Capitolo II || Harry

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ANGOLO AUTRICE PRE-CAPITOLO (?)

Holaaa!

Rieccomi, con il secondo capitolo di questa fanfiction YAY!

Finalmente, in questo capitolo incontreremo Harry (e suor Mary Eunice ma vbb lal)

Sto andando parecchio spedita con questa storia, good.

Ho un sacco di idee e spero di aggiornare presto (non vorrei sbagliarmi, ma potrei mettere il terzo anche oggi pomeriggio buh)

Detto questo, vi lascio al capitolo.

xdarkhoran

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Ero seduto sui freddi scalini di pietra che si trovavano davanti all'entrata del Briarcliff Manor Sanitarium, il primo manicomio all'interno del quale ci fosse stato un caso che richiedeva le mie competenze per essere risolto.

Aspirai con piacere il fumo prodotto dalla sigaretta, per poi farlo uscire dal naso.

Faceva molto caldo, quel giorno. Probabilmente, fu una delle giornate più calde della mia vita.

Ricordo come se fosse stato ieri il calore che mi scaldava la pelle così prepotentemente.

Inizialmente lo consideravo fastidioso, ma nulla era in confronto al fastidio che mi venne successivamente provocato da Briarcliff, in tutti i sensi.

Stavo ripensando alle parole della donna («Abbiamo estremo bisogno di Lei, dottor Styles»), e al modo in cui le pronunciò. Era calma, nonostante il caso a cui ero stato assegnato fosse difficile da gestire. Dedussi che doveva essere abituata, e che quindi Briarcliff era una specie di hotel per "anime perdute", come le aveva definite lei.

Per me, erano solo persone che davano di matto, Dio non c'entrava nulla.

Mi ricredetti quando capii che il primo passo attraverso il quale Dio ti punisce è proprio la pazzia.

Sospirai, guardandomi intorno. Il giardino era bello, molto grande, e intorno ad esso si estendeva da un bosco immenso (tutti lo conoscevano come Briarcliff Wood), con alberi alti e verdi e piante rigogliose.

Respirai profondamente, cercando di aspirare un po' di aria fresca, ma faceva troppo caldo perché passasse anche solo un alito di vento.

Ero talmente assorto nei miei pensieri che non mi resi conto del rumore della porta che sbatteva dietro di me e di quello dei passi svelti di chi era uscito.

«D... Dottor Styles?», domandò, titubante, prima di darmi un leggero colpetto sulla spalla destra.

Mi girai di scatto, preso alla sprovvista.

Era una suora.

Doveva essere una ragazza sui trent'anni, la carnagione pallida, le gote rosee, gli occhi azzurri e profondi e labbra rosse e carnose.

Sulla fronte, da sotto la veste, spuntavano dei ciuffi biondi che le incorniciavano il viso.

Mi sorrise, mostrando due tenere fossette sulle guance.

Nel suo sguardo, avvertii tristezza e paura, qualcosa di lontano che lei stessa aveva cercato di nascondere.

Ma agli occhi di uno psichiatra, tutto si palesa.

«Sono io, Sorella.», dissi, sorridendo a mia volta e alzandomi.

Feci per spegnere la sigaretta, ma lei mi interruppe.

«Non fa niente. Briarcliff è un'enorme sala per fumatori.», fece lei, sorridendo lievemente.

«Oh... Va bene, grazie...»

Demons in my head.||Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora