Capitolo 3: Il pranzo

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Il giorno seguente, Alice si alzò e dopo un'abbondante colazione, si diresse con Draco alla prima lezione.
Nei corridoi, fu subito seguita da una serie di sussurri.
Molti ragazzi si scansavano, quasi avessero paura, altri la indicavano e la fissavano sbigottiti.
"La figlia di Black...", "è un'assassina...", "chissà se avrà preso da sua cugina...", "guardate è la Lestrange da ragazza"...
"ORA BASTA", ruggì Draco, "Non avete nient'altro da fare che sparlare, filate via!"
"Tranquillo Draco, basta ignorarli", Alice guardò l'amico con occhi riconoscenti, ricevendo in cambio un caloroso abbraccio.
Dopo Incantesimi, una noiosa lezione di Storia della Magia e un'altra di Trasfigurazione, a detta di Alice la più eccitante, arrivò l'ora di pranzo.
Si sedette al tavolo con gli altri Serpeverde, ma aveva lo stomaco chiuso.
Il continuo essere additata dagli altri studenti, gli sguardi pieni di paura e i bisbigli non aiutavano di certo.
"Ali mangia o ti sentirai male. Lasciali perdere, non sanno quello che dicono.", provò inutilmente il suo migliore amico.
Sperava che, come la sera precedente, alla vista di Potter l'argomento principale diventasse lui, ma non accadde.
Fu distratta dall'arrivo di un gufo, era una lettera indirizzata a Draco.
Figliolo,
sono molto orgoglioso che tu sia finito in Serpeverde! Ma, d'altronde, lo sapevamo sin dall'inizio.
Sii fiero di essere un Malfoy e rendi onore alla tua famiglia.
Non avvicinarti ai mezzosangue, sta lontano dalla feccia Weasley e soprattutto Potter.
Tua madre manda i saluti a te e alla Black.
Quanto a lei, beh... Serpeverde eh?! Le sorprese non finiscono mai.
Tuo padre.
Sentendosi ancora più umiliata, Alice, con le lacrime agli occhi, lasciò la Sala Grande sotto lo sguardo dispiaciuto di Draco e, forse, anche di qualcun'altro.


Al tavolo dei Grifondoro il pranzo procedeva tranquillamente, accompagnato da risate e scherzi.
Tuttavia, qualcuno non sembrava prenderne parte.
"Ehi Freddie, tutto ok?", si sentì scuotere il braccio.
"Brutta-copia sta tranquillo, ero immerso nei miei pensieri", rispose il rosso.
Il gemello intercettò il suo sguardo e capì "Aaaah qualcuno ha fatto colpo", riferendosi indubbiamente alla riccia.
Fred accennò un sorriso.
Da quando la ragazza era entrata nella Sala Grande, non gli aveva staccato gli occhi di dosso neanche un secondo.
Si sentiva impotente, vedeva quanto la ragazza fosse triste e sentiva il bisogno di aiutarla.
Sapeva cosa turbava la ragazza e non poteva biasimarla, sapeva bene come ci si sentiva ad essere giudicato, etichettato senza neanche averlo conosciuto.
La sua famiglia, da sempre, è stata definita "Traditrice del proprio sangue", poichè socializzava con i nati-babbani.
A ciò si aggiungeva il fatto che la loro situazione economica non era delle migliori, in poche parole non navigavano nell'oro.
Tuttavia, Fred l'aveva superata, ora, assieme a suo fratello, era diventato il re degli scherzi in tutta Hogwarts.
Ad una certa vide la ragazza abbandonare il suo tavolo a passo svelto.
Senza salutare decise di seguirla, lasciando i compagni in uno stato di confusione.
La vide svoltare l'angolo e si affrettò.
"Hei tu!", urlò.
"ehi tu certo che potevi chiamarla meglio idiota di un rosso", la sua coscienza prese vita.
"Oh ciao..." sussurrò Alice, quasi non la sentì.
"Sei la ragazza del treno vero?" chiese.
"Oh Fred quanto sei stupido, certo che è lei. Hai appena fatto la figura dell'idiota, complimenti", il rosso maledì mentalmente la sua coscienza.
Non ricevette risposta, allora continuò "Ancora non so il tuo nome".
Alice alzò gli occhi "Scusa... e che... vorrei stare un po' da sola. Non mi sento molto bene."
Ma il rosso non voleva mollare "Io sono Fred, Fred Weasley".
"lo so..." pensò la ragazza o così credeva.
"la mia fama mi precede, dopotutto sono una celebrità" disse Fred con un sorriso a 32 denti.
Alice accennò un sorriso.
"Che ci fai qui?" chiese la ragazza.
"Beh qui ci studio sai, è una scuola", rispose.
Alice rise "dicevo qui con me, non hai paura?"
"E perchè scusa?" chiese Fred.
"Beh sono una Black, un'assassina...", fu interrotta dal rosso "sciocchezze, non ti conosco neanche perchè dovrei considerarti un'assassina? Solo perchè sei la figlia del famigerato Sirius Black? E con questo? Non sono i nostri genitori a definire quello che siamo."
Alice rivolse uno sguardo riconoscente al rosso, che cambiò discorso "vedo che passi molto tempo con Malfoy... è il tuo ragazzo?"
"Draco è il mio migliore amico, mio fratello, vivo con lui e non potrebbe mai essere il mio ragazzo."
"Bene", affermò Fred.
"Scusami, ma se non ti dispiace dovrei andare", disse Alice.
"Mi dici prima il tuo nome?", domandò Fred.
"Ciao Rosso, ci becchiamo in giro", salutò la ragazza per poi avviarsi verso i sotterranei.
"Ciao Black, prima o poi lo scoprirò!" urlò Fred.
E con un sorriso il rosso raggiunse gli amici nella Sala Grande.

•SPAZIO AUTRICE•
Questo capitolo fa un po cacare, non sono molto soddisfatta.
Comunque... se a voi è piaciuto lasciare una stella e un commento.
Al prossimo capitolo.❤


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