Summer On You III

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Domenica 4 agosto

Domani saremmo partiti di ritorno a casa.
Ero veramente triste.
L'estate stava per finire, o almeno per noi.

Nelle ultime settimane di luglio avevamo visitato San Francisco, San Diego, Malibù che erano vicine a L.A.

Eravamo stati a Bel Air, uno dei quartieri più costosi e lussuosi di Beverly Hills per eccellenza. È situato sopra una collinetta dove si trovavano le dimore di centinai di celebrità.

Tutti i giorni andavamo in spiaggia, dato che Nick aveva smesso di lavorare per i genitori di Lindsay: avevamo tutto il tempo per noi.

Di fatti penso che sia stata la prima volta che mi sia abbronzata così tanto in vita mia, solitamente a Charlotte non andavo così spesso al mare, preferivo andare in piscina con le ragazze. E non prendevo il sole.

Oggi stavamo andando a Beverly Hills per l'ennesima volta. Amavo quel posto.
Sembrava un altro mondo.
E camminare con lui mi faceva sentire dentro un film.

Di ritorno da Beverly Hills Nick fece la strada del Sunset Strip. La parte di Sunset Boulevard che unisce Hollywood a Beverly Hills è definita Sunset Strip, un tratto di 2,4 km dove converge la vita mondana di West Holywood, fra Vip, boutique alla moda, locali storici, night clubs e alberghi esclusivi.

Era stupenda quella zona, poi al tramonto.

Sorridevo e guardavo tutto attorno a me. Mi sarebbe mancato tutto questo. Mi sarebbe mancato stare con lui. Tutti i giorni.
Visitare e scoprire nuovi posti.

Guardai Nick che guidava, lui mi guardò e sorrise.
Io gli sorrisi.
Quanto era bello tutto questo.
Quanto lo amavo.

Durante queste ultime settimane avevamo raggiunto un altro livello di intimità, di complicità.
Mi sentivo infinita. Era felice. E tutto questo grazie a lui.

Mi appoggiò la mano sul ginocchio, massaggiandomelo.

Chissà cosa sarebbe successo dopo queste vacanze.
Era inevitabile non pensare a questo. Ma potevo scacciare via questi pensieri e ripensarci tra qualche settimana.

Quello che era certo era come sarebbe finita questa serata, lo sapevamo tutti e due.
Infatti entrati dentro l'appartamento io ero in braccio a lui, senza scarpe.

Io cercavo di togliermi la maglietta, ma non riuscivo.
<<Aspetta... Letto...>> disse tra un bacio e l'altro.

Una volta in camera lui si sedette sul letto con me.
Io ero sopra.
Mi tolsi la maglietta.

Le sue mani erano su i miei fianchi, prima di dirigersi verso il mio reggiseno, salirono verso le mie costole.
Accarezzò il mio tatuaggio.

Si, mi sono fatta un tatuaggio.
Eravamo riusciti a trovare un negozio che facesse a poco prezzo dei tatuaggi.

Me lo sono fatta circa due settimane fa.
Ero molto convita di questo, Nick decise di farsene uno. Così cogliemmo l'occasione di farcene uno di coppia.

Io scelsi un sole che sorgeva dall'acqua. Lo feci piccolino sulle costole.
Nick scelse di farsene uno uguale.
Ora avevamo un ricordo indelebile sulla nostra pelle. Uno dell'altra.

Nick mi baciò la pelle dove c'era il tatuaggio, provocando dei brividi.
<<Ti fa ancora male?>>
Io scossi la testa.
Lui continuò.
E come sempre una cosa tira l'altra.

E all'improvviso tra carezze, baci e gemiti qualcuno entrò in camera.
<<Nick, Gen ci siete?.... OH MIO DIO>>

Dire che ci siamo presi un colpo è poco.
Noi ci staccammo. Per fortuna che eravamo sotto le lenzuola.

Lost In Confusion Like An IllusionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora