta.", Fred guardò la ragazza con occhi imploranti, "Non ti vorrai mica perdere il tramonto, Alice?!"
"Aspetta un attimo, io non ti ho mai detto il mio nome!"
"Beh ho dovuto investigare" sorrise Fred.
"Sei uno stalker Fred Weasley?" rise anche lei.
il ragazzo non rispose, le indicò però il tramonto.
Alice si girò verso il lago: il cielo diventò di un bel rosso caldo, creando un'atmosfera rassicurante. Le nuvole si perdevano all'orizzonte e con gli ultimi raggi del sole ancora presenti, si potevano già ammirare piccoli puntini luminosi nel cielo, le stelle. Ed ecco che nella parte opposta apparve la luna, segno che stava arrivando la sera.
I volti dei ragazzi erano illuminati dagli ultimi raggi di sole.
"È bellissimo!"esclamò Alice.
"Si, lo è", ma Fred non stava guardando il tramonto, bensì lei.
"Il tramonto non è nulla in confronto alla tua bellezza" pensò Fred, ammaliato dalla ragazza.
Restarono ancora lì, seduti sulla riva per un po', prima di alzarsi e andare ognuno nel proprio dormitorio.•SPAZIO AUTRICE•
yeeeee sono riuscita ad aggiornare!
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A presto per un nuovo capitolo.
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La figlia di nessuno.
Fanfic~in corso~ Bene e male possono coesistere? L'amore può vincere sulle forze oscure? O saranno le forze oscure a vincere sull'amore? Riuscirà Alice, a convivere con entrambe? // Era di spalle, non si era accorto del suo arrivo. Fece cenno a George di...