L'aria fredda della notte colpì Louis come uno schiaffo in faccia. Tirò su la zip del giubbotto fino al mento e insaccò la testa nelle spalle. Eleanor lo aspettava insieme agli altri ragazzi, stavano di nuovo ridendo e scherzando tra di loro, i loro visi illuminati dalla luce fredda del lampione. Il tipo alto e insopportabile, Max, le mise una mano sulla spalla. Louis si sentì nauseato. Odiava quel tipo, lo odiava a pelle, odiava il suo modo di parlare come se fosse l'unica persona intelligente nella stanza, odiava come lo aveva fatto sentire un perfetto idiota quando gli aveva detto della sua professione. Una reazione completamente opposta a quella del ragazzo della stazione, Harry, ora sapeva anche il suo nome. Louis aveva apprezzato come lo aveva fatto sentire, il modo in cui lo guardava, come se fosse speciale e unico, nessuno lo aveva mai guardato così.
"Dio, spero proprio che mi chiami" pensò Louis. Poi infilò le mani nella tasca del giubbotto ed estrasse un pacchetto di sigarette e l'accendino. Doveva decisamente smettere, il suo allenatore non faceva altro che ripeterglielo, ma sinceramente oggi non era proprio la giornata adatta.
Si avvicinò lentamente al gruppo di ragazzi e porse le sigarette a Eleanor che declinò con un gesto della mano. Rimise il pacchetto nella tasca e ne estrasse l'accendino.
Si misero in cammino con Louis che chiudeva il gruppo, ostinatamente deciso a seguirli in silenzio senza neanche ascoltare il loro discorso.
Fumò in silenzio per tutto il tragitto, focalizzandosi sul profilo dei tetti e sulle luci della città, Manchester gli piaceva proprio. Rispetto alla sua città il paragone era insostenibile.
Si fermarono in una piccola piazza dominata da una chiesa con una semplice architettura di mattoni rossi e uno svettante campanile. Il gruppo si separò, Louis salutò con un gesto della mano e poi si allontanò camminando a fianco a Eleanor.
"Allora, cosa ne pensi dei miei amici?" chiese la ragazza infilando il suo braccio nell'incavo del suo.
"Simpatici sì, molto simpatici" rispose senza guardarla negli occhi e poi emise una boccata di fumo grigio che si dissipò nell'aria.
Eleanor gli prese la sigaretta dalle mani, la portò alle labbra e ispirò profondamente, "lo so che ti sei annoiato, non ti piace Max, vero?" gli restituì la sigaretta.
"Non mi sono annoiato, solo che non conoscevo più della metà delle cose di cui avete parlato oggi. E quel Max" Louis fece una pausa, non voleva ferire i sentimenti della ragazza "hai visto lui come mi ha trattato? Non è stato propriamente gentile, cosa dovevo fare?" prese l'ultimo tiro dalla sigaretta e poi la buttò sul marciapiede spegnendola con la suola della scarpa.
"Lui è così, non è cattivo, magari un po' presuntuoso" rispose la ragazza scrollando le spalle "devi farci l'abitudine. È divertente e molto intelligente. Dovresti vedere la sua media, è spaventosa".
"Immagino" disse Louis per chiudere il discorso.
Stettero in silenzio per un po'. La strada era estremamente tranquilla, nell'aria risuonava solo il rumore dei loro passi sul marciapiede.
Louis ruppe nuovamente il silenzio incapace di trattenersi: "lui ti piace vero" disse con tono malizioso e poi le diede un colpetto al fianco con il gomito.
"Oh piantala di fare il cretino, abbiamo finito le scuole medie da un pezzo" tagliò corto Eleanor "e poi non vuoi veramente aprire il discorso".
"In che senso?" Louis aggrottò la fronte.
"Cosa stavi facendo con il barista?" rispose Eleanor mimando il tono che prima aveva usato Louis.
"Niente cosa stavo facendo. Sfuggivo dalla vostra noiosissima compagnia" rispose seccato.
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With an empty heart - Larry Stylinson
FanfictionLouis si sente ad un punto morto nella sua vita e con la sua carriera da calciatore, sente di non avere più prospettive per il futuro. Ma un incontro inaspettato con uno studente di letteratura gli cambierà la vita per sempre aprendogli finalmente l...