"Forgive us now for what we've done
It started out as a bit of fun,
Here take these before we run away
The keys to the Gulag"
La notte calò confortante sulla costa francese, trascinando con sé le tenebre che circondavano ogni lato del paese come una morbida coperta. La tiepida brezza di fine estate sembrava cullare la natura in cui la tenuta della famiglia Rosier era immersa, protetta da svariati incantesimi di disillusione per tenere alla larga curiosi babbani e le piante rampicanti, situate sulla facciata principale della romantica struttura, si stavano dilettando in un ballo frenetico estasiate dal morbido vento.Aymon Rosier era sdraiato su uno dei numerosi divani di pelle della libreria personale di suo padre con le gambe gettate sullo schienale, quando la finestra si aprì rumorosamente permettendo alla corrente di insediarsi nella stanza ed estinguere le candele che stavano illuminando debolmente le pagine del libro che il bambino teneva fra le mani. Con un sospiro Rosier gettò un'occhiata all'amico, Duncan Nott, che fece una smorfia e si rannicchiò su un lato, ormai entrato in una fase di sonno profondo.
I lunghi ricci gli ricaddero sulla fronte mentre poggiava i piedi sul pavimento e muoveva i primi passi verso la porta finestra dall'altro lato della stanza, il rumore della festa che giungeva al termine giunse alle sue orecchie e Aymon si avvicinò alla ringhiera del balcone mentre il seme della curiosità si piantò nel suo stomaco fiorendo sotto la sua pelle.
Accolse il freddo del metallo contro i palmi delle sue mani e sporse la testa in tempo per vedere il padre mentre chinava leggermente il capo, in segno di saluto, al ministro della magia.Colse immediatamente il modo in cui le spalle del padre si rilassarono mentre scambiava parole incomprensibili alle sue orecchie con il tarchiato ministro, il quale aveva il viso vermiglio per il troppo vino e che si lasciò andare in una profonda risata che scosse tutto il suo corpo, prima di poggiare una mano sulla spalla del padre con uno sguardo colmo di comprensione. La famiglia Rosier da tempo ormai era solita intrattenere ospiti con noiosi banchetti e balli eccentrici che facevano invidia alle corti più rinomate, nel disperato tentativo di rimanere nelle grazie della società magica occidentale e delle Sacre Ventotto.
Vinda Rosier, sua zia, si era insidiata tempo prima tra i seguaci di Grindelwald ubriaca di gloria e potere e fin da subito il leader notò il suo talento nel macchiarsi di peccati degni dei penitenti dell'inferno dantesco e decise di far cadere su di lei l'onore di divenire la sua glaciale mano destra, facendo precipitare il nome della casata Rosier nella vergogna e nel disprezzo.
Tuttavia Aymon non trovava la situazione così terribile come la facevano sembrare gli sguardi apprensivi e disgustati dei genitori, poiché per lui aveva significato poter crescere vicino ai suoi migliori amici i quali nonostante avessero il nome immacolato, non ebbero scampo dagli sguardi glaciali, dalle pressioni sociali e dalle parole callose delle loro stesse famiglie, proprio come lui.La sua attenzione venne catturata da una falena che si era posata vicino alla sua mano e Aymon ispezionò il suo dorso con le sopracciglia aggrottate, facendo scorrere il suo sguardo lungo le linee bianche che si intrecciavano a formare un teschio.
Un colpo sul retro della sua testa lo fece tornare alla realtà e si voltò per incontrare gli occhi verdi di Duncan Nott che se ne stava al centro della stanza con le braccia conserte
STAI LEGGENDO
journal [tom riddle]
FanfictionI want to be good and pure But I'm not I'm not I̶'̶m̶ ̶n̶o̶t̶ *** (La storia non seguirà la linea temporale canonica.)