Capitolo IX

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Harry si incamminò pigramente nel buio corridoio che collegava lo spogliatoio all'esterno dello stadio, le mani affondate nelle tasche e con un sorriso stupidamente esagerato stampato in faccia. Quando uscì dall'edificio ormai la folla si era diradata, rimanevano dei piccoli capannelli di persone sparsi nel parcheggio. Alla luce fredda dei lampioni avvistò solo Eleanor, poggiata contro il corrimano, che parlava con due figure di spalle. Era incerto se avvicinarsi o meno, uscì lentamente dal cancello e si fermò un poco in disparte.

"Ehi, tu" sentì Eleanor chiamarlo, si voltò e vide fargli un gesto con la mano per invitarlo ad avvicinarsi. Si avvicinò circospetto, mani ancora strette nelle tasche, la temperatura era scesa velocemente e Harry stava gelando nel cappotto. Le due figure anonime si rivelarono essere una ragazza con degli appariscenti capelli biondissimi, quasi bianchi, e una donna leggermente più bassa con dei lunghi capelli mori.

"Hai visto Louis? Ci sta mettendo una vita" chiese Eleanor guardandolo con uno stupido sorriso sarcastico.

"No, affatto, forse è ancora nello spogliatoio" mentì Harry stringendosi nelle spalle.

"Certo, immagino" rispose la ragazza con lo stesso tono beffardo di prima, "comunque loro sono Johannah e Lottie, rispettivamente la madre e la sorella di Louis" aggiunse indicando le due donne con cui stava parlando. Harry allungò la mano per presentarsi sfoderando il suo sorriso migliore, ecco una cosa che non si aspettava minimamente.

"Pensavo di conoscere tutti gli amici di Louis, tu sei nuovo" gli disse la donna mora con un tono gentile.

"Effettivamente sono nuovo" rispose Harry sorridendogli. "Ci siamo conosciuti a Manchester" aggiunse Eleanor.

"E sei venuto fin qui per vedere la partita? Molto carino da parte tua" il suo tono era cordiale e gentile, mentre invece la ragazza bionda lo guardava con sospetto, braccia conserte contro il petto e sguardo fisso su di lui.

Non ebbe tempo di rispondere nulla, la ragazza richiamò l'attenzione della madre con un gesto impaziente. La donna distolse lo sguardo da Harry e si rivolse ad Eleanor aggiungendo "credo proprio di dover andare via ora, si sta facendo tardi. Di' a Louis che è stato bravissimo e che lo aspettiamo a casa, va bene?".

"Certo, nessun problema" la rassicurò la ragazza, poi si salutarono. Harry le vide salire su una vecchia auto grigio chiaro e sparire dietro la curva della strada.

"Allora, veramente, dov'è l'altro idiota?" chiese Eleanor rivolgendo la sua attenzione completamente ad Harry ora.

"Magari non lo so veramente" si girò verso di lei e le sorrise ironicamente.

Eleanor gli rivolse uno sguardo di rimprovero e poi aggiunse: "certo come no, sistemati i capelli".

Harry arrossì lievemente e si passò le dita tra i capelli spettinati cercando di darsi una sistemata come meglio poteva.

Su di loro stava scendendo un cupo silenzio, Harry iniziava a sentirsi a disagio, maledisse mentalmente Louis che ci stava mettendo tutto questo tempo. In lontananza si sentivano ancora dei cori da stadio urlati in modo sguaiato, "qualcuno sta ancora festeggiando, eh" disse rimarcando l'ovvio senza sapere bene cosa dire.

Eleanor si strinse nelle spalle "non capita spesso di vincere qui, probabilmente andranno avanti per tutta la notte".

"A me sembra che hanno giocato bene" ribatté Harry per cercare di avviare una conversazione.

"Louis ha giocato bene, era..." gesticolò enfaticamente con la mano in cerca della parola specifica "...diciamo, motivato, a fare bella figura oggi. Però sì ha giocato bene, sembrava tornato quello di un tempo".

With an empty heart - Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora